EROS e psiche
Adele Lotito |Massimo Saverio Ruiu
EROS e psiche
Dal 5 ottobre 2023 al 28 ottobre 2023
la Galleria Borghini Arte Contemporanea inaugura con gli artisti Adele Lotito e Massimo Saverio Ruiu.
Adele Lotito
“Scuote l’anima mia EROS come vento sul monte….che irrompe entro le querce e scioglie le membra e le agita dolce, amaro, indomabile serpente.” L’artista romana racconta, attraverso la sua opera, il dolore del mondo femminile da cui prende spunto l’installazione che Intende tornare indietro nel tempo e riproporre una realtà di donne di cui spesso restano solo i nomi in cui si accende la parola di Saffo.
La poetica di Adele Lotito è incentrata sull’indagine dei rapporti tra forma e idea, tra significante e significato. Indaga i territori del linguaggio, della matematica, della musica e della scienza, usando anche il fumo di candela sulle superfici di opere di carta o alluminio.
Le installazioni sono realizzate con vari materiali dal vetro al plexiglass ed ora anche la luce Quello che ne risulta è un lavoro che aspira a conciliare un orizzonte concettuale con un lirismo incline a suggestioni orientali ma anche alla consapevolezza della crisi del mondo occidentale.
“Dipinge usando non tempera né olio né grafite ma vero fumo di candela. Le sue superfici sono variabili, come variabile è il cielo e imprevedibile la scenografia delle nuvole.” (Roberto Gramiccia).
Massimo Saverio Ruiu
Realizza opere dalla pittura al disegno, dall’assemblage alla fotografia passando per il mosaico fino alle azioni performative, dando inizio a un’ampia narrazione di lavori eseguiti tra il 1996 e il 2020. Quella di Massimo Ruiu è una poetica che guarda con interesse alla formalizzazione estetica che dall’oggetto d’uso diviene materiale artistico, in un processo dal fascino dadaista intriso di storia dell’arte, filosofia, mito, scienze occulte, letteratura, psicoanalisi, sessualità e religione.
Nell’opera esposta l’artista costruisce le sagome di piccoli volatili con pallini da caccia in un elegante sfondo floreale.
“la visione è dissimulata da un’immagine idilliaca racchiusa all’interno di una cornice luminescente che per forma e funzionalità è essa stessa strumento d’agguato e di delitto.” (Nicoletta Provenzano)