Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Paola Romoli Venturi – L’erba voglio

L’erba voglio è un’installazione performativa realizzata con una selezione di lavori prodotti dal 1990 al 2022 da Paola Romoli Venturi. Le opere saranno visibili dal 16 al 19 novembre dalle ore 10.30 alle ore 20.00 presso Mesia Space a Roma.
L’artista tutti i giorni ‘agirà’ negli spazi messi a sua disposizione: leggendo pagine dei suoi appunti tra cui la filastrocca L’erba voglio; cercando il suono della parola PACE e disegnando un erbario con le diverse tipologie di ‘Erba Voglio’.
L’evento si chiuderà sabato 19 novembre alle ore 18.00 con l’incontro con il pubblico: un talk performativo che si concluderà con la lettura della filastrocca L’erba voglio.
“Ho vissuto sempre in Italia, un paese in pace, ma ho ascoltato e visto tante guerre attraverso la cronaca internazionale. Queste ‘notizie’ di guerre ‘lontane’, che sono presenti in alcuni lavori da me realizzati negli anni, hanno acceso in me l’urgenza della conservazione della PACE”
L’erba voglio è una filastrocca, scritta a maggio del 2022, il cui incipit: ‘La terra che tutti vogliono è terra morta’ è il titolo di un precedente lavoro che rifletteva sulle guerre che erano in atto all’inizio degli anni 90 del XX secolo. Nel 1990 inizia la prima guerra del Golfo, che fu la prima ‘guerra/evento mediatico’ raccontata ‘in diretta’ dai media. Da allora le guerre ‘lontane’ entrarono nelle nostre vite in modo vivido. La riflessione negli anni si è estesa anche alle conseguenze delle guerre. Nel 2008 l’artista realizza l’installazione itinerante ‘vedova di guerra Alessandra’ e nel 2016, con la performance WE, affronta il tema dei respingimenti dei popoli in fuga. La riflessione arriva fino ad oggi con la filastrocca L’erba voglio ed il suo erbario e con il progetto ‘Cutting sound’ nel quale l’artista scrive la parola PACE con un taglierino, cercandone il suono.

Paola Romoli Venturi è nata a Roma, dove vive e lavora. La sua ricerca artistica è legata al valore della trasparenza come mezzo per comunicare. ‘La trasparenza e la sospensione predispongono il visitatore a “guardare attraverso”, a non distogliere lo sguardo ad osservare le cose per riflettere’ questo il pensiero ispiratore delle sue performance e installazioni esposte in Italia e all’estero. Nel suo lavoro tocca temi sociali, creando spazi disegnati da luci ombre e suoni, utilizzando diversi mezzi espressivi pittorico scultorei, video audio ed installazioni site specific performative.

Selezione progetti: Traspaquadri (2004/2006); mOlecOle (2007); madre natura (2007); instant art_vedova di guerra_Alessandra (2008); La Sentenza_Das Urteil (2009/2010); instat art_SI=NO (2011) PTV_ Paola Trash Vortex (2012/2016); SALVA LA TUA BALENA! (2013/2019); ARMA LETALE (2015/2019); MANTRAreading (2015/2019); WE(2016); Caos, caso, osa, sa, o. (2016); MEMORIE: MAIN MEMORY, BY HEART, PAR COEUR (2017); Saluti da Carrara! (2018/2019); rassegna transfusioni (2016/2020); ROVESCIARE (2019); DIARIO_dichecoloreè? (2020); scultura performativa MEMORIALE (2018/in itere). Nel 2021 ha sviluppato il concept: il cappello del momento! ed il progetto: Non riesco a tornare a casa, inoltre ha ideato l’installazione: 4finestre. Nel 2022 ha esposto ad Amsterdam BASOLO’s View (2019) performando in streaming BASOLO’s Sound – embodied map. Attualmente lavora al concept: Second Life e al ‘cutting sound_la Pace è stanca’.

MESIA SPACE - Arte Contemporanea


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