Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Corpologie VI

Mostra: CORPOLOGIE VI

Artisti: Katarzyna Bak, Francesco Biasi, Claudio Bonuglia, Nicola De Simone, Ken Friedman, Werther Germondari, Gulia Lusikova, Florindo Rilli, Fabrizio Suma, Silvia Marcantoni Taddei.

Luogo: Ospizio Giovani Artisti

Indirizzo:  via Cernaia 15 – Roma

Inaugurazione:  Venerdì 27 ottobre 2023, h17.30 (fino h20). Evento Rome Art Week 2023

Periodo:  27 Ottobre – 16 novembre 2023

Orario: nei giorni successivi l’inaugurazione, solo su appuntamento, scrivendo a wgermondari@mac.com

Sesta mostra sul tema del corpo, all’interno delle (S)exhibitions, analizzato ancora una volta nelle sue infinite possibilità di interazione sociali, psicologiche e naturalmente estetiche, attraverso le opere di dieci artisti internazionali, provenienti come sempre dalla Collezione OGA.

Katarzyna Bak (Włoszczowa, Polonia, 1974) ha studiato presso la Facoltà di Educazione Artistica di Czestochowa in Polonia, specializzandosi in litografia. Dopo la laurea si è trasferita in Italia, dove lavora come artista e art designer. Dal 1996 ha esposto le sue opere in varie mostre personali e collettive in Polonia, Belgio, Inghilterra, Ucraina, Germania e Italia. La questione identitaria, accompagnata da una costante riflessione sul rapporto tra la nostra anima, il nostro corpo e il mondo che ci circonda, appare centrale in diversi cicli di opere realizzate negli ultimi anni.

Francesco Biasi e Fabrizio Suma (FFProduction) sono gli autori del video che documenta la performance ‘Scatto in Avanti’ di e con Werther Germondari presente in mostra, per gentile concessione di Vito Alfarano e del Brindisi Performance Art Festival. “Raccontiamo attraverso il video e lo storytelling la vita di persone, attività, imprese. Con gli anni abbiamo sviluppato e continuiamo a sviluppare una ricerca che ci permette tuttora di guardare alle persone sotto più punti di vista. Grazie a una grande passione e alla volontà abbiamo imparato come narrare storie efficaci”.

Claudio Bonuglia (Roma, 1961). Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma. Decoratore e Interior Designer, ha eseguito diversi interventi e lavori in case di lusso in Italia e all’estero (Londra, Washington DC, Montecarlo, Lugano e città del Vaticano). Pittore con decennale esperienza, ha partecipato ad esposizioni sia personali che collettive in gallerie e istituzioni private. Ha collaborato con diversi architetti per progetti di interior per case private e attività commerciali. Da 20 anni è decoratore e manutentore del Grand Hotel Plaza di Roma.

Nicola De Simone (Venezia, 1967), vive e lavora a Roma. Dopo la maturità scientifica si laurea nel 1998 presso la Facoltà di Architettura di Roma. Svolge l’attività di musicista per oltre 10 anni suonando la batteria in diverse band della capitale. Dal punto di vista professionale svolge l’attività di consulente finanziario per clienti privati. Circa sei anni fa nasce la passione per il cinema e il video in generale. Frequenta i corsi di regia presso l’Università Popolare di Roma dopo i quali inizia ad autoprodurre cortometraggi e documentari.

Ken Friedman (1949, New London, Connecticut, USA) si unì a Fluxus nel 1966 come membro più giovane del gruppo. Ha lavorato a stretto contatto con artisti e compositori associati a Fluxus come Dick Higgins, Nam June Paik, John Cage e altri. Friedman è stato determinante nella creazione di Fluxus West. Nel 1976, terminò la sua tesi di dottorato in scienze comportamentali mentre lavorava come artista. In seguito ha lavorato come editore, consulente di gestione e designer. Nel 1994 ha iniziato la carriera accademica.

Werther Germondari (Rimini, 1963) Artista visivo, performer e filmmaker. Attento a dinamiche innovative sperimentali neo-concettuali che si caratterizzano per un gusto ironico e surreale, svolge dai primi anni ottanta una ricerca attraverso numerosi media espressivi. Ha partecipato a esposizioni in gallerie private e spazi sperimentali internazionali, alternando installazioni d’ambiente, videowork e atti performativi, focalizzando l’attenzione su elementi nascosti, attinenti a una visione reale, sociale e politica. Nel 2013 ha ideato l’Ospizio Giovani Artisti.

Gulia Lusikova (Minsk, Bielorussia, 1967) è diplomata all’Accademia delle Belle Arti di Minsk. Dopo un’intensa attviità artistica nell’ex Unione Sovietica, dove Gulia fa parte del gruppo d’avanguardia BLO di Minsk ed espone più volte alla galleria di San Pietroburgo Pushkinskaja 10. Partecipa poi ad esposizioni in Francia e in Germania. Si trasferisce a Roma nel 1993 e comincia a collaborare con le Gallerie Pio Monti, Nuova Pesa, Matteo Boetti e con vari critici. In connubio con sua figlia Karolina ha partecipato alla XIV Quadriennale di Roma.

Silvia Marcantoni Taddei (Genova, 1994). Artista multimediale, ha fondato nel 2019 il duo AnimaeNoctis con Massimo Sannelli. Lo spettacolo deve continuare. E così la pala. Che sia uno strumento per lavorare, danzare, posare, scavare più a fondo. Per esplorare il rapporto con il proprio corpo. “Per le due modelle qui presenti, la pala è uno strumento di sostegno e di azione. È un compagno di posa non convenzionale. È uno specchio del processo in corso per bilanciare l’identità non binaria e i corpi non conformi, la nuova forza e la grazia” (S.M.Taddei).

Florindo Rilli (Cagli, 1962) dagli anni 90 inizia la sua ricerca fotografica. Concentrandosi sul corpo si diverte a giocare e renderlo così versatile da risultare il più delle volte soggetto e insieme oggetto della rappresentazione. Interessante è anche il rapporto che riesce a creare con la danza contemporanea e il teatro in genere. Sperimenta anche nel mondo del fetish, adottando spesso e volentieri la tecnica del bondage per frammentare il corpo e renderlo così segmentato più esplorabile. Numerose le sue partecipazioni a mostre personali e collettive.

Ospizio Giovani Artisti

L'OGA nasce provocatoriamente per 'ospitare' solo artisti che hanno superato i 35 anni di età, limite utilizzato spesso anche istituzionalmente per definire un giovane artista. Ad onor del vero tale regola all'OGA viene ormai spesso trasgredita, ma cercando sempre di non snaturare troppo l'ideale originario dello spazio espositivo. Le opere delle numerose mostre collettive e personali che vengono realizzate ogni anno provengono esclusivamente dalla collezione dell'Ospizio Giovani Artisti. Sono gli artisti stessi e donare i propri lavori, per poter continuare anche in futuro a realizzare mostre a tema, che si pongono come una continua riflessione sul ruolo di coinvolgimento dell'arte contemporanea e moderna nella società odierna.


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