Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Anna Izzo – Resilienza

Giornata internazionale 

per l’eliminazione della violenza contro le donne

Anna Izzo
Resilienza

Inaugurazione 23 novembre 2025 ore 11.00

Chiostro Palazzo della Corgna

Piazza Antonio Gramsci – Città della Pieve (PG)

Fino al 30 aprile 2026

Il giorno 23 novembre 2025 alle ore 11.00, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Comune di Città della Pieve presenta la mostra personale Resilienza di Anna Izzo a cura di Roberta Melasecca: un corpus di 15 sculture allestite nel Chiostro al piano terra di Palazzo della Corgna. L’esposizione sarà inaugurata alla presenza, oltre che dell’artista, del Sindaco di Città della Pieve, Fausto Risini, e di diverse personalità del mondo della cultura e della politica.

«Di fronte alla violenza contro le donne non possiamo più permetterci silenzi.», scrive Fausto Risini, Sindaco di Città della Pieve, «Ogni storia spezzata ci appartiene, ci riguarda, ci chiama a un’assunzione profonda di responsabilità umana. Le opere di Anna Izzo ci ricordano che la fragilità e la forza convivono in ciascuno di noi, e che solo riconoscendole possiamo costruire comunità più attente e più giuste. Vorrei che questo spazio, oggi, fosse un luogo in cui fermarsi, ascoltare e sentire davvero.»

Mentre l’artista, Anna Izzo: «Donne trafitte, uccise, torturate ma sempre fiere, mai piegate, libere nella loro anima: urlano la loro dignità, guardano il cielo con coraggio: il loro seno materno, seppur incatenato, parla di vita, di amore, di tenerezza.»

Dal testo critico di Roberta Melasecca: «Anno dopo anno reiteriamo le narrazioni del momento storico in cui viviamo. Anno dopo anno, ogni Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne si svolge allo stesso identico modo. Siamo sdegnati, addolorati, arrabbiati, impotenti di fronte alle continue uccisioni. Organizziamo eventi, mostre, cortei, conferenze ma, poi, tutto rimane immobile. Le narrazioni rimangono identiche e rimane statica la nostra mano. E ci domandiamo quale significato possa avere ancora commemorare questa giornata e quale azioni da compiere possano modificare gli accadimenti di ogni giorno. I telegiornali, incessantemente, ci mettono di fronte alla pornografia del dolore, della morte, con i più strazianti particolari, con i punti di vista di psichiatri, psicologi e criminologi, politici e comunicatori, con nuove proposte di legge e amplificazione dei sistemi repressivi, tutto dato in pasto all’ora del pasto, come se fosse quasi “normale” assistere” alla strage quotidiana.

Ogni anno anche io mi chiedo se l’arte possa essere ancora uno strumento di “educazione”. Sì, di educazione perché basta, basta usare la parola “sensibilizzazione”. La società alla deriva impone un impegno diverso. Dobbiamo ricominciare ad educare, attraverso lo scardinamento delle convenzioni, quelle che impediscono di parlare di sentimenti, di emozioni, di perdite, di vulnerabilità. Scardiniamo la società della prestazione, la società del successo, la società dove ognuno di noi deve necessariamente mantenere il proprio ruolo. Scardiniamo le concezioni della donna e dell’uomo che ci vogliono rispettivamente vittima e carnefice, che ci pongono da una parte e dall’altra della barricata. Perché questa non è una guerra e noi non dobbiamo indossare nessuna armatura. Scardiniamo le stesse parole che cuciono addosso a noi il vestito delle ere, del patriarcato, del tempo del consumismo, del tempo del sessismo, del tempo di chi non ha più tempo per ascoltare. Scardiniamo quegli atteggiamenti che ci impediscono di prendere per mano i nostri figli, guardarli negli occhi e dire: ti voglio bene e mi piaci così come sei, con tutte le tue paure e fragilità, con tutte le tue bellezze e particolarità, non voglio nulla da te. Guardiamo gli altri con compassione (etimologicamente: patire con, ovvero soffrire con l’altro, gioire con l’altro). Educare, dunque. E provare compassione.

Credo che l’arte possa essere uno strumento di educazione e di compassione. Ogni artista può utilizzare il proprio percorso artistico, con la propria e specifica sensibilità, e tentare di modificare le narrazioni del presente e forse, spero, anche del futuro. Le opere di Anna Izzo, esposte al Palazzo della Corgna di Città della Pieve, provano a fare proprio questo. Mediante immagini estetiche, che sono identificative della ricerca artistica di Anna, ci mettono di fronte ad una scelta. È una scelta libera ma necessaria. Anna utilizza materiali non facili: non la dolce e dura pietra, non la stoffa dei ricami, non la viscosità delle resine. Utilizza il ferro, il materiale delle prime scoperte ingegneristiche, il bronzo scelto nelle costruzioni architettoniche per la durabilità e resistenza, che non sono pelle ma struttura. Le 15 sculture attraversano la fragilità come spazio generativo, la caduta come gesto di ricomposizione, la ferita come soglia di rinascita: non cercano la consolazione, ma la consapevolezza. La materia è specchio del corpo sociale e in esso riconosciamo la possibilità di un lento, concreto cambiamento, di un rinnovato paradigma di pensiero. Le 15 sculture indicano un tragitto attraverso simbologie antiche e metafore contemporanee, ed è un percorso non nuovo, non diverso. Una linea che si svolge e che ci riporta a noi e solo a noi. Noi unici protagonisti del nostro tempo, unici fautori della nostra vita e della nostra morte, unici responsabili di quello che costruiamo e plasmiamo. Noi che ci proviamo, pur in mezzo a continue cadute e innumerevoli fallimenti.

Allora, solo un invito può terminare questo testo: un invito ad alzare gli occhi, guardare intorno, “sentire” cosa accade. Ci potremo ritrovare in due, riuniti, oppure in 10, in 100, in 1000. Non è il numero che conta. Vi invito, allora, il 23 novembre 2025 alle ore 11.00, nel cortile di Palazzo della Corgna, per una giornata di confronto, aperta, orizzontale, resiliente, dove scambiare proposte, proponimenti, speranze. Il pensiero di ognuno andrà a completare il progetto espositivo per questa Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Vi aspettiamo.»
Anna Izzo, pittrice e scultrice, nasce a Taranto ma già adolescente si trasferisce a Sorrento dove il padre gallerista la introduce nel mondo dell’arte. Vive e lavora tra Roma e Siena ed espone in Italia e all’estero. Tra le ultime mostre: luglio 2016 Conference Center Hollywood USA; ottobre 2016 Jolly Madison New York; 2016 Sofitel Conference Washington DC; 2016 Palazzo Francavilla Palermo ritiro premio Gran Maestro; 2017 Galleria La Vaccarella Roma; 2017 Palazzo Barion Taranto ritiro premio Taras per l’arte; 2017 Galleria San Vidal Venezia; 2017 Teatro dal Verme Milano; 2017 Biennale Milano International Art Meeting; 2017 Biennale Venezia Spoleto Pavillon; 2017 Biennale Mantova; 2017 Miami Meet Milano USA; 2018 Palazzo Ximenes Firenze; 2018 Biennale delle Nazioni Venezia; 2018 Auditorium Dell’Acquario Genova ritiro premio Cristoforo Colombo; 2019 Trofeo Maestri D’Italia ArtExpò Biennale internazionale Arte contemporanea Mantova; 2019 premio Internazionale Michelangelo Firenze; 2019 mostra Biancoscuro Art Contest Montecarlo; 2019 personale di scultura La gabbia, Museo d’Arte Sacra Castelmuzio; 2019 Budapest ArtExpò Biennale D’Arte Italiana; 2020 Capri Scultura monumentale La Violenza è una Gabbia; 2021 mostra Premio Vittorio Sgarbi Ferrara; Scultura monumentale La violenza non è amore: 2021 Città della Pieve, 2022 Fiumicino, 2022-2023 Arezzo, 2023 San Quirico d’Orcia; 2023 Donne nell’arte, Galleria Fedraneri, Torrita di Siena; 2024 mostra personale Emotions, Pienza; Scultura monumentale La Violenza è una gabbia: 2024 Valdichiana Village Siena, 2025 Grottafettata; 2024 San Casciano Bagni, scultura Femminando, Palazzo Comunale.

INFO

Giornata internazionale
per l’eliminazione della violenza contro le donne
Anna Izzo – Resilienza
Inaugurazione 23 novembre 2025 ore 11.00

Fino al 30 aprile 2026

Orari: dal lunedì alla domenica 10.00 – 19.00

Chiostro Palazzo della Corgna – piano terra

Piazza Antonio Gramsci – Città della Pieve (PG)

Comune Città della Pieve 

Ufficio comunicazione

comunicazione@cittadellapieve.org

Anna Izzo

annaizzoart@gmail.com – www.annaizzoartdesign.com

Ufficio stampa

Roberta Melasecca Melasecca PressOffice – blowart

roberta.melasecca@gmail.com

tel. 3494945612

cartella stampa su www.melaseccapressoffice.it

ROBERTA MELASECCA

Roberta Melasecca è architetto, curatrice indipendente ed esperta in comunicazione per l’arte e l’architettura. Ha diretto per cinque anni lo spazio Interno 14 a Roma, è titolare di un ufficio stampa per l’arte - Melasecca PressOffice - e di uno studio di mecenatismo interdisciplinare - Interno 14 next - con i quali cura e organizza mostre, eventi e premi. Segue il lavoro e le ricerche di numerosi artisti e promuove progetti curatoriali in Italia e all’estero, collaborando con diversificate realtà culturali. Dal 2019 con Interno 14 next è entrata a fare parte del progetto The Indipendent della Fondazione MAXXI, dedicato agli spazi indipendenti, ed è Ambasciatrice del Progetto Rebirth Terzo Paradiso di Cittadellarte - Fondazione Pistoletto ONLUS. Opera da molti anni nell’ambito dell’arte partecipata, adottando un modello di lavoro orizzontale che coinvolge artisti, diversi operatori culturali e le comunità locali.


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