ArchiTexture. Umane e Disumane. Personale di B.Zarro
Cosa succede quando l’identità di una città storica si dissolve sotto il peso del turismo di massa? Quando l’architettura, anziché proteggere la memoria collettiva, diventa scenario fragile di un incessante passaggio, di un consumo anonimo?
A queste domande prova a rispondere ARCHITEXTURE. Architetture umane e disumane, il nuovo progetto espositivo dell’artista romano B.ZARRO, in programma dal 25 luglio al 12 agosto 2025 nello spazio Kunst Depot a Venezia.
Attraverso un linguaggio visivo che fonde disegno, installazione e riflessione critica, B.ZARRO ci invita a ripensare l’architettura non come pura estetica o riparo, ma come organismo vivo, pelle della città e specchio delle sue tensioni. Il titolo stesso – Architexture – è un neologismo che intreccia “architettura” e “texture”, intesa come trama invisibile, ma percettibile, di ogni struttura abitata, modificata, attraversata. Una pelle urbana che assorbe luci e ombre, desideri e sfruttamenti, fino a restituire il segno delle presenze umane e “disumane”.
La mostra si muove in equilibrio tra poesia e denuncia, esplorando la trasformazione dei centri storici sotto l’effetto dell’overtourism e della progressiva perdita di centralità degli abitanti. Se, come scriveva Shakespeare, “le città le fanno i cittadini”, ARCHITEXTURE mostra il rischio concreto che oggi siano invece i visitatori occasionali a ridisegnare il tessuto urbano secondo logiche economico-commerciali, scardinando antichi equilibri architettonici e sociali.
Il percorso espositivo si articola in diversi nuclei tematici, ognuno dedicato a un aspetto dell’abitare urbano: dalle vie crucis contemporanee tracciate dal carboncino alle superfici metropolitane ispirate al vetro di Murano, fino al dialogo tra il barocco di Bibiena e la sensibilità contemporanea. Installazioni, disegni e materiali sperimentali compongono un’indagine poetica e critica sulle fragilità delle nostre città.
Il progetto si inserisce all’interno della rassegna SURVIVAL – Art For Renaissance, di cui B.ZARRO è tra i protagonisti fin dalla prima edizione, con una ricerca che nel 2022 si era già interrogata sui “limiti del visibile” nella mostra Venezia. Architetture e visioni surreali. Oggi l’artista torna con uno sguardo ancora più tagliente e simbolico, per raccontare la città contemporanea come spazio abitato da tensioni profonde, tra estetica e crisi, tra memoria e consumo.
Una riflessione urgente, soprattutto a Venezia – paradigma vivente di bellezza assediata – dove l’arte può ancora tentare di ridare voce, e pelle, all’anima delle sue architetture.