Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Collettiva – 5+1 Maestri del Contemporaneo

Galleria d’Arte Contemporanea
STUDIO C
via Giovanni Campesio, 39
29121 Piacenza
cell: 348 – 8703060
email: studio.c.immagine @gmail.com

RASSEGNA NAZIONALE D’ARTE
5+1 MAESTRI DEL CONTEMPORANEO
(seconda edizione)

2 – 20 DICEMBRE 2017

Alla Galleria d’Arte Contemporanea “STUDIO C” di via Giovanni Campesio 39 si inaugura alle ore 18, la seconda edizione della Rassegna “5+1 Maestri del Contemporaneo”. Tale rassegna viene quest’anno ripetuta visto il successo della precedente edizione al punto da essere espressamente richiesta da un vastissimo numero di appassionati, collezionisti ed operatori che, con le loro osservazioni, hanno più volte messo in evidenza le positive caratteristiche dell’iniziativa. Una mostra, questa, che consentirà di spaziare all’interno di varie espressioni e di vari momenti creativi, dal figurativo interpretato fino all’informale mettendo però in evidenza, di ogni artista, i percorsi, le ricerche e i risultati conseguiti nel corso degli anni. Nel complesso, dunque, una rassegna che si preannuncia particolarmente variegata e interessante perchè propone ai visitatori, come ormai è tradizione della galleria, un itinerario storico-cronologico all’interno della Storia dell’Arte, dagli anni cinquanta ai nostri giorni, ricorrendo a nomi già noti e apprezzati dal pubblico piacentino per le loro precedenti apparizioni in svariate manifestazioni d’arte e ad alcune new entry di particolare interesse.
Questi i nomi degli artisti invitati e le provincie di provenienza: Aldo Basili (Torino), Isabella d’Ortona (Piacenza), Anna Maria Ferrari (Piacenza), Gabriele Marchesi (Pavia), Maria Valli (Reggio Emilia), Lorenzo Zenucchini (Novara).
ALDO BASILI (TO): Artista fotografo, ha esordito in fotografia all’età di quattordici anni praticando e stampando personalmente il bianco e nero. Dopo aver frequentato un corso per fotografi professionisti ha lavorato come grafico in un ufficio pubblicitario e, proprio in questo periodo, ha iniziato a focalizzare il suo interesse sul paesaggio urbano dedicandosi, per alcuni anni alla sua città, Torino, di cui ha presentato molte inusuali visioni. E il paesaggio urbano è, ancora oggi, per il nostro artista, argomento di studio e approfondimento, motivo di straordinari e poetici scatti. In seguito ad una lunga ricerca, ha poi iniziato a creare le “Photo-paint” che gli hanno procurato molti consensi di pubblico e di critica. Interessante e particolarmente ricco il suo curriculum espositivo con mostre di rilievo in spazi pubblici e privati sia in Italia che all’estero. Tra queste mi sembra giusto sottolineare la sua presenza alla “Triennale di Roma 2017” con una mini personale nelle sale del Vittoriano e alla 57a edizione della “Biennale Internazionale d’arte di Venezia”, Padigione Guatemala, collettivo “El circulo magico”. In questa rassegna piacentina l’artista piemontese presenta quattro opere di eccezionale resa pittorica. Attraverso i suoi scatti Aldo Basili ricerca con tenacia e costanza il gesto artistico e il risultato estetico finale che deve essere assolutamente unico e irripetibile. Fotografia, dunque, come interpretazione personale della realtà e dell’emozione, come momento creativo assoluto. Le sue “riprese” allora si trasformano in vere e proprie opere pittoriche, lo strumento tecnico, o tecnologico, diventa una sola ed unica cosa con la sua mano e la sua emozione e la macchina fotografica, nelle sue mani sapienti ed esperte, perde la sua freddezza meccanica per farsi spatola e pennello, cuore e sentimento.
Anna Maria Ferrari (PC): artista piacentina già molto affermata e presente anche nella prestigiosa collezione della Galleria Civica “Ricci Oddi” della sua città, in questa mostra presenta quattro opere di scultura che sono tipiche della sua vasta e variegata produzione. Allieva di Paolo Perotti all’Istituto d’Arte “Felice Gazzola”, Anna Maria Ferrari ha poi seguito un proprio percorso autonomo liberando la propria fantasia e creatività in una figurazione di raffinata eleganza cadenzata su ritmi di gusto novecentista e dunque plastica ed armonica, meditata e raccolta, senza lasciarsi sedurre da tentazioni espressionistiche così diffuse e di moda. Inserita dunque in una dimensione figurativa, la sua attenzione si rivolge principalmente alla donna, una donna comune, al di fuori di ogni preoccupazione di carattere ideologico o politico e descritta nei vari momenti della sua giornata, ma con attimi di felice sospensione e di pensoso raccoglimento. Un impianto solido e ben strutturato quello della nostra artista, sul quale si innesta un’esecuzione sicura e veloce, senza ripensamenti, eseguita di prima intenzione, che esula dal superfluo per concentrarsi unicamente sulla resa estetica ed emotiva. Spesso il rosato della terra cotta, tenero e caldo, silenzioso e avvolgente, si copre di bianco caolino a sottolineare una sottoveste, una spallina, un intimo indumento. Scultura che piace e incanta perché vicina alla vita, parte integrante della vita stessa.
ISABELLA d’ORTONA (PC): nata a Cremona, attiva per lunghi anni a Roma e attualmente residente a Piacenza, Isabella D’Ortona è un’artista dal lungo curriculum e dall’intensa attività, con mostre prestigiose tenute in spazi pubblici e privati di tutta Italia e di molte capitali d’Europa. Numerose anche le sue opere entrate a far parte di importanti collezioni ed Enti Istituzionali: tra queste è senza dubbio da segnalare una grande “Deposizione” collocata a Montecitorio, sede del Parlamento Italiano.
Di tutto riguardo anche il suo bagaglio critico con nomi di rilevanza nazionale: Elda Fezzi, Mario Monteverdi, Giorgio Mascherpa e poi l’indimenticabile Mario Ghilardi: nomi che hanno lasciato una traccia indelebile e che, con le loro critiche e i loro saggi, hanno profondamente inciso sul percorso dell’arte moderna e contemporanea.
Artista di grande coerenza, mai succube del mercato e delle mode, ormai da diversi anni Isabella porta avanti, con tenacia e costanza, la sua ricerca scavando nel profondo dell’animo umano, dentro le avversità della vita, nelle grandi ingiustizie e contraddizioni dei nostri giorni. E dei suoi quadri mi colpiscono le atmosfere magiche e silenti, le penombre raccolte e ovattate, le luci calde e sfuggenti che, come lame taglienti, attraversano uomini e cose creando uno stato d’attesa e sospensione: pittura di forte impatto scenografico ed emotivo, di chiara ed evidente denuncia esistenziale che molto spesso diventa grido di dolore e di sbigottito silenzio.
GABRIELE MARCHESI (PV): Nato a Vidigulfo (PV) e residente a Casteggio, sempre in provincia di Pavia, Gabriele Marchesi è un artista di lunga esperienza, con alle spalle mostre e rassegne di livello nazionale e internazionale. Affascinato dalla “grande pittura” e in modo particolare dal nostro Rinascimento, Gabriele Marchesi disegna e dipinge da una vita, fin da quando era bambino ricercando sempre novità e perfezione all’interno di quel variegato e complesso mondo definito come “Pittura figurativa”. Espressione preziosa, questa del nostro artista, perché tutta concentrata sul “segno” e la “forma”, sulla rappresentazione, quasi iperrealistica, di cose, oggetti e persone senza però tralasciare la sua libera interpretazione, il suo intimo sentire, la sua straordinaria capacità di entrare dentro le sfumature del reale e dell’animo umano. Ecco perchè le sue opere, pur nella fedele riproduzione della verità, non cedono mai alla scontata e banale narrazione e neppure al freddo e impersonale messaggio fotografico, ma restano invece sempre e profondamente autentiche, sentite e personali. Nelle opere di Gabriele Marchesi si coglie, inoltre, un qualcosa di straordinariamente moderno e contemporaneo allorchè, attingendo dalla pubblicità, linguaggio veloce e immediato dei nostri giorni, sintetizza le visioni e introduce suggestive note di colore che richiamano l’attenzione dell’osservatore: allora la sua espressione si trasforma in una nuova e attuale Pop-Art, diventa fedele testimonianza del nostro presente sempre più governato dalla tecnologia multimediale e dalla comunicazione.
Maria Valli (R.E): atteso e gradito ritorno di Maria Valli nella nostra città e allo “Studio C” dopo le belle mostre qui tenute nel recente passato. E se di quest’artista avevamo negli occhi e nella memoria le eleganti e raffinate “tempere all’uovo” ispirate ai silenzi di “Petra” o le delicate e suggestive visioni interiori intrise di poesia e intimo raccoglimento, oggi l’artista emiliana ha ulteriormente arricchito il suo bagaglio artistico con l’approfondimento di svariate e diversificate tecniche di grafica con particolare riguardo per l’incisione. Ne sono fedele testimonianza le opere che Maria Valli presenta in questa rassegna: due tempere e due incisioni fortemente connesse al punto da essere l’una la chiara ed evidente derivazione dell’altra. Come sempre l’espressione di quest’artista appare intensa e partecipata e le sue opere hanno il magico potere di calare l’osservatore in dimensione lontane, oniriche ed irreali, nel regno profondo e imperscrutabile dell’interiorità. Raffinate le sue trasparenze, personale e liberatorio, quasi informale, il suo segno ammorbidito sempre da colori solari e pastose tonalità. Artista fortemente contemporanea Maria Valli e capace di spaziare, con assoluta padronanza tecnica, dalla pittura alla grafica fino alla scultura evidenziando sempre grande gusto compositivo, sentimento ed emozione.
LORENZO ZENUCCHINI-ZENU (NO): il mio incontro con Lorenzo Zenucchini, in arte Zenu, è stato quasi casuale ed è avvenuto a Venezia nel corso dell’evento “Grazie Italia”, Padiglione Guatemala, 56a Biennale Internazionale d’Arte. Ero stato colpito dalla sua opera, un grande ritratto dal segno morbido e pulito, pochi colori, un “non finito” sapiente e magistrale. C’era, in quell’opera, un qualcosa di fortemente moderno e contemporaneo, un gusto “Pop” nuovo e coinvolgente perchè agganciato ai nostri giorni, al nostro modo di comunicare e di rendere atteggiamenti, emozioni e stati d’animo. Da qui la mia decisione di invitare Zenu a questa rassegna, nonostante la sua giovane età. Belle e accattivanti le opere presentate dall’artista in questa selezionata esposizione, essenziali, sintetiche eppure percorse da pathos e partecipazione. In esse si avverte la predizione di Lorenzo per il disegno, l’impostazione grafica e poi l’influenza forte e naturale per il fumetto. E il fumetto, nel linguaggio artistico contemporaneo, è uno strumento straordinario di comunicazione, un modo efficace per esprimere concetti, contenuti e messaggi. A tutto questo il nostro artista aggiunge sensibilità cromatica e senso plastico generando opere di vera e propria pittura, popolate di forme e colori, di vibrazioni interiori e felici intuizioni.

La Rassegna chiuderà il 20 dicembre.

lucianocarini


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