Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Fabio Capitanio – Mondi Artefatti

Alla galleria d’arte contemporanea “Studio C” di via Campesio 39 si inaugura oggi, alle ore 18, la mostra personale di Fabio Capitanio dal titolo “Mondi Artefatti”.
Nato a Chiari (BS), ma residente a Rudiano, sempre in provincia di Brescia, Fabio Capitanio pur avendo conseguito il diploma di geometra, non ha mai trascurato la sua grande passione e il suo innato interesse per l’arte e tutto ciò che è fantasia e creatività.
Spinto da grande curiosità e voglia di apprendere, ha dunque iniziato a frequentare corsi serali di storia dell’arte, a visitare mostre e musei, ad approfondire le “Avanguardie Storiche” e la loro influenza sulle espressioni contemporanee.
Affascinato dalla sperimentazione e dalla ricerca e dotato inoltre di grande manualità, l’artista bresciano ha così iniziato un percorso autonomo e personale all’interno del complesso mondo artistico dei nostri giorni approfondendo tecniche e materiali, superando i canoni tradizionali degli insegnamenti accademici, provando e riprovando supporti, leganti, diluenti e tutto ciò che le nuove conoscenze chimiche e tecnologiche mettono a disposizione dell’artista.
Interessante e originale anche il suo percorso espressivo che, partito da un Espressionismo forte e coinvolgente di chiara ed evidente matrice tedesca dove grandi volti emergevano come fantomatiche apparizioni da sfondi materici e ribollenti, è poi approdato all’Espressionismo Astratto e quindi ad un personalissimo e magico “Surrealismo” che si esprime attraverso la tecnica informale.
Una ricerca, quella di Fabio Capitanio, condotta in solitudine, lontano da scuole e accademie e dunque più libera ed autonoma, più autentica e vera perchè lo ha preservato da condizionamenti culturali e ambientali consentendogli di concentrarsi solo ed unicamente sui suoi soggetti, le sue tematiche, le sue tecniche espressive. Arte come ragione di vita, dunque, come bisogno urgente e indispensabile di comunicare voci, emozioni e sentimenti e farsi denuncia umana ed esistenziale. E questo suo modo di procedere, questa sua costanza nella sperimentazione e nella ricerca portata avanti con tanta dedizione e sacrificio, ha iniziato a dare i suoi risultati al punto di essere chiamato ad esporre all’ultima Triennale di Roma dove la sua opera ha riscosso un notevole successo e innumerevoli citazioni critiche da parte dei più importanti esponenti della cultura artistica nazionale.
Fabio Capitanio si esprime con immagini di grande forza e potenza attraverso l’uso di colori intensi, a volte esplosivi, lasciati liberamente fluire, controllati nelle colature e nelle macchie, accompagnati sempre dal gesto deciso e sicuro a tracciare figure, sagome umane, volti, corpi, crisalidi.
Pittura di forte impatto scenografico, tutta legata all’uomo e all’esistenza e che induce senza dubbio alla riflessione perchè affronta tematiche di carattere universale.
La sua espressione surreale percorsa dal gesto e dal colore, dal simbolo e da una appena accennata atmosfera onirica, diventa così introspettiva, psicologica, strumento che indaga l’animo umano e le sue emozioni, si fa ricerca interiore, anelito al trascendente.
Espressione intensa e sentita, questa, e che procede per cicli o tematiche (Strane Visioni, Gli Ariosi, Realtà Virtuali) e dove tutto ciò che è umano ed esistenziale diventa motivo di approfondimento. L’artista mette così a nudo le debolezze umane (la superficialità, l’egoismo, l’arroganza, la voglia di apparire, l’ignoranza) e i suoi dipinti diventano un’impietosa fotografia dei nostri giorni, delle ansie e delle solitudini sempre più diffuse e dilaganti all’interno di una società, quella contemporanea, che sembra aver perduto ogni punto di riferimento.
“Mondi artefatti”, titolo emblematico e particolarmente adatto ai nostri giorni perchè con la sua espressione Fabio Capitanio crea veri e propri panorami surreali fatti di sfumature, delicati passaggi cromatici, vibrazioni tonali, angoli misteriosi e pieni di magia. Tutto ciò permette all’osservatore di perdersi all’interno delle opere, di sognare e di viaggiare trasportato dalla fantasia fino a provare un infinito senso di pace e benessere che difficilmente si prova nella vita reale troppo caotica e dispersiva, troppo veloce e superficiale. Una mostra, questa, che spinge a guardare oltre il visibile, al di là degli umani confini per individuare finalmente verità e certezze di valore assoluto.
La rassegna, che chiuderà il 27 novembre, è visitabile tutti i giorni, ad eccezione del lunedì, dalle ore 16,30 alle 19,30.

Luciano Carini

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