Contemporary Art Magazine
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n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Daniele Basso. Reflections

Apre sabato 22 aprile la prima personale pubblica in Italia di Daniele Basso che nella mostra Reflections espone una ventina di opere – tra sculture e opere a parete tridimensionali – in un’antologica che raccoglie i suoi lavori dal 2011 a oggi. Curata da Irene Finiguerra ed esposta ad Argenta presso il Centro Culturale Mercato, il Teatro dei Fluttuanti e il Centro Culturale Cappuccini, la personale dà l’opportunità fino al 28 maggio di conoscere la poliedrica attività dell’artista: temi e profili diversi ma uniti da un unico spirito di ricerca della perfezione e della bellezza.
L’esposizione è promossa dal Comune di Argenta.

Daniele Basso intreccia nella sua produzione arte, tecnologia, sogno e impegno sociale: le sue superfici specchianti, cifra inconfondibile del suo lavoro, consentono di entrare nella dimensione dell’opera conferendo movimento, dinamicità e svelando come la realtà non sia mai ad una sola dimensione ma con tante e complesse sfaccettature. Obiettivo dell’artista è elaborare sculture e monumenti che possano diventare simboli in cui non è solo l’individuo a riconoscersi, ma un’intera collettività.
Si parte da una progettazione molto tecnica, che si avvale di strumentazioni sofisticate che danno forma all’idea dell’artista, per approdare ad un’opera che coniuga l’emozione con la ricerca, la manualità e la poesia.
Le opere riflettenti di Daniele Basso consentono a chi le guarda di superare il confine fisico della visione frontale per penetrare nella dimensione creativa dell’opera.

Nella sede principale della mostra presso il Centro Culturale Mercato è possibile incontrare una selezione delle sculture più significative del percorso dell’artista.
Di particolare fascino le opere appartenenti alla serie Vertical Reflections: blocchi in acciaio, feltro e legno, alcuni dei quali colorati con tinte sature, posti a parete, che riproducono in un’elegante sintesi i profili di grandi e piccoli centri urbani come Hong Kong, Miami o l’italianissima Pietrasanta. “Il progetto Vertical Reflections – spiega Daniele Basso – indaga la modernità verticale che incrocia la tradizione orizzontale, la dinamicità delle mode contro l’immobilismo delle abitudini, il limite tra pubblico e personale”.
Altri lavori sono legati ai temi, più intimi, della maternità e dell’infanzia: un’intensa riflessione sul passaggio dalla condizione di figlio a quella di padre, dove il moltiplicarsi delle facce a specchio, ricorda il moltiplicarsi dei punti di vista e delle responsabilità. Totalmente differente, ma sempre inerente al modo femminile è Les Plis de la Vie, una scultura alta oltre due metri che è stata presentata in concomitanza della 55esima edizione della Biennale di Venezia presso Palazzo Albrizzi. Il movimento del corpo della donna è uno slancio verso l’alto, uno sguardo verso il cielo e il futuro, grazie alla sua armonia e bellezza: un messaggio di vitalità e di pensieri positivi.
Di grande potenza, Achill (120x150x93 cm), rapace proveniente dalla mitologia e dall’iconografia celtica, che pur realizzato in acciaio ed esprimendo la sua natura energica, comunica tutta la leggerezza e la libertà del volo.
Una riflessione di carattere più sociale è invece affidata a Il muro siamo noi, realizzata per i 30 anni dalla caduta del muro di Berlino, in cui una lastra specchiante si scompone in tanti muri, a sottolineare le barriere fisiche e mentali che ciascuno di noi crea nei confronti dell’Altro.

Presso il Centro Culturale Cappuccini, si trova uno dei lavori più recenti: la scultura Aureo junior realizzata per la neonata Officina della Scrittura di Torino, il primo museo al mondo dedicato al segno e alla scrittura. La biblioteca di Argenta ospita così il piccolo Aureo, una sorta di giocoso pennuto che nel becco ricorda il pennino di una stilografica.

Nella sede del Teatro dei Fluttuanti sono esposte le opere che Basso ha realizzato come premi da destinare a varie manifestazioni: sono sculture in gran parte pensate per lo sport dove la vittoria, la fatica, l’impegno sono consacrati con la consegna di un pezzo d’arte e non di un semplice trofeo. In particolare si segnalano i premi realizzati per la 30° edizione della Ski World Cup Alta Badia Dolomites, del decennale di Casa San Remo in occasione del Festival di San Remo 2017 ed i premi Rossocorsa Ferrari assegnati nel corso del 2016.

Cenni biografici di Daniele Basso
Daniele Basso è laureato in Economia (Italia e USA), in Design (tesi al Carrousel du Louvre, Parigi) e Comunicazione a Milano. Lavora a Parigi e New York (Versace) e Milano (Publicis e Fiat). Nel 2010 espone a Milano e New York l’opera “DolceVita” realizzata per la Fondazione Federico Fellini. Nel 2011 espone “Kryste” alla mostra Sign Off Design a cura di Luca Beatrice in concomitanza della 54. Biennale di Venezia ed è al Padiglione Italia a Torino a cura di Vittorio Sgarbi. Nello stesso anno “WE=WALL” entra nella collezione permanente del Museo del Parco di Portofino. Nel 2012 tiene una personale alla Rivabella Art Gallery di Lugano (CH). Nel 2013 è invitato all’evento OverPlay, in concomitanza della 55. Biennale di Venezia, con l’opera “Les Plis de la Vie”, espone al CUBO Unipol di Bologna e presenta “Tempus Angulare” all’Università Pontificia del Seraphicum in Vaticano. Nel 2014 è a Dubai con Nakkash Gallery e alla Saint Petersburg Design Week come Special Guest per l’Italia. Nel 2015 espone alla Ca D’Oro Art Gallery di NYC-Chelsea e realizza la scultura “Coke It’s Me” commissionata da Coca-Cola per i 100 anni della bottiglia Contour. La scultura è poi acquisita nella collezione permanente del museo “World of Coca-Cola” di Atlanta, esposta a Expo a Milano e nella mostra Corporate Art alla GNAM di Roma. Sempre nel 2015 partecipa alla collettiva OPEN a Venezia, in occasione del Film Festival e della 56. Biennale, e realizza l’opera monumentale “Gigant” per il 30mo Anniversario della Gara Ski World Cup Alta Badia – Dolomites. Sono del 2016 la collettiva alla Contini Art Factory di Venezia, “Aquamantio”, scultura pubblica monumentale collocata permanentemente davanti alla Biblioteca di Biella, e l’opera “Aureo” per le Officine della Scrittura, Museo Aurora – penne Made in Italy di Torino.

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