Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

“Nel bosco incantato” – Dipinti di Ines Daniela BERTOLINO

I MISTERI DEL BOSCO INCANTATO

….“Ma è per l’uomo come per l’albero. Quanto più egli vuole elevarsi in alto e verso la luce, con tanto più forza le sue radici tendono verso terra, in basso, verso le tenebre, l’abisso”….
Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra, – Dall’albero sul monte

Ines Daniela Bertolino si ripresenta al pubblico con questa nuova personale esponendo una serie di opere pittoriche che ripropongono alcuni dei temi più cari all’artista. “Nel bosco incantato”, titolo della mostra, rimanda esplicitamente a luoghi e atmosfere fiabesche, dove i protagonisti non sono fate o elfi, stereotipi della narrazione fantastica, ma tangibili elementi della natura, per questo ancora più affascinanti ed ermetici. Alberi e uccelli sono gli attori principali di questa “fiaba illustrata”, abitanti di luoghi dal fascino misterioso e puro. L’artista ci invita ad entrare, esplorare e scoprire i segreti di un bosco, spazio integro e autentico, animato da giganti muti e fragili creature alate.

Ancora una volta ritroviamo come elemento dominante sulla superficie della tela l’azzurro, traccia e segno distintivo del linguaggio pittorico della Bertolino. L’azzurro è una lunghezza d’onda della luce che ci induce alla meditazione, ad osservare tutto ciò che ci circonda nel massimo rispetto, come se ci trovassimo al cospetto di un luogo sacro. La natura rivendica la sua sacralità attraverso il semplice rito del silenzio.

Si entra nella composizione percorrendo sentieri che si perdono tra radure e fitta vegetazione, ci si muove tra tronchi fortemente conficcati nella terra , ombre e fasci di luce si alternano tra rami e fogliame. L’azzurro colma i vuoti del cielo, suggerisce suoni, odori, immagini evanescenti, forme rarefatte che emergono nella nostra mente creando allusioni e illusioni. Sono sottili certezze che si dissolvono di fronte a un microcosmo sorprendentemente insondabile.

L’albero simboleggia la vita, la rigenerazione ciclica della natura, l’ascensione verso il cielo e lo sprofondamento nella terra, l’unione degli elementi del cosmo. Queste diverse immagini allegoriche si rivelano nei mirabili dipinti dell’artista dando origine ad una ricca sequenza di temi simbolici che ben si adatta al significato che la stessa l’autrice attribuisce alla sua ricerca pittorica.

Gli alberi signori e guardiani del bosco si elevano verso l’alto custodendo le intricate trame architettoniche dei nidi degli uccelli. Il nido, strabiliante prodigio della natura, viene analizzato dall’artista con abilità tecnica ed espressiva, una felice simbiosi tra poesia e il rigore quasi scientifico.

L’artista riproduce nei nidi anche le uova degli uccelli, altri straordinari archetipi ermetici legati al mistero e alla sacralità della vita. L’uovo simbolo di fertilità, potente amuleto magico, per secoli ha rappresentato nell’arte anche la rinascita dell’uomo. Tutto ciò rimanda alla grande tradizione pittorica, dal Gotico, al Rinascimento, fino all’età Barocca l’uovo si è rivelato quale immancabile complemento narrativo dell’iconografia mistica. In continuità con queste grandi stagioni dell’arte figurativa anche la Bertolino ripropone in chiave laica e contemporanea le sue algide uova, fragili scrigni pronti a schiudersi per donare la vita a un nuovo piccolo essere alato.

Interessante sul piano stilistico si rivela anche la scelta di frazionare le immagini in sezioni separate conferendo alla composizione un andamento fortemente dinamico. Come sequenze di un filmato la struttura degli alberi viene separata suggerendo all’occhio dell’osservatore di andare oltre il perimetro fisico della tela, i “fotogrammi” si espandono e i soggetti rappresentati si allungano oltremodo verso l’alto accentuando la loro maestosa presenza.

Ines Daniela Bertolino riconferma in queste opere tutta la sua innegabile abilità di grande tessitrice di atmosfere ed emozioni, la cura non comune nel plasmare forme e spazi calibrando la composizione con metodo e rigore tecnico. Nulla è lasciato al caso, anche il minimo dettaglio è il risultato di un algoritmo matematico, dove la sapienza e l’abilità professionale dell’artista si rivela solo parzialmente, nascondendo con un certo compiacimento anche qualche personale segreto alchemico nel trattamento e stesura del pigmento dei colori acrilici. I segreti del mestiere, come nelle antiche gilde medievali e le regole ferree della percezione visiva conducono quindi, senza facili scorciatoie, a riconoscere nei dipinti della Bertolino i caratteri di vere opere d’arte.

Stefano Greco

artepervoi


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1 Marzo 2024

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