Elisabetta Diamanti, Impronte temporali
Questa nuova mostra di Elisabetta Diamanti ha il Tempo come concetto di fondo: non il tempo di una sola esistenza, ma l’intreccio tra la vita propria, quella dei figli e dei nipoti, interrogandosi su cosa resta di noi e di chi ci segue nel mondo e nella vita stessa.
Un progetto che dura da diversi anni e che è stato recentemente ripreso per giungere (forse!) ad una forma definitiva.
Le opere ora riunite nascono tutte da una tecnica incisoria altra, al contempo più intima e più immediata, rispetto a quella più solitamente adottata in altri contesti: con mano sapiente e calibrato ragionamento, da anni la Diamanti ha iniziato ad imprimere sulla cera molle gli abiti suoi di bambina e di donna, poi quelli della sua gemella, quelli dell’infanzia dei suoi figli e infine quelli dei suoi nipoti.
Singole o in coppia, isolate o sovrapposte, le matrici ottenute sono impresse più e più volte su carta preziosa o tessuti resi impalpabili dall’uso, sostituendo al bulino il ricamo, creando giustapposizioni, stratificazioni di segni che evocano tempi passati, ma non cancellati.
Si aggiungono ora nuove opere, nate dall’impressione di indumenti intimi sul tessuto di vecchi jeans: un percorso a ritroso, in cui dall’involucro esterno si giunge all’ultima difesa, fino a mettere a nudo l’anima.
L’antico torchio dalla ruota pesante, usato dall’artista nelle sue stampe, richiede una forza non comune e una competenza eccezionale, trasformandosi in estensione del pensiero e della volontà, macchina non più celibe, ma anzi generatrice di un discorso vitale.
Un lavoro, quello presentato qui da Elisabetta Diamanti, profondamente femminile non nel materiale e nella tecnica, ma nel senso della consapevolezza di sé e della maturità dei rapporti famigliari, trasposti nel gesto artistico con determinazione e costanza.
ELISABETTA DIAMANTI NOTE BIOGRAFICHE
Classe 1959, incisore, ceramista e docente di incisione e stampa, vive e lavora a Roma.
Segnalata nel Repertorio digitale dell’incisione italiana contemporanea di Bagnacavallo, è stata allieva di Guido Strazza negli anni di formazione all’Accademia di Belle Arti di Roma dove ha studiato diverse tecniche artistiche. L’incisione è diventata da moltissimo tempo il suo strumento primario di espressione e anche la sua materia di insegnamento presso le Accademie di Belle Arti di Viterbo e Frosinone, presso le Scuole d’Arte e dei Mestieri di Roma Capitale, nonché in numerosi workshop in Polonia, Danimarca, Spagna, Francia.
Stampa in proprio e presso le stamperie Il Bulino di Roma, Il Salice di Locarno (Svizzera), Josef Weiss Edizioni di Mendrisio (Svizzera), Pangeart Edizioni di Camorino (Svizzera). Dagli anni novanta si confronta con artisti-incisori di livello internazionale nell’ambito di stages e residenze artistiche ad Anversa, Parigi, Lussemburgo, Budapest. Questa esperienza si traduce in una accentuata emancipazione nella gestualità segnica operata sulla matrice.
Risale alla fine deli anni ‘90 l’interesse crescente dell’artista per una rinnovata progettualità artistica che individua nel “libro d’artista” la modalità principe per una ricerca sul rapporto tra matrice-supporto-forma.
L’artista cerca di dominare il mezzo tecnico attraverso una sperimentazione incisoria costante, con il fine di regredire nelle multiformi sembianze che la natura esprime, scomponendo le monadi che le costituiscono, penetrandole e identificandosi in esse.
Sono numerose le mostre alle quali l’artista è stata invitata o ha partecipato in Italia, Norvegia, Belgio, Svizzera, Germania, Lituania, Finlandia, Francia, Serbia, Polonia, Stati Uniti, Spagna, Bulgaria, Ungheria, Gran Bretagna
Altrettanto numerosi gli importanti i premi conseguiti nella sua carriera.
È membro dell’Associazione Nazionale Incisori Contemporanei dalla sua fondazione, nel 2013.
Le sue opere si trovano in molte collezioni pubbliche e private tra le quali: Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Civica Raccolta Bertarelli di Milano, Istituto Nazionale per la Grafica di Roma, Archivio Libro d’Artista Cassino, Archivio Sapporo International Print Biennal – Japan, Museo Reale d’Arte Anversa – B, Museo di villa dei Cedri di Bellinzona – CH, Biblioteca dei Frati di Lugano – CH, Lonsford Collection at Pordue University – West Lafaiette – Indiana – USA, Gabinetto delle Stampe del Museo civico di Sassari.
Hanno scritto di lei tra i tanti, Loredana Rea, Tiziana D’Acchille, Ivana D’Agostino e Guido Strazza.
GALLERIE DI RIFERIMENTO: Stellanove, Mendrisio (Svizzera); Galleria Porta Latina, Roma; Atelier, Roma; Il Bulino, Roma.
Un progetto in collaborazione con Argillateatri vincitore di Avviso pubblico promosso da Roma Capitale in collaborazione con Zètema Progetto Cultura
INFO PRATICHE
Elisabetta Diamanti, Impronte temporali
A cura di Penelope Filacchione
16 marzo – 6 aprile 2024
Opening 16 marzo ore 17.00-21.00
ArtSharing Roma, via Giulio Tarra 64 – 00151 Roma
Catalogo in mostra