Contemporary Art Magazine
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n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Riconciliarsi. Artisti, comunità, istituzioni

Carrara: la comunità diventa museo con il progetto partecipativo “Riconciliarsi. Artisti, comunità, istituzioni”, a cura di Maria Rosa Sossai, promosso dal Comune di Carrara e prodotto dal mudaC | museo delle arti Carrara in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Carrara, l’Istituto Valorizzazione Castelli e l’associazione di promozione sociale Oltre/Carrara Studi Aperti.
Il progetto “Riconciliarsi” è il risultato di un processo durato mesi, che si è compiuto grazie a momenti di condivisione, assemblee cittadine e incontri pubblici, che hanno riunito le varie componenti della comunità di Carrara.
Bambine e bambini, studenti, adolescenti, gli ospiti di una casa di riposo, i detenuti di un carcere, artisti, associazioni, studenti dell’Accademia, gallerie, spazi per l’arte contemporanea e singoli cittadini della società civile, appartenenti a diverse fasce di età, hanno partecipato attivamente, contribuendo alla nascita di 14 progetti di comunità – incontri, mostre, installazioni, performance, laboratori, sessioni di arte terapia, passeggiate in città e nella natura, novità editoriali, performance teatrali – che saranno presentati al pubblico dal 28 aprile al 25 giugno 2023.
Il progetto è il risultato di un lungo processo di mediazione culturale tra le istituzioni e la comunità di Carrara, in applicazione degli indirizzi espressi nella “Carta di Carrara per lo Sviluppo Sostenibile attraverso Arte e Artigianato” del 2021, condivisa con le 13 Città Creative Italiane UNESCO.
«La presenza attiva e numerosa della cittadinanza di Carrara nelle assemblee pubbliche, guidate negli scorsi mesi da Maria Rosa Sossai – sottolinea Laura Barreca, Direttrice del mudaC – è la testimonianza di un profondo interesse collettivo, da cui è scaturito un dibattito sulla necessità di colmare la distanza tra artisti, comunità e istituzioni. Artisti, studentesse, studenti, società civile, associazioni, spazi per l’arte contemporanea, hanno lavorato in modo partecipato, attraverso una condivisione orizzontale dei processi nello svolgimento delle fasi del lavoro, che lo ha qualificato come un progetto di comunità, che contiene al suo interno altri progetti, ai quali chiunque ha potuto partecipare liberamente e creativamente».
Questa dinamica partecipativa è stata attivata dal mudaC, diventato il tramite per rafforzare le relazioni tra artisti, comunità e istituzioni: un museo attento alla complessità della comunità, alla sua cura e al miglioramento della qualità di vita attraverso l’arte. Il progetto mette in pratica i principi sanciti dall’ICOM – International Council of Museums, operando non solo nell’ambito della conservazione e della valorizzazione del patrimonio culturale, ma riconfigurando anche il ruolo del museo come garante di accessibilità, partecipazione e condivisione dei saperi (Praga, 2022) attraverso il coinvolgimento della comunità.
I progetti organizzati all’interno di “Riconciliarsi” costituiscono un patrimonio il cui valore è fondato sulla discussione critica e sul confronto creativo tra i protagonisti delle realtà professionali e artistiche più interessanti di Carrara, sviluppatisi dentro il museo e in altri luoghi della città.
“Riconciliarsi” ha permesso di avviare relazioni durature tra la cittadinanza e le istituzioni, una fruizione più diretta dell’arte, con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita delle persone con la creatività.
Il programma di “Riconciliarsi. Artisti, comunità, istituzioni”, disponibile sul sito https://mudac.museodellearticarrara.it/, si articola nelle seguenti giornate: 28-29 aprile, 26-27-28 maggio, 23-24 giugno 2023. I 14 progetti sono tappe di una passeggiata urbana per scoprire luoghi della città attraverso una mappa online a disposizione del pubblico.
Tra le varie iniziative, è previsto anche l’allestimento al mudaC della mostra “Oggetti della memoria”, a cura di Xenia Guscina e Luca Locati Luciani, visitabile dal 26 maggio al 25 giugno 2023. Un progetto che, sulla scorta dell’importante esperienza del Museum of Broken Relationships di Zagabria, vincitore nel 2010 dell’EMYA Kenneth Hudson Award come progetto museale più innovativo e audace in Europa, narra la storia di una comunità, quella carrarese, attraverso un continuo gioco di rimandi tra il piano personale e quello collettivo. Alla comunità è stato chiesto di prestare al museo, per il periodo della mostra, oggetti e documenti storici: cimeli, amuleti e manufatti che rimandano ad un ricordo, a un’emozione, a un legame indissolubile. Oggetti con una valenza simbolica e affettiva primaria, legata al passato e alle proprie radici, ma anche pretesti per narrare storie con una valenza collettiva. Storie che si intersecano, si fondono, si scontrano, storie che appartengono a tutti o al vissuto di una sola persona.
La proposta espositiva del mudaC sarà inoltre completata, dal 28 maggio al 25 giugno 2023, da “Cellula emozionale”, installazione ideata per la Project Room del museo dagli artisti Daniela Borri, Luca Giannotti, Giusi Ricco, in collaborazione con un gruppo di carcerati della Casa circondariale di Massa e con la Compagnia teatrale Experia, fuori e dentro le mura.
Un’altra iniziativa del mudaC, che ha accompagnato il progetto nei mesi di preparazione, si è realizzata su scala urbana, con l’affissione di manifesti pubblici che riportano alcune frasi raccolte tra i partecipanti, ai quali è stato chiesto di esprimere la propria idea sul tema della riconciliazione: le frasi poi sono state stampate su manifesti 100×140 cm ed esposte in vari punti della città di Carrara come risultato di un pensiero collettivo che trova spazio attraverso l’azione del museo.
Parallelamente a “Riconciliarsi”, il mudaC promuove il programma pubblico “Ruoli di società: musei, comunità, monumenti”, a cura di Laura Barreca, realizzato nell’ambito del progetto “Scolpire il vento” di Francesco Bartoli, vincitore del PAC – Piano per l’Arte Contemporanea 2021 della DGCC-Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Tre conferenze di Leonardo Caffo, Lisa Parola e Cecilia Guida, tra le voci più interessanti della produzione culturale italiana, dedicate al ruolo del museo all’interno delle dinamiche di potere sociali, ma anche in rapporto al territorio e all’adozione di processi partecipativi con la comunità, per promuovere un approccio più inclusivo, partecipativo e democratico alla cultura e alla storia.

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