Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

FABIO CARRARESI – ALBE TRAGICHE

Perché “ALBE TRAGICHE”?
Può mai un’alba definirsi tale?
Ebbene sì, se essa, col suo flebile chiarore, non riesce a fugare le pesanti ombre della notte.
Sì, se l’aprirsi del nuovo giorno fa sinistramente riecheggiare gli incubi covati nel buio, i quali prima debordano dagli argini scuri che a stento li contenevano, poi lenti dilagano sull’algida distesa del mattino sino ad offuscarla del tutto.
Ancora sì, se la speranza di emanciparsi dal passato naufraga miseramente nell’impossibilità di vivere il presente e di scorgere uno spiraglio di futuro, qualsivoglia esso sia.

Il titolo “Albe tragiche” sta qui ad accomunare l’inesorabilità dei destini dei personaggi ai quali Fabio Carraresi darà voce nei due incontri qui programmati.
Ne “L’esecutore”, a quello dell’ultimo boia in Francia che svolge il suo lordo lavoro all’esordio di un giorno irrimediabilmente spezzato dalla brusca cesura della ghigliottina, un taglio brillante e gelido pari a quello della luce aurorale.
Poi, in “A voce alta”, sarà la volta di Michael, che rievoca la sua complessa e drammatica relazione amorosa con Hanna nella Germania di fine anni cinquanta, da poco fuoriuscita dall’orrore della guerra è vero, ma ancora terribilmente infestata dagli spettri del nazismo e dei suoi crimini indicibili.

Andrea Petrai

Gaetano fiore

Gaetano Fiore nasce il 3 novembre 1960 a San Giorgio a Cremano (NA). Dal 1979 al 1984, ancora studente all’Accademia di Belle Arti di Napoli, cura le scenografie di alcune rappresentazioni del gruppo teatrale d’avanguardia Libera Scena Ensemble, diretto da Gennaro Vitiello. Parallelamente, nello stesso periodo, Fiore si forma accanto a importanti scultori e pittori napoletani: Lidya Cottone, Aulo Pedicini e Renato Barisani (quest’ultimo cofondatore del "Gruppo Napoletano Arte Concreta”). Dalla metà degli anni ottanta Fiore si dedica totalmente a una pittura analitica, prima attraverso un'espressione pittorica che trasfigura la realtà e successivamente, nel concreto, a una metabolizzata trascendenza più Rothkiana alla quale egli perviene anche grazie all'incontro con Salvatore Emblema. Nel 1987 Gaetano Fiore espone la sua prima mostra personale a Parigi. Dal 1990 in poi l'artista intraprende una ricerca meticolosa sull'astrazione dedicandosi allo studio analitico di forme pure seguendo idealmente la scia di Hans Arp e Alberto Magnelli. Negli anni novanta Fiore si riavvicina al teatro e fa la conoscenza di Paolo Puppa, docente di Storia del Teatro alla Ca’ Foscari di Venezia. Alcuni scritti di quest'ultimo fungono da presentazione alle numerose personali di Fiore allestite in Germania dal 1998 al 2015 e a quella del 2008 in Costa Azzurra. Le frequentazioni dell’arte contemporanea in Germania lo portano poi alla collaborazione con il MAD (Baviera), diretto da Jürgen Lenssen, sino a culminare in uno dei più importanti progetti espositivi “Stimmen in Farben” nelle suggestive sale del Dom Museum di Würzburg. La passione per la musica di autori francesi, in particolare quella di Olivier Messiaen, così come per il free jazz di Cecil Taylor e Bill Dixon, dà impulso alla realizzazione di alcuni grandi progetti espositivi allestiti a San Vincenzo (LI) nel 2010 e a Lecco nel 2012. Recenti ed importanti mostre hanno visto Fiore a Milano con l’installazione MostreAlCubo al PACTA 2022, a Portogruaro (VE) con opere concrete e di carattere spirituale 2023. Mostre personali imminenti sono previste per il 2024 e ospiteranno la sua produzione pittorica alla Casa Esagono di Vittorio Giorgini a Baratti (LI) e nelle ville vesuviane di San Giorgio a Cremano (NA), sua città d’origine. Le frequentazioni con visual artists e musicisti del calibro di Rob Mazurek, Attilio Novellino e Antonio Raia, scandiscono la produzione pittorica di Fiore fino a oggi, nella direzione di contaminazioni in diverse sperimentazioni estetiche. Numerose tele di Gaetano Fiore sono custodite in prestigiose collezioni pubbliche e private, in spazi museali sia in Italia che all’estero. Molte delle sue opere sono riprodotte sulle copertine di testi per il teatro e per la letteratura editi da Titivillus, Bulzoni, Supernova e Cue Press. Astrazione di forme naturali, in particolare quella dell’albero nonché trasfigurazioni di soggetti mistici e/o religiosi. "Di forte impatto, quasi drammatico e talora spettrale, la pittura di Fiore rimanda a un'antica modernità che affiora dal sommerso. I riferimenti pittorici sono adesso Previati e Sutherland nella prospettiva di un nuovo spazialismo dinamico. Il colore è immanente, totale. Il tessuto assorbe la luce e vibra. La pittura di Fiore si dipana in una ricerca stilistica, elegante e intensa, a un tempo che va a esplorare nuove modalità narrative”. (Andrea Petrai) Gaetano Fiore prepara e utilizza colori con pigmenti puri alla maniera di Cennino Cennini (olii, tempere, acrilici e inchiostri). I piccoli e grandi supporti utilizzati sono tele di lino, juta grezza, nonché pregiate carte naturali.


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1 Marzo 2024

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