Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Finissage IOSONOVULNERABILE di Sergio Mario Illuminato

Il 23 febbraio 2025 segnerà la conclusione di un’esperienza che ha toccato le corde più intime di chi l’ha vissuta: IOSONOVULNERABILE di Sergio Mario Illuminato ha trasformato le sale del Museo di Villa Altieri in uno spazio dove pittura-scultura, cinema e fotografia si intrecciano, dando vita a una riflessione potente sulla fragilità e la forza dell’essere umano. Dal 6 dicembre, la mostra ha accolto un pubblico eterogeneo, guidandolo in un viaggio che esplora non solo la nostra vulnerabilità, ma anche il nostro straordinario potenziale.

Le opere di Illuminato vanno oltre la concezione di semplice oggetto: sono corpi in continuo cambiamento. Le sue forme non sono mai statiche, ma si evolvono, raccontando storie di resistenza e mutamento. La sua pittura, in particolare, appare come una pelle che si incrina, si espande e si ricostruisce, dando vita a un processo incessante di metamorfosi. Ogni opera sembra voler fermare un istante nel flusso inarrestabile dell’evoluzione. La materia diventa protagonista, tessendo un campo di tensione tra costruzione e distruzione, tra ciò che rimane e ciò che scompare.

Le fotografie di Alessandro Spitale, curate per il catalogo, non si limitano a documentare le opere di Illuminato, ma catturano l’essenza di queste installazioni, dove la luce scolpisce lo spazio e le forme, amplificando la percezione di materia e tempo in un dialogo continuo. La luce non è più un semplice elemento decorativo, ma diventa protagonista assoluta, creando un gioco di ombre e dettagli che si svelano lentamente. Ogni scatto è un momento che sembra avere vita propria, capace di trattenere l’energia che scorre tra materia e luce. La fotografia di Spitale non arresta il tempo, ma lo rende tangibile, lo espande e lo trasforma in qualcosa di visibile e sfuggente al contempo.

Nel loro incontro, le opere di Illuminato e le fotografie di Spitale si riflettono e si completano a vicenda. La pittura-scultura di Illuminato tende a smaterializzare ciò che è tangibile, dissolvendo i confini tra il visibile e l’invisibile, tra ciò che è presente e ciò che sta per scomparire. Le fotografie di Spitale sembrano voler dare corpo a questa instabilità, esplorando, attraverso luce e forma, la vulnerabilità della materia. In questo modo, la fotografia diventa il mezzo che rende visibile questa fragilità, trasformandola in un’energia potente che altrimenti sfuggirebbe al nostro sguardo.
Entrambi gli artisti, pur utilizzando linguaggi diversi, si confrontano con il tempo in modi distinti. La fotografia di Spitale cattura l’istante, lo rende eterno, ma ne rivela al contempo la fragilità. Ogni scatto è un momento sospeso, che ci invita a riflettere sulla fugacità della realtà. Le opere di Illuminato, invece, non sono mai fisse: la materia è attraversata da una forza che la spinge a evolversi. Il tempo non è solo un dato fisico, ma un concetto che permea ogni sua creazione, trasformando ogni forma in un atto di resistenza contro la decadenza e l’ineluttabile scorrere degli anni.
Le fotografie di Spitale e le opere di Illuminato, pur provenendo da mondi diversi, si incontrano nello stesso spazio di riflessione, dove corpo, luce e materia diventano portatori di un messaggio che va oltre la superficie. Qui, l’arte non è un semplice mezzo estetico, ma una lente attraverso cui esplorare la realtà e la sua fragilità. C’è una bellezza nella vulnerabilità, una forza che emerge da ciò che si trasforma e si reinventa. È un’arte che ci invita a guardare con attenzione, a non dare per scontato ciò che vediamo, ma a entrare nei dettagli, a cogliere le storie silenziose che narrano la potenza del cambiamento.

Al termine della mostra, IOSONOVULNERABILE lascia un’impronta profonda nei visitatori. Non è stata solo un’esperienza visiva, ma una riflessione intima e potente, che continua a vivere nella memoria di chi l’ha vissuta. Come una fotografia che si trasforma ogni volta che la osserviamo, la mostra invita a riconsiderare la nostra visione del mondo, riconoscendo la bellezza nella vulnerabilità e nella trasformazione. È un’esperienza che ci spinge a guardare oltre la superficie, a riflettere su ciò che resta e su ciò che svanisce, sul tempo che passa e su ciò che, nonostante tutto, continua a vivere.

Il catalogo della mostra edito dal MovimenTo VulnerarTe Edizioni è disponibile nelle principali librerie: https://www.amazon.it/IOSONOVULNERABILE-Sergio-Mario-Illuminato/dp/B0DS1XDVQM/ref=monarch_sidesheet_image


PHOTO CREDIT ALESSANDRO SPITALE

ROBERTA MELASECCA

Roberta Melasecca è architetto, curatrice indipendente ed esperta in comunicazione per l’arte e l’architettura. Ha diretto per cinque anni lo spazio Interno 14 a Roma, è titolare di un ufficio stampa per l’arte - Melasecca PressOffice - e di uno studio di mecenatismo interdisciplinare - Interno 14 next - con i quali cura e organizza mostre, eventi e premi. Segue il lavoro e le ricerche di numerosi artisti e promuove progetti curatoriali in Italia e all’estero, collaborando con diversificate realtà culturali. Dal 2019 con Interno 14 next è entrata a fare parte del progetto The Indipendent della Fondazione MAXXI, dedicato agli spazi indipendenti, ed è Ambasciatrice del Progetto Rebirth Terzo Paradiso di Cittadellarte - Fondazione Pistoletto ONLUS. Opera da molti anni nell’ambito dell’arte partecipata, adottando un modello di lavoro orizzontale che coinvolge artisti, diversi operatori culturali e le comunità locali.


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1 Marzo 2024

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