Isabella D’ortona – Tra corpo e anima
Alla galleria d’arte contemporanea Studio C di via Campesio 39 si inaugura sabato 28 febbraio, alle ore18, la mostra personale di Isabella D’Ortona dal titolo “Tra corpo e anima”.
Nata a Cremona, attiva per lunghi anni a Roma e attualmente residente a Piacenza, Isabella D’Ortona è un’artista dal lungo curriculum e dall’intensa attività, con mostre prestigiose tenute in spazi pubblici e privati di tutta Italia e di molte capitali d’Europa.
Numerose anche le sue opere entrate a far parte di importanti collezioni ed Enti Istituzionali: tra queste è senza dubbio da segnalare una grande “Deposizione” collocata a Montecitorio, sede del Parlamento Italiano.
Di tutto riguardo anche il suo bagaglio critico con nomi di rilevanza nazionale: Elda Fezzi, Mario Monteverdi, Giorgio Mascherpa e poi l’indimenticabile Mario Ghilardi, il mio più stretto collaboratore degli anni settanta e ottanta. Nomi che hanno lasciato una traccia indelebile e che, con le loro critiche e i loro saggi, hanno profondamente inciso sul percorso dell’arte moderna e contemporanea.
Artista di grande coerenza, mai succube del mercato e delle mode, ormai da diversi anni Isabella porta avanti, con tenacia e costanza, la sua ricerca scavando nel profondo dell’animo umano, dentro le avversità della vita, nelle grandi ingiustizie e contraddizioni dei nostri giorni.
Isabella D’Ortona ha senza dubbio sentito il fascino e l’attrazione dell’Espressionismo tedesco, di nomi come Schiele, Munch, Ensor, Nolde, ma anche del nostro Realismo Esistenziale e di artisti come Ferroni, Banchieri, Romagnoni, Cappelli, Zigaina.
Da tutto ciò, da questi importanti e fondamentali agganci culturali di respiro nazionale ed europeo , nasce e si sviluppa la pittura di questa bravissima artista.
Ma nella vasta produzione di Isabella D’Ortona, non mancano tuttavia anche attimi e momenti di grande serenità e contemplazione, di felice abbandono alle bellezze della natura, agli umori del tempo o al trascorrere lento delle stagioni. Ecco allora che la nostra artista, rifacendosi a memorie e ricordi vissuti nella bella Sardegna, si concentra sul volo elegante e sinuoso dei gabbiani, ne studia posture e movimenti, li coglie quando il biancore immacolato delle loro piume si staglia netto e deciso contro l’azzurro profondo e pulito del cielo. Momenti di pausa dopo il dramma esistenziale o attimo di poetica sospensione dalle problematiche quotidiane? Forse l’uno e l’altro insieme. Certo è che da quando Isabella ha lasciato il caos della grande città per trasferirsi qui a Piacenza questi felici attimi poetici si sono intensificati e non di rado dal suo pennello escono delicati paesaggi ispirati alla nostra campagna, visioni periferiche immerse nel silenzio, prati e boschi coperti di fiori.
In questa mostra piacentina i due momenti convivono insieme e sono l’uno il proseguimento logico e naturale dell’altro.
La rassegna, che sarà introdotta dal critico d’arte Luciano Carini, chiuderà il 19 marzo.