Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Segno > Azione > Terra

Montrasio Arte Milano

Inaugurazione 20 aprile ore 18.30
21 aprile | 12 giugno 2016

SEGNO > AZIONE > TERRA
A cura di Elisa Molinari, testi critici di Angela Madesani e Federica Stevanin

Montrasio Arte è lieta di annunciare la mostra SEGNO > AZIONE > TERRA che, attraverso un’accurata selezione di opere, mira a ripercorrere una stagione artistica forse tra le maggiori e più affascinanti dell’ultimo secolo: la Land Art.
Gli americani Christo, Dennis Oppenheim, Michael Heizer, Gordon Matta-Clark e gli europei Hamish Fulton, Richard Long e Jan Dibbets sono alcuni dei grandi protagonisti visibili in mostra con le loro istallazioni, disegni, cartine geografiche, libri d’artista e in numero maggiore fotografie.
Questi artisti sono accomunati in particolare dalla volontà di estendere il proprio campo operativo oltre le pareti delle gallerie – white cube – e da una nuova concezione dell’opera d’arte non come risultato estetico in sé compiuto bensì come episodio di un processo: un’opera aperta, effimera, destinata a essere riassorbita nel flusso inarrestabile della natura.
L’esposizione indaga quindi il loro relazionarsi con l’ambiente circostante e l’intervento su di esso che sia la semplice e primordiale azione di camminare lungo una linea sul prato come in A Line Made by Walking 1969 di Richard Long o il tracciare per mezzo di camion, motociclette una serie di cerchi nelle distese desertiche del Nevada, concepite da Michael Heizer come una tabula rasa da disegnare e plasmare su grande scala. La processualità data da azione e segno e l’opera temporanea che ne deriva sono tramandati e documentati in particolare dalla ripresa fotografica e video. Nello specifico, il medium fotografico rappresenta motivo d’indagine e riflessione cui gli artisti si avvicinano in maniere differenti per trasmettere o semplicemente documentare i loro interventi sul paesaggio, dalle zone desertiche del Nevada ai siti industriali abbandonati ai margini delle città.
Evidenti appaiono i molteplici approcci: dalla fotografia in bianco e nero di Fulton accompagnata da brevi descrizioni che registrano sensazioni e piccoli accadimenti durante i suoi lunghi cammini, ai collage in sequenza di Dibbets – come in Sea 1974 – attraverso i quali sperimenta la costruzione ottica dello spazio. E ancora al collage circolare di diametro superiore ai due metri eseguito da Heizer – Circular Surface 1970 – che sembra voler gareggiare con la grandiosità e il titanismo dei suoi interventi sul territorio, alle fotografie- cibachrome di Godon Matta-Clark: di notevoli dimensioni, cariche di un nuovo vocabolario di colori, queste sono tagliate e disposte in composizioni fortemente dinamiche, permettendo all’artista di esplorare e catturare la complessità spaziale da lui creata nei building cuts, trasmettendo “the all-around experience of the piece”.
Il medium fotografico, slegato dal compito di una mera documentazione, rientra con forza nel campo allargato dell’arte di quegli anni e grazie ad esso le opere di Land Art o le operazioni site-specific di Matta- Clark – fruibili in un determinato tempo e luogo – diventano esperibili e mentali.

Segno> Azione > Terra oltre a rientrare in una specifica linea espositiva particolarmente sentita e indagata negli ultimi anni da Montrasio Arte, aderisce alla rassegna milanese di PhotoFestival che si svolgerà contestualmente al periodo di apertura della mostra.

Catalogo disponibile in galleria.

Informazioni:
Montrasio Arte | via di Porta Tenaglia 1, 20121 Milano | t. +39 02 878448 ingresso libero | martedì – venerdì 11.00 – 13.00 e 14.00 – 18.00 www.montrasioarte.com | milano@montrasioarte.com
Ufficio Stampa Elena Bari | NewRelease press@newrelease.news | 328.9781241

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Nello stato solido i costituenti della materia sono legati da forze molto intense che consentono soltanto moti di vibrazione attorno a posizioni di equilibrio; Dalle avanguardie del novecento ad oggi il pensiero creativo ha trasformato la materia in un elemento magico,, talvolta disturbante, ma sempre adatto per una visione sensibile del mondo, che sia reale o immaginario.

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