Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Forma e Colore (2a Edizione) – Collettiva

Galleria d’Arte Contemporanea
“STUDIO C”
via Giovanni Campesio, 39
29121 Piacenza
cell: 348-8703060
E mail: studio.c.immagine@gmail.com

RASSEGNA NAZIONALE D’ARTE

FORMA E COLORE (2a EDIZIONE)
5 ARTISTI DI RILIEVO NAZIONALE IN MOSTRA

15 – 27 GENNAIO 2022

Alla galleria d’Arte Contemporanea STUDIO C , la seconda edizione della Rassegna nazionale “Forma e Colore, 5 artisti di rilievo nazionale in mostra”.
Un titolo ampio, che ci consente di spaziare all’interno di varie espressioni e di vari momenti creativi. Tutta la Storia dell’Arte, infatti, non è altro che un viaggio straordinario e avvincente dentro i due elementi fondamentali che, da sempre, stanno alla base della pittura: la forma e il colore. Si tratta pertanto di una rassegna che spazia dal “Figurativo interpretato” all’espressione Informale mettendo però in evidenza, di ogni artista, i percorsi, le ricerche, le evoluzioni e i risultati conseguiti nel corso degli anni.
Una mostra, dunque, che si preannuncia particolarmente variegata e interessante perché propone ai visitatori, come ormai è tradizione della galleria, un itinerario storico-cronologico all’interno della Storia, dagli anni cinquanta fino ai nostri giorni, ricorrendo a nomi già noti e apprezzati dal pubblico piacentino per le loro precedenti apparizioni in svariate manifestazioni d’arte e ad alcune new entry di particolare interesse.
Questi i nomi degli artisti invitati e le città di provenienza: Venere Chillemi (TO), Pietro De Seta (CS), Elia Inderle (VI), Peter Nussbaum (AL), Antonietta Righi (NA).
Venere Chillemi (TO): Atteso ritorno di Venere Chillemi a Piacenza dove vanta un nutrito numero di estimatori che, ormai da diversi anni, si sono appassionati ai suoi studi e alla sua ricerca, al suo mondo espressivo e alle sue proiezioni all’interno dell’animo umano. Una ricerca, quella dell’artista piemontese, che non conosce sosta e che, pur nella coerenza e continuità, ha sempre presentato mutamenti ed evoluzioni di grande interesse. Prima Espressionista e poi Surrealista, Venere Chillemi è giunta oggi ad una maturità straordinaria che si manifesta attraverso una gestualità istintiva e spontanea di matrice informale supportata da una scala cromatica luminosa e potente. Pittura tutta dedicata allo spazio, alla magia delle galassie, alle profondità siderali. Da fondi scuri e raccolti si dipartono vere e proprie esplosioni di colore, improvvise aperture e squarci di profondità che aprono a mondi sconfinati, simbolo e metafora dell’ignoto e dell’inconscio. Ultimamente la nostra artista torna a stupirci con una nuova produzione e un nuovo percorso di ricerca che, nell’intensità cromatica e nei risultati estetici sembra rivolgersi non tanto e non solo allo spazio, all’esplorazione del cosmo e dei suoi infiniti spazi, ma ad altri luoghi e altre realtà, forse a verità purissime ed assolute ben lontane dall’umano pensiero e dalle umane potenzialità.
Pietro De Seta (CS): nato a Belvedere Marittimo, in provincia di Cosenza, vive e lavora a Milano. Artista di rilevanza nazionale, dopo aver frequentato l’Istituto Statale d’Arte di Cetraro, si è laureato in pittura e scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Pittore e docente di “arte e immagine”, collabora con diverse partnership, organizzazioni pubbliche e private con progetti scenografici per la promozione del turismo attraverso l’arte. Varie sono inoltre le sue collaborazioni in produzioni teatrali, cinematografiche e performances artistiche musicali in tutta Italia e all’estero. Particolarmente intenso anche il suo percorso critico-espositivo che vanta mostre nelle principali città italiane e in molte capitali straniere tra cui San Paolo del Brasile, Mosca, Zurigo ecc. E’ inoltre studioso e ricercatore di “Mattia Preti” noto artista del Barocco. In questa mostra piacentina l’artista presenta quattro opere di grande intensità e dedicate alla sua amata Calabria, alla sua luce e alle sue calde atmosfere. Sono dipinti che rivelano tutta quanta la sua preparazione e creatività, la sua cultura e sensibilità capace di unire insieme passato e presente, tradizione e modernità. Nelle sue opere, quasi sempre giocate su tinte sapienti e raffinate, morbide e delicate, troviamo la forza e l’immediatezza dell’Impressionismo, ma anche la leggerezza della contemporaneità, il tocco lieve e sommesso della poesia. Pittura che cattura l’osservatore per la sua forza espressiva, per il carattere sicuro e deciso dell’impaginazione scenografica, ma anche per quella particolare evenescenza che è caratteristica dei nostri giorni complessi e che, nelle opere di questo bravissimo artista, trasmettono un senso di stupefatta fragilità e di autentica magia. C’è insomma, in Pietro De Seta, un senso innato del colore e un timbro cromatico che, pur attingendo dalla nostra grande e storica tradizione, riesce tuttavia a farsi moderno e contemporaneo per le felici intuizioni tecniche adottate, per la personale interpretazione e l’uso libero e spontaneo della materia pittorica.
Elia Inderle (VI): nato a Schio, in provincia di Vicenza e residente a Santorso, sempre nella stessa provincia, Elia Inderle è un artista-filosofo contemporaneo di grande interesse che basa la sua ricerca pittorica su “lineee di pensiero” fortemente attuali. Pittura che procede di pari passo con i suoi studi filosofici offrendo agli osservatori profonde riflessioni sulla vita e l’esistenza, sull’Essere e il non Essere, sull’Essere e il nulla. In questa sua ulteriore esposizione nella nostra città, Elia Inderle presenta quattro dipinti di grande intensità e bellezza. Sono opere tutte rivolte all’interiorità, all’ascolto delle voci misteriose e segrete dell’animo umano. Qui la stesura è corposa e materica ma il risultato finale risulta delicato e leggero, sensuale e poetico: c’è, in questo nostro artista, un senso innato del colore e un timbro cromatico che, pur attingendo dalla grande e storica tradizione dell’Astratto e dell’Informale (Afro Basaldella, Gerhard Richter ecc), riesce tuttavia a farsi moderno e contemporaneo per le felici intuizioni tecniche, per la personalissima interpretazione e l’uso libero e spontaneo della materia pittorica. Ama il colore, Elia, lo ama perchè mai statico ed inerte, ma dinamico e attivo, in continuo divenire e trasformazione, come lo scorrere lento e inesorabile del tempo, gli avvenimenti della vita, i fatti imprevisti e imprevedibili che cambiano l’esistenza. Leggero e raffinato anche il suo segno che traccia percorsi, traiettorie e variazioni strutturali dell’immagine e dinamizza lo spazio seguendo opposte e contrastanti tensioni.
Peter Nussbaum (AL): Affermato artista austriaco ormai domiciliato nel vicino Monferrato, Peter Nussbaum è un nome importante del panorama artistico internazionale e vanta dunque un variegato e interessante curriculum critico-espositivo fatto di mostre, personali e collettive, tenute in tutta Italia, nelle principali capitali d’Europa e poi in Cina, Stati Uniti d’America, Argentina ecc.
Articolato e complesso anche il suo percorso artistico che, nel corso degli anni, si è sviluppato in una lunga e approfondita attività di ricerca all’interno di molteplici e diversificati mezzi espressivi che spaziano dalla grafica alla pittura e dall’assemblage alla scultura per giungere fino all’arte e all’architettura sacra concentrandosi sempre, con competenza e abilità tecnica, sulla natura mutevole della percezione e sui meccanismi della visione.
Osservando le sue opere si resta colpiti, innanzitutto, dal suo segno vivo e palpitante, dinamico e personale, e poi dal suo interesse per le forme, i numeri e la geometria, intesi come regola ed emozione, rigore e fantasia. Ancora, nell’espressione di questo artista, è sempre possibile cogliere la rappresentazione e la ricerca di una perfetta armonia spaziale, intesa come ordine, equilibrio, insieme di forze sapientemente e misteriosamente pensate, mosse e dirette. In questo straodinario processo di invenzione e creatività Peter Nussbaum sogna una dimensione purificata dal rumore dell’attualità, liberata dalla complicata frenesia dei nostri giorni e immagina una dimensione spazio-temporale illimitata e sconfinata dove è bello perdersi e navigare.
Antonietta Righi (NA): nata a Procida, incantevole e piccola isola del golfo di Napoli dove anche oggi vive e lavora, Antonietta Righi è un’artista dal lungo e articolato curriculum critico-espositivo fatto di mostre prestigiose tenute in spazi pubblici e privati di molte città italiane. Da sottolineare, inoltre, la sua partecipazione alla quarta edizione della Triennale di Roma presso la sede di Palazzo Velli. Poliedrica e comunicativa, interessata a varie e diversificate espressioni creative, ormai da diversi anni è seriamente impegnata a dare corpo e voce a colori e materia che, nelle sue mani, acquistano valori e significati intensi, diventano simbolo e metafora dei nostri giorni, si fanno linguaggio estetico nuovo e contemporaneo. Arte intensa e sentita, quella dell’artista campana, quasi un prolungamento della sua stessa vita, un bisogno autentico di esternare emozioni, sentimenti e stati d’animo per un’espressione tutta d’istinto, libera e creativa, al di fuori degli schemi accademici, quasi un atto liberatorio, un’esigenza intima di trasmettere messaggi e farsi veicolo di comunicazione. E forse è proprio per questi motivi che la sua formazione non è passata attraverso gli studi tradizionali ma si è sviluppata invece in modo del tutto autonomo e personale, seguendo lo studio attento e approfondito della Storia dell’Arte, visitando musei e gallerie, osservando con grande interesse e partecipazione la bellezza della natura che la circonda. Una formazione, dunque, quella di Antonietta Righi, condotta in solitudine e appunto per questo più autentica e vera, più libera e sentita. Così ogni suo dipinto sembra essere un sentito omaggio alla sua amata isola, alla sua gente e al suo mare. Ma ultimamente la nostra artista sembra aver subito il fascino delle Avaguardie Storiche, dell’Espressionismo Astratto e dell’Informale, soprattutto, fino a giungere all’attuale espressione tutta giocata su colori chiari e immacolati, delicati e purissimi. Due di queste opere figurano anche in questa mostra piacentina e sono mappe fantastiche dettate dal cuore, paesaggi dell’anima, voli dello spirito verso una libertà sognata.
La Rassegna, che sarà introdotta dal gallerista e critico d’arte Luciano Carini, chiuderà il 27 gennaio.

ORARI: feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30
Lunedì giorno di chiusura

lucianocarini


Numero Corrente

Materia Solida

Nello stato solido i costituenti della materia sono legati da forze molto intense che consentono soltanto moti di vibrazione attorno a posizioni di equilibrio; Dalle avanguardie del novecento ad oggi il pensiero creativo ha trasformato la materia in un elemento magico,, talvolta disturbante, ma sempre adatto per una visione sensibile del mondo, che sia reale o immaginario.

15 Settembre 2022

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