Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

E LO FECERO A PEZZI // OPENTOUR

Mercoledì 10 giugno alle ore 19, all’interno del progetto Opentour, l’Accademia di Belle Arti si mostra, Adiacenze inaugura E lo fecero a pezzi, collettiva di giovani artisti dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna.
L’iniziativa si è sviluppata attorno al concetto di frammentazione dell’esistente, di parcellizzazione del mondo, partendo dall’idea – potente, diretta e persino destabilizzante – che la realtà sia un insieme di pezzi disomogenei e non sempre conciliabili tra loro. Il titolo cita le Baccanti di Euripide, riprendendo il passo finale dello sparagmos, un rito dionisiaco particolarmente brutale: le Menadi fanno letteralmente a pezzi il corpo di Penteo, dilaniandolo e lasciando niente più che frammenti di vita, frantumi.

Le opere esposte sono state pensate e ideate site specific dai quattro artisti scelti, che hanno lavorato in dialogo con gli spazi espositivi manipolandoli e modificandoli a seconda delle loro caratteristiche; il filo rosso che le lega tra loro è riconducibile all’idea antipositivista che non per forza ci sia un ordine, ma che il mondo sia invece ontologicamente frammentario e disomogeneo, così come la percezione che si ha di esso. Ognuno di loro si porta dietro un percorso diverso, un’idea diversa di arte e di mondo: cercare di unirli e farli rimare tra loro rispecchia in fondo il rapporto che si tende ad avere coi miliardi e miliardi di pezzi che compongono l’universo.

E lo fecero a pezzi è una collettiva a cura di Teresa Serra e Pietro Cortona che si propone di mostrare che cosa sta succedendo tra i banchi della più giovane arte bolognese, pur sapendo che quello che mostrerà non è nulla più che un frammento, una parte di realtà; ed è proprio per la sua singolarità che questa parte merita di essere presa in considerazione.
I video, le installazioni, le opere pittoriche e murali di Giulia Carpentieri, Irene Fenara, Giulio Maulini e Andrea Parenti saranno in mostra presso lo spazio espositivo Adiacenze dal 10 al 25 giungo, dal martedì al venerdì, dalle 16 alle 20.
Il giorno dell’inaugurazione verrà inoltre presentata la performance sonora di Davide Bartolomei, pensata e ideata ad hoc per l’occasione.

INAUGURAZIONE: mercoledì 10 giugno 2015 | ore 19.00
ARTISTi: Giulia Carpentieri, Irene Fenara, Giulio Maulini, Andrea Parenti
A CURA DI: Teresa Serra e Pietro Cortona
SEDE: Adiacenze_Piazza San Martino 4f_Bologna
PERIODO: 10 – 25 giugno 2015
ORARI: dal martedì al venerdì dalle 16 alle 20
INFO: tel.3335463796 // info@adiacenze.it // www.adiacenze.it

ADIACENZE

Adiacenze è un centro espositivo non profit nato dalla passione di ragazzi che vivono a Bologna nutrendosi di arte. È una vetrina per artisti emergenti; è un luogo di promozione culturale, di discussione, di ricerca e di incontro; un luogo in cui il primo principio da rispettare è quello della creatività. Tutto è iniziato dall’idea di creare nella location di Via San Procolo 7, vicino alle gallerie storiche nel pieno centro di Bologna, uno spazio fatto per i giovani, in cui allestire mostre di artisti talentuosi che non trovano spazio molto facilmente. Da due anni portano avanti gli stessi intenti nella nuova location in Piazza San Martino 4/f, sempre in centro a Bologna, a due passi dalle due Torri. Amerigo Mariotti e Daniela Tozzi, assieme alle idee e all’appoggio di giovani artisti, curatori e appassionati del settore, mettono a frutto la propria esperienza nel campo artistico fornendo una location per mostre con progetti site specifics ed eventi culturali in genere, nella più grande convinzione di poter dare una sferzata di novità a Bologna e ad un ambiente artistico italiano che ormai si è sedimentato troppo sul mercato, con l’intento principale di fare rivivere l’arte pura e la cultura. La volontà fondante dell’Associazione è espressa direttamente dal suo stesso nome il quale riflette l’intento di non assumere la forma di galleria tradizionale ma di rimanervi adiacente, così da preservare una libertà scevra da quelle regole di mercato che spesso inibiscono l’espressione più genuina di ogni singola volontà creativa.


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