Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

BONE BY JEWELED BONE / CEPHALON

Dall’ 8 al 26 febbraio 2025, la Galleria Itinerarte di Venezia ospita Bone by Jeweled Bone / Cephalon, una doppia personale che mette in relazione due visioni artistiche apparentemente opposte ma unite da un’indagine comune sul tempo, sulla memoria e sulla trasformazione. Karen Bermann e Jason Vigneri-Beane esplorano questi temi con linguaggi diversi: uno radicato nell’esperienza personale e nella narrazione, l’altro proiettato verso un futuro in cui tecnologia e natura si intrecciano in scenari inediti.

Il racconto della memoria: Karen Bermann
Con Bone by Jeweled Bone, Karen Bermann costruisce un dialogo generazionale tra un padre e una figlia. Due voci, incise su pareti opposte, raccontano percorsi di vita intrecciati tra radici, migrazione e identità. Da un lato, Fritz, nato a Vienna nel 1922, costretto a reinventarsi in tre paesi, con tre nomi e tre lingue diverse, riflette sulla precarietà dell’esistenza. Dall’altro, Karen, cresciuta nella New York degli anni ‘60 e ‘70, esplora il concetto di rischio e cambiamento in un’epoca di profonda trasformazione culturale.

Quest’opera è parte del memoir The Art of Being a Stranger, in uscita nel 2025 per la University of Toronto Press, che intreccia poesia, prosa e disegno per raccontare l’eredità del trauma intergenerazionale. L’installazione stessa ha una dimensione immersiva e teatrale, con ritratti e voci che creano un’esperienza avvolgente per il visitatore.

Un futuro ibrido: Jason Vigneri-Beane
In Cephalon, Jason Vigneri-Beane proietta lo sguardo in avanti, esplorando l’incontro tra intelligenza artificiale ed ecologia sintetica. Attraverso 33 stampe digitali, l’artista immagina paesaggi ibridi fatti di infrastrutture autonome, flora criptica e micro-macchine che trasformano e mantengono un ecosistema in continua evoluzione.

Architetto e fondatore di Split Studio a Brooklyn, Vigneri-Beane utilizza strumenti di progettazione algoritmica per ridefinire il confine tra il naturale e l’artificiale. Le sue opere spaziano dalla realtà aumentata al design industriale, fino all’architettura robotica, immaginando scenari in cui l’intelligenza artificiale diventa parte integrante dei processi ecologici e costruttivi.

Passato e futuro in un unico spazio
L’accostamento tra il lavoro di Bermann e quello di Vigneri-Beane crea un dialogo tra passato e futuro, esperienza umana e tecnologia, memoria e mutazione. Due visioni apparentemente distanti si incontrano per riflettere sulla trasformazione e sulla condizione umana, offrendo al visitatore una prospettiva che oscilla tra la fragilità del ricordo e le infinite possibilità del domani

CRISTINA GATTI PRESS & P.R. | Venezia


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1 Marzo 2024

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