Contemporary Art Magazine
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n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Molti nomi di spicco alla seconda edizione del “Premio Margherita Hack”

Il noto cantautore e musicista campano Luca Maris ha assistito alla seconda edizione del “Premio Margherita Hack” che si è svolto con grande successo il 28 giugno presso il secolare contesto di Palazzo Leti Sansi a Spoleto, con l’organizzazione del manager della cultura Salvo Nugnes, presidente di “Spoleto Arte”, che ha voluto commemorare simbolicamente l’illustre scienziata astrofisica a due anni dalla sua scomparsa, per mantenerne sempre vivo il ricordo nella memoria collettiva. Nell’occasione Maris ha assistito con piacere alla cerimonia ufficiale di premiazione, che ha visto consegnare lo speciale riconoscimento a personalità rinomate del panorama attuale, che sono stati designati per particolari meriti. Tra i nomi di spicco anche Carlo Verdone e Federica Pellegrini.

Maris, nell’esprimere una riflessione a commento sulla Hack, sottolinea: “Ha lasciato un segno indelebile nella storia. Per me ha avuto il grande merito di aver esplorato l’universo attraverso i raggi ultravioletti, a partire da una stella nota, conosciuta come -epsilon aurigae-. Personalmente, mi sono avvicinato e appassionato alla scienza astrofisica grazie alla Hack. Mi ha sempre incuriosito molto il suo mondo e tutto ciò che riguarda quella materia. Tra i libri che ho letto scritti da lei, ho apprezzato molto quello intitolato -Stelle, pianeti e galassie- scritto insieme a Massimo Ramella, che è una sorta di viaggio nella storia dell’astronomia, dall’antichità fino ai giorni nostri”.

E proseguendo, nell’individuare un interessante parallelo di confronto tra arte, scienza e musica, spiega: “L’arte può aiutare l’uomo a fermarsi per osservare, riflettere e contemplare, come la scienza al contempo può aiutare nel processo della conoscenza di noi stessi e del nostro viaggio umano. La musica può portarci lontano, nell’immensità delle sensazioni, delle emozioni, degli affetti. Con la musica possiamo immergerci nei misteri, che avvolgono e sono parte dell’essere umano e possiamo viaggiare nell’infinito e nell’eterno e ritornando nel nostro piccolo essere, ci sorprendiamo di sentirci rinnovati e rinvigoriti”.

uffstampamilano


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