Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Un segno Una storia

NEXTGallery presenta un Segno una Storia. Una mostra densa d’emozione. Espongono:
Marco Franchini si è formato a Milano, dove è nato nel 1946, presso l’Accademia di B. A. di Brera.
Ha insegnato educazione artistica nelle Scuole Medie e in scuole speciali per bambini con problemi neurologici. Al lavoro tradizionale in campo figurativo ha affiancato esperienze in campo teatrale tese a sperimentare linguaggi non convenzionali.
Dopo essersi dedicato alla scultura e all’incisione, dalla seconda metà degli anni Novanta M. F. concentra il proprio impegno sulla pittura. Tiene a Sarzana, sotto il patrocinio del Comune, una sua prima personale; successivamente espone ripetutamente a Milano e in Comuni dell’Hinterland, quindi a Čsongrad e a Budapest. È presente con alcune opere in un’edizione del premio, dedicato a Libero Ferretti, “Dove abita l’utopia”, presso la Permanente di Milano e l’Università Politecnico delle Marche di Ancona. Ha esposto anchesì a Tellaro, sotto il patrocinio del Comune di Lerici, nell’estate del 2014.
Attualmente vive e lavora in un piccolo centro delle Colline Piacentine.
Pieralberto Filippi frequenta l’ambiente artistico monzese dagli anni ’60 e riservatamente coltiva interessi pittorici perfezionandosi alla scuola P.Borsa di Monza.
E’ stato sassofonista appassionato di jazz, ma il suo incontro con le arti visive lo ha spinto dapprima verso la pittura e poi la scultura.
Gli interessi per la forma e soprattutto per i volumi, espressi nei suoi quadri lo portano verso l’inizio degli anni 2000 alla scultura.
Partecipa a diversi simposi di scultura affrontando dapprima il basso rilievo e poi il tutto tondo, trasformando le figure dei suoi quadri in opere scultoree.
Dopo queste esperienze continua sulla strada della scultura sperimentando diversi materiali, dal legno al bronzo al marmo di Carrara ed infine la lamiera di acciaio corten.
La scelta di quest’ultimo materiale gli permette di creare opere di grandi dimensioni con equilibri impensabili con altri materiali, trppo pesanti o troppo costosi.
Sara Fontana ha scritto che segno e volume sono le chiavi per leggere l’arte di Pieralberto Filippi.
È vero: però bisogna aggiungere che entrambi questi elementi sono guidati dalla sintassi della linea curva che tende a declinarsi secondo angolazioni smussate a diversa gradazione.
È una linea che avviluppa ma che non assume mai la forza di spire asfissianti, che accoglie ma non imprigiona.
Il merito artistico di Filippi è Quello di aver creato la “forma ondulata dialogica”. La sua scultura, e in particolare quella recente, si costruisce sulla plasticità binomiale il cui risultato non è solo un rapporto di quantità tra vuoto e pieno, bensì un rapporto di qualità tra due pieni che si muovono nelle feritoie dello spazio in un dialogo tra loro e l’osservatore .
Nel corso degli anni Pieralberto Filippi ha partecipato a numerose mostre collettive e personali in diverse città italiane, tra le mostre più significative quelle tenute presso la Villa Comunale Belgioioso Scaccabarozzi di Usmate Velate (2003) e presso la biblioteca civica di Macherio (2004).
Presso i musei Civici di Crema (2005) e Treviglio (2006), nelle sale comunali di Villa Tittoni a Desio (2009).
La “Galleria Mondo Arte” di Milano nel 2010 accoglie una sua mostra di tipo antologico.
Nel 2011, nell’ambito della Biennale di Venezia, viene invitato a presentare una scultura al Padiglione Italia di Torino.
Nel 2012 risulta vincitore del Premio Maccagno e nel 2013 espone in personale presso il Museo Civico Parisi Valle.
Numerose sue opere sono presenti in collezioni private in Italia, Svizzera, Germania e Stati Uniti ed in alcuni musei dove ha tenuto mostre personali.

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