Contemporary Art Magazine
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n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Mario Carlo Iusi – Progetto Luminis 


Mario Carlo Iusi 

Progetto Luminis 

Illuminare lo spazio per ricordare il tempo 

A cura di Claudia Pecoraro
14 settembre – 6 ottobre 2024 | Alatri (FR)

26 ottobre – 17 novembre 2024 | Albano Laziale (RM)

Presentazione stampa 14 settembre 2024 ore 11.30

Sala “Carlo Costantini” Biblioteca Comunale di Alatri

Piazza Santa Maria Maggiore 1 – Alatri (FR)

Inaugurazione mostra 14 settembre ore 18.00

Chiostro di San Francesco 

Piazza Regina Margherita – Alatri (FR)


Inaugurazione installazione ore 19.30

Mura Megalitiche di Alatri


Dal 14 settembre al 6 ottobre 2024 ad Alatri e dal 26 ottobre al 17 novembre 2024 ad Albano Laziale, l’Associazione Culturale Artivazione presenta il Progetto Luminis di Mario Carlo Iusi, a cura di Claudia Pecoraro, in collaborazione con Cittadellarte Fondazione Pistoletto ed Espronceda – Institute of Art & Culture di Barcellona, finanziato da Lazio Contemporaneo 2022, avviso pubblico promosso dalla Direzione Regionale Cultura della Regione Lazio, con il patrocinio del Comune di Alatri e del Comune di Albano Laziale.

Progetto Luminis – Illuminare lo spazio per ricordare il tempo è una riflessione sulla percezione della luce e dello spazio: sulle Mura Megalitiche di Alatri e sui Cisternoni di Albano Laziale, grandi installazioni luminose in LED, in forma di cornici di dimensioni variabili e per un totale di ben 360 m, accentueranno l’importanza architettonica e archeologica dei due complessi, conferendo ad essi una diversa dimensione artistica. Le cornici, solitamente associate ai quadri, guideranno lo sguardo dello spettatore verso una nuova dimensione dei luoghi, consentendo una innovativa fruizione dei monumenti e una nuova modalità di interazione. Accanto alle cornici, l’artista realizzerà anche un’opera che rappresenta un seme di zucca stilizzato ed illuminato, simbolo distintivo di tante sue opere ed elemento cardine della mostra monografica Semeion che accompagna il progetto e che raccoglie quaranta opere inedite realizzate nel 2020.

Nella prima tappa di Alatri, la presentazione del progetto alla stampa si svolgerà il 14 settembre 2024 alle ore 11.30 presso la Sala “Carlo Costantini” della Biblioteca Comunale di Alatri, alla presenza delle istituzioni, degli organizzatori, dell’artista e della curatrice. Seguirà visita in anteprima della mostra Semeion presso il Chiostro di San Francesco. Alle ore 18.00 inaugurazione della mostra e all’imbrunire accensione dell’installazione presso le Mura Megalitiche.

Per Mario Carlo Iusi, il seme è metafora della pienezza insita in ogni essere umano: utilizzando elementi come il punto, il vortice, il fiore, il seme pieno, il seme vuoto e la linea spezzata, l’artista evidenzia come sia possibile creare opere sempre diverse partendo da “oggetti semplici”, così come dimostrato con l’utilizzo del rettangolo per illuminare sezioni sempre diverse delle mura di Alatri e Albano. Il seme di zucca è, dunque, l’archetipo della forma artistica, il trait d’union tra le installazioni luminose e la mostra monografica nella quale emerge la scelta di disegnare linee spezzate con lo strumento della penna stilografica.

Infatti, come scrive la curatrice Claudia Pecoraro «la fruizione dell’opera supera la pura contemplazione, per altro spesso svagata, e diventa un atto cosciente di co-creazione, seppure nei limiti perimetrali disciplinati dall’artista. Nel percorso più recente di Mario Carlo Iusi, la cornice ha assunto un ruolo così importante nella determinazione dell’opera da prendere vita propria e far scaturire una sperimentazione che trova il suo debutto nel grandioso progetto ambientato ad Alatri e Albano Laziale. La cornice luminosa non delimita più un’opera artistica, ma piuttosto evidenzia uno stralcio di testimonianza architettonica realizzata da abili mani ignote di un passato assai remoto. La luce circonda un rettangolo di parete appartenente a vestigia notevoli per importanza storica e suggestione estetica, guidando l’attenzione dell’osservatore e invitandolo a soffermarsi laddove il suo sguardo si era mosso distratto e fuggevole».

Il progetto, nelle sue due tappe espositive nella Regione Lazio, è stato preceduto da una residenza artistica nel mese di luglio 2024 presso Cittadellarte Fondazione Pistoletto, a Biella, dove l’artista ha avuto l’occasione di sperimentare nuovi metodi e tecniche artistiche che saranno anche approfondite, sempre in collaborazione con Cittadellarte, all’interno di laboratori didattici a partire dal mese di settembre nelle due sedi ad Alatri e ad Albano che ospiteranno l’esposizione Semeion. In seguito, la mostra sarà allestita a Barcellona negli spazi di Espronceda – Institute of Art & Culture, dove il tema proposto verrà approfondito con una Tavola rotonda e laboratori.

Tutto il progetto sarà ampiamente documentato mediante la realizzazione di un catalogo.

Mario Carlo Iusi nasce nel 1995 ad Alatri. Si forma frequentando la facoltà di filosofia della Sapienza di Roma dove si laurea con una tesi in filosofia analitica ed estetica sul concetto dell’immaginazione intesa come fondamento teorico della possibilità della realizzazione di un’opera d’arte. Nel maggio del 2014, le espone le sue prime presso il Palazzo Conti Gentili di Alatri. Due anni dopo presenta la Serie Interconnessioni in cui esplora il rapporto dinamico tra l’opera d’arte e l’osservatore. Le opere, realizzate con spatole e colori acrilici, sono presentate con una cornice luminosa che permette agli osservatori di interagire con l’opera, modificandone l’aspetto tramite l’uso della luce. Il concetto di “interconnessione”, ovvero l’esperienza artistica in cui l’osservatore diventa parte integrante dell’opera stessa influenzandone la percezione e il significato, è uno dei tratti distintivi delle opere di Iusi; così come l’utilizzo della luce, che gioca un ruolo fondamentale, non solo come elemento estetico ma anche come strumento per rivelare e trasformare la materia visibile. Nel 2018, prende avvio la collaborazione con la galleria “La Nuvola”, di Via Margutta a Roma, dove tiene la sua prima personale. Parallelamente, inizia a lavorare alla teoria “Semeion”, alla base della quale ci sono quelli che Iusi definisce “oggetti semplici” che vengono utilizzati nelle sue opere in maniera ricorrente, creando però forme artistiche sempre nuove, usando tecniche differenti. Tra le ultime esposizioni e progetti: 2024 Esposizione collettiva con Le tre età dell’uomo – Mucciaccia Gallery Project; Riscarti festival – Centro espositivo La Vaccheria; 2023 Come le ninfe – XXIV Biennale d’Arte Contemporanea di Alatri, Chiesa degli Scolopi; Fuorisalone Milano; Incroci d’Arte – Mostra d’arte a cura di Alessandro Cocchieri, Museo Cambellotti Latina; 2022 Performance con Ventive Group, Club Deal senior – Roma; Presentazione progetto Drawer – Soho House Roma; Performance Ala 34 con Ventive Group, Club Deal junior – Roma; Mostra personale The Container – Angie’s – Roma; Installazione presso la Soho House Roma; Mostra Personale – Green Hall – Roma; 2020 Esposizione Seven Group – Lugano; Mostra collettiva Hotel Savoy di Roma, Blue Hall Art Gallery; 2019 Intervento pittorico site specific – CityLab 971 – Roma.

INFO
Progetto Luminis
Associazione culturale Artivazione

Francesco Saverio Teruzzi

artivazione@gmail.com – https://artivazione.it/

ROBERTA MELASECCA

Roberta Melasecca è architetto, curatrice indipendente ed esperta in comunicazione per l’arte e l’architettura. Ha diretto per cinque anni lo spazio Interno 14 a Roma, è titolare di un ufficio stampa per l’arte - Melasecca PressOffice - e di uno studio di mecenatismo interdisciplinare - Interno 14 next - con i quali cura e organizza mostre, eventi e premi. Segue il lavoro e le ricerche di numerosi artisti e promuove progetti curatoriali in Italia e all’estero, collaborando con diversificate realtà culturali. Dal 2019 con Interno 14 next è entrata a fare parte del progetto The Indipendent della Fondazione MAXXI, dedicato agli spazi indipendenti, ed è Ambasciatrice del Progetto Rebirth Terzo Paradiso di Cittadellarte - Fondazione Pistoletto ONLUS. Opera da molti anni nell’ambito dell’arte partecipata, adottando un modello di lavoro orizzontale che coinvolge artisti, diversi operatori culturali e le comunità locali.


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