Ut omnes unum sint
Wilmer Herrison, artista venezuelano, vive tra Parigi e l’Italia, ha scelto di esporre a Roma a seguito di un percorso di studio e approfondimento che lo ha portato nella capitale.
L’artista sviluppa una tecnica del tutto particolare con la quale trasferisce sulla tela la sua spiritualità e la sua ricerca di chi e che cosa muove il mondo che ci circonda. Edgar Gonzales suggerisce “nei quadri recenti la linea separa, incornicia, configura, costeggia tutto sulla tela, frammentandosi in strutture formali e cromatiche sequenziali, le quali, in funzione della prospettiva dello spettatore, danno vita a una profondità di piani infiniti”. Il forte credo cattolico spinge Wilmer Herrison a trasferire nei suoi dipinti una visione spirituale dove gli effetti ottici ci restituiscono infiniti piani prospettici.
La scelta del luogo dell’esposizione è legata al desiderio di “incontro” che Wilmer Herrison sviluppa lungo tutto il suo percorso, di uomo e artista, incontrando e confrontandosi con culture diverse.