Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Cinzia Bulone – Viaggio empatico nel nostro tempo

Galleria d’Arte Contemporanea
STUDIO C
VIA Giovanni Campesio, 39
29121 Piacenza
Tel: 348-8703060
E mail: studio.c.@gmail.com

MOSTRA PERSONALE DI CINZIA BULONE

VIAGGIO EMPATICO NEL NOSTRO TEMPO

4 – 22 OTTOBRE 2025

Alla galleria d’arte contemporanea “Studio C” di via G. Campesio 39 si inaugura sabato 4 ottobre, alle ore 18, la mostra personale di Cinzia Bulone dal titolo “Viaggio empatico nel nostro tempo”. Quello di Cinzia Bulone è un gradito ritorno a Piacenza dopo la sua bellissima e coinvolgente mostra personale qui tenuta lo scorso anno dove le sue opere avevano particolarmente colpito e interessato collezionisti e visitatori. Nata ad Agrigento, dove anche oggi vive e lavora, Cinzia Bulone è ormai un nome importante del panorama artistico nazionale e vanta dunque un variegato e interessante curriculum critico-espositivo fatto di mostre, personali e collettive, tenute in tutta Italia, nelle principali capitali d’Europa e poi a Miami, Cuba, ecc. Tra le ultime importanti esposizioni dell’artista, mi sembra giusto segnalare quella tenuta presso il Museo Archeologico Regionale “Pietro Griffo” di Agrigento e poi quella tenuta a Mantova presso la prestigiosa sede della “Casa del Mantegna”. Interessante e degna di attenzione anche la sua formazione perchè non accademica, non legata a nessun maestro più o meno noto, ma costruita giorno dopo giorno attraverso l’applicazione costante, la ricerca, la visita attenta e metodica a musei e pinacoteche: pittura, dunque, intesa non soltanto come momento di ispirazione e contemplazione, ma anche come conoscenza e mestiere, esperienza e lavoro. Attraverso la pittura Cinzia Bulone esprime le sue emozioni, i suoi sentimenti, le sue ansie e i problemi dei nostri giorni, quelli umani, sociali ed esistenziali. La pittura, dunque, come elemento fondamentale di vita, strumento indispensabile per comunicare e trasmettere idee, pensieri e messaggi. Arte al di fuori degli schemi, quella della nostra artista, libera, autonoma e indipendente e quindi non facilmente riconducibile ad una Corrente o Movimento pittorico, ma questa è propria la sua forza, la sua caratteristica, ciò che la rende unica e preziosa. Espressione intensa e sentita, questa, percorsa sempre dal colore, dal gesto e dalla libera interpretazione della forma. Pittura non descrittiva, dunque, non legata alla pura descrizione del reale, ma tutta d’emozione, tutta concentrata sull’ascolto delle intime pulsioni, dei sentimenti e delle sensazioni. E la strada scelta da Cinzia Bulone per esprimere tutto questo non è certamente quella figurativa, bensì quella della sintesi estrema dell’immagine dove tutto è forma, colore, luce e materia. Pittura di chiara derivazione Informale e che, per certi versi, sembra rimandare ai “grandi” dell’Espressionismo Astratto, a Kline, Sam Francis e De Kooning oppure agli italiani Afro, Vedova e Burri, ma con qualità e caratteristiche completamente nuove, autonome e fortemente originali. Ogni opera di Cinzia Bulone, infatti, pur partendo da dati concreti e reali, in corso d’opera finisce sempre per diventare un vero e proprio viaggio interiore, un’inaspettata escursione capace di spingersi oltre il visibile e la naturale percezione dei fenomeni.
In questa mostra piacentina l’artista presenta diverse opere, alcune anche di grandi dimensioni, che rendono appieno tutta quanta la sua forza espressiva, la particolare sensibilità cromatica e il gusto compositivo elegante e raffinato: elementi, questi, che riescono a trasformare tutto ciò che è vero e reale, concreto e tangibile in emozione pura, in contemplazione ed estasi poetica. Pittura che diventa fotogramma del divenire in quanto la sua strategia compositiva crea di continuo nuove e inaspettate potenzialità espressive, situazioni dinamiche dove colore e segno costruiscono accordi, corrispondenze, equilibri instabili. Al massimo livello di concentrazione i ritmi si accentuano, le tensioni si fanno più acute, i colori passano dal chiarore all’offuscamento e i segni provocati dalle sovrapposizioni creano forti interferenze tra luce e ombra. Questa stringente dialettica e questo modo di procedere rafforzano nella nostra artista la convinzione che l’atto pittorico non risponde affatto a vincoli prefissati, ma segue piuttosto l’inquietudine del presente, la voce intima e segreta dell’emozione.
Cinzia Bulone, insomma, ha fatto della fragilità e del mutamento un vero e proprio linguaggio e tutte le sue opere portano dentro un qualcosa di effimero e delicato, rispecchiano la realtà dell’esistenza e i problemi dei nostri complicati giorni.
Quella di Cinzia è dunque un’espressione intensa perché non concentrata solo ed esclusivamente sul dato oggettivo, ma anche e soprattutto sull’effetto interiore, su ciò che la verità del momento può produrre nel tempo.
Pittura che segue sempre il percorso della sedimentazione cronologica e che lascia liberamente fluire le immagini assorbendo da esse solo le emozioni più profonde: una specie di memoria o “flash back” capace di produrre in contemporanea una molteplicità di visioni o meglio, una serie di fotogrammi sovrapposti di cui l’ultimo, quello cioè che emerge, è sempre il più potente e decisivo.
Nasce in questo modo un’espressione dove forma, segno e colore, in perfetta sincronia e mutualistica simbiosi, raccontano di attimi, percorsi, riflessioni e situazioni esistenziali senza descriverli e/o rappresentarli, ma facendoli invece vivere dall’interno, suggerendo atmosfere intime e raccolte, poetiche sensazioni. Cinzia Bulone, quasi senza accorgersene, compone così vere e proprie sequenze interiori, traccia percorsi spirituali, evoca e recupera frammenti di vita e momenti intensamente vissuti sublimandoli con la riflessione e la poesia.
La rassegna, che sarà introdotta dal gallerista e critico d’arte Luciano Carini, chiuderà il 22 ottobre.
ORARI: feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30
Lunedì, giorno di chiusura
Luciano Carini

lucianocarini


Numero Corrente

Libero pensiero

1 Marzo 2024

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