Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

DELLO SPIRITUALE IN GAETANO FIORE

Alla Marcantonio Bolzicco Arte e Fai Arte Domenico Castaldi
Via Garibaldi 47. 51 – Portogruaro – VENEZIA
Dal 03 al 24 settembre 2022
DELLO SPIRITUALE IN GAETANO FIORE
di Boris Brollo

Il linguaggio usato da Gaetano Fiore non è estraneo alla storia dell’arte del secolo scorso. La rastremazione e scarnificazione dell’albero ricorda il lavoro di essenzialità operato da Piet Mondrian sul suo albero fino ad arrivare a un più (+) e un meno (-) cosmici che danno l’idea di un’astrazione universale della natura nello spazio cosmico, e dall’altra, ricordando Rothko, la sparizione dentro scie cosmiche basate sul colore quali veli di Maya che nascondono alla vista la doppiezza della natura e del pensiero stesso di Rothko, abituato dalla sua tradizione rabbinica a pensare al doppio senso del versetto, come sostiene il filosofo Levinas. Ma cosa c’è di diverso in Fiore che non sia una copia prevedibile di queste ascendenze culturali? C’è una latente spiritualità. Che probabilmente gli deriva dal legame colla poesia dalla sua frequentazione con Lello Voce (nomen omen). Dal suo oracolare e quindi dare senso, dare spirito alla voce: a quell’oralità che si fa corale grazie alla trasmissione dei sensi. Ora basta guardare alla mostra di Fiore al Museum am Dom di Würzburg (D) per capire, dalla disposizione delle opere, la religiosità che, quale rituale, investe la galleria in maniera minimalista. Resta il fatto che gli alberi, pur nell’essenza scarnificati, segnano e disegnano, anzi denotano, movimenti fluidi e sinuosi come percorsi da stimoli elettrici, voltaici. Mentre le strutture astratte aprono finestre sul colore a vista, come vetrate retro-illuminate che accendono di luce pacata, semiopaca, un riverbero cromatico. Dietro tutto questo vi è il tentativo, per me riuscito, di far rivivere queste strutture compositive dentro una leggera brezza spirituale che rimanda al famoso soffio biblico, o al “soffio vitale” greco (psyché) che coincide con l’anima da cui queste opere vengono animate.

In esposizione opere di piccolo e grande formato (olii, acrilici, tempere..) precedentemente esposte al Dom Museum di Würzburg in Germania vengono qui ripresentate unitamente a un nuovo ciclo di tele sugli alberi. La metabolizzata trascendenza Rthochiana, percepibile in quasi tutte le opere esposte, si fa più nervosa, febbrile, di forte impatto, quasi drammatico, talora spettrale in quelle prodotte negli ultimi quattro-cinque anni. Come sottolinea Andrea Petrai, che ha scritto i testi lirici di accompagnamento, “essa rimanda a un’antica modernità che affiora dal sommerso”.
I riferimenti pittorici sono adesso Previati e Sutherland i quali, con la loro cifra del tutto personale, vanno nella prospettiva di un nuovo spazialismo dinamico. Una fase in cui la teatralità della rappresentazione pare rimandare al fotogramma cinematografico che, una volta isolato, si sgrana all’aria nello srotolarsi della pellicola.

Gaetano fiore

Gaetano Fiore nasce il 3 novembre 1960 a San Giorgio a Cremano (NA). Dal 1979 al 1984, ancora studente all’Accademia di Belle Arti di Napoli, cura le scenografie di alcune rappresentazioni del gruppo teatrale d’avanguardia Libera Scena Ensemble, diretto da Gennaro Vitiello. Parallelamente, nello stesso periodo, Fiore si forma accanto a importanti scultori e pittori napoletani: Lidya Cottone, Aulo Pedicini e Renato Barisani (quest’ultimo cofondatore del "Gruppo Napoletano Arte Concreta”). Dalla metà degli anni ottanta Fiore si dedica totalmente a una pittura analitica, prima attraverso un'espressione pittorica che trasfigura la realtà e successivamente, nel concreto, a una metabolizzata trascendenza più Rothkiana alla quale egli perviene anche grazie all'incontro con Salvatore Emblema. Nel 1987 Gaetano Fiore espone la sua prima mostra personale a Parigi. Dal 1990 in poi l'artista intraprende una ricerca meticolosa sull'astrazione dedicandosi allo studio analitico di forme pure seguendo idealmente la scia di Hans Arp e Alberto Magnelli. Negli anni novanta Fiore si riavvicina al teatro e fa la conoscenza di Paolo Puppa, docente di Storia del Teatro alla Ca’ Foscari di Venezia. Alcuni scritti di quest'ultimo fungono da presentazione alle numerose personali di Fiore allestite in Germania dal 1998 al 2015 e a quella del 2008 in Costa Azzurra. Le frequentazioni dell’arte contemporanea in Germania lo portano poi alla collaborazione con il MAD (Baviera), diretto da Jürgen Lenssen, sino a culminare in uno dei più importanti progetti espositivi “Stimmen in Farben” nelle suggestive sale del Dom Museum di Würzburg. La passione per la musica di autori francesi, in particolare quella di Olivier Messiaen, così come per il free jazz di Cecil Taylor e Bill Dixon, dà impulso alla realizzazione di alcuni grandi progetti espositivi allestiti a San Vincenzo (LI) nel 2010 e a Lecco nel 2012. Recenti ed importanti mostre hanno visto Fiore a Milano con l’installazione MostreAlCubo al PACTA 2022, a Portogruaro (VE) con opere concrete e di carattere spirituale 2023. Mostre personali imminenti sono previste per il 2024 e ospiteranno la sua produzione pittorica alla Casa Esagono di Vittorio Giorgini a Baratti (LI) e nelle ville vesuviane di San Giorgio a Cremano (NA), sua città d’origine. Le frequentazioni con visual artists e musicisti del calibro di Rob Mazurek, Attilio Novellino e Antonio Raia, scandiscono la produzione pittorica di Fiore fino a oggi, nella direzione di contaminazioni in diverse sperimentazioni estetiche. Numerose tele di Gaetano Fiore sono custodite in prestigiose collezioni pubbliche e private, in spazi museali sia in Italia che all’estero. Molte delle sue opere sono riprodotte sulle copertine di testi per il teatro e per la letteratura editi da Titivillus, Bulzoni, Supernova e Cue Press. Astrazione di forme naturali, in particolare quella dell’albero nonché trasfigurazioni di soggetti mistici e/o religiosi. "Di forte impatto, quasi drammatico e talora spettrale, la pittura di Fiore rimanda a un'antica modernità che affiora dal sommerso. I riferimenti pittorici sono adesso Previati e Sutherland nella prospettiva di un nuovo spazialismo dinamico. Il colore è immanente, totale. Il tessuto assorbe la luce e vibra. La pittura di Fiore si dipana in una ricerca stilistica, elegante e intensa, a un tempo che va a esplorare nuove modalità narrative”. (Andrea Petrai) Gaetano Fiore prepara e utilizza colori con pigmenti puri alla maniera di Cennino Cennini (olii, tempere, acrilici e inchiostri). I piccoli e grandi supporti utilizzati sono tele di lino, juta grezza, nonché pregiate carte naturali.


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