Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Il tocco di classe

Claudio Palmisano ama il mare e in questi ultimi anni sta attraversando il suo periodo blu
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In realtà Claudio Palmisano è molto più famoso per le postproduzioni che per le fotografie. La sua incommensurabile conoscenza del digitale lo ha portato a essere conteso dai più affermati fotografi del pianeta, come James Nachtway e Juri Kozirev, pluripremiati al prestigioso World Press Photo, il più importante riconoscimento del fotogiornalismo. E così come i fotografi di una volta non potevano aspirare a nulla senza un bravo stampatore, così, esattamente così, oggi, nell’era del digitale, un bravo postproduttore è indispensabile per rendere giustizia a uno scatto di qualità. Basti pensare che ha pubblicato un libro dal titolo “Raw e postproduzione” con National Geographic, che non ha certo bisogno di presentazioni,

Ma anche come fotografo è molto apprezzato, pubblica sul New York Times, l’International Herald Tribune, Paris Match, L’Espresso, National Geographic; un suo scatto del primo gay pride a Roma nel 2000, è stato inserito nel libro “Italia 1945-2005, Le grandi fotografie della nostra storia” pubblicato da Hachette – Contrasto.

Claudio, nato a Roma il 9 gennaio 1972, è affascinato sin da bambino dai grandi fotografi della Magnum, delle cui foto già ammirava la qualità delle stampe, intuendo sin da allora che un ottimo scatto ha assoluto bisogno di un ottima stampa. Capisce che c’è quindi bisogno di un’estesa conoscenza tecnica, e dopo il liceo si diploma all’Istituto Superiore di Fotografia di Roma, con master in reportage. Segue alcuni corsi all’Università di Roma tenuti da Tano D’Amico, un workshop di Gianni Berengo Gardin e comincia a lavorare come freelance con numerosi giornali italiani ed esteri. Collabora con l’agenzia pubblicitaria Vafir “The Image Corporation” realizzando servizi fotografici per Telecom Italia, Policlinico Gemelli, Villa Flaminia e altre aziende; nel 1993 diventa fotografo di “Paese Sera”, e lavorare per un quotidiano è davvero una grande esperienza, perché insegna a comunicare la notizia nel modo più sintetico possibile. Gli piace suonare il pianoforte ed è quindi naturale la sua attrazione per gli eventi musicali: si occupa del jazz a Roma e sono molti i suoi servizi, in particolare per la Scuola di Musica Saint Louis. Ma aspira all’indipendenza, ha altri sogni. Fonda insieme ad altri fotografi l’agenzia fotografica “Eikona”, all’avanguardia per la tecnologia di distribuzione del materiale fotografico per vie digitali. Partecipa anche al mondo dei cortometraggi in 16mm e diventa direttore della fotografia in due film prodotti da Luca Santini con la regia di Riccardo Graziosi. Lavora anche alla DvCam per la Movie Factory e per Raisat.

Palmisano ama anche il mare e in questi ultimi anni sta attraversando il suo periodo blu. Nelle sue immersioni il suo sguardo non si ferma su primi piani di murene o di variopinti polpi, ma su immensità sperdute, panorami irreali, per esplorare l’ebbrezza di ogni tonalità, quella profondità che fa del blu marino un’essenza di smarrimento, un incantesimo di piacere assoluto. Le presenze lontane sparse nelle sue inquadrature, siano essi subacquei o pesci di vario genere, sono attesi in una magica composizione armonica, dove la luce che dal cielo attraversa la superficie dell’acqua traccia alternanze di raggi e di ombre, avvolte da sua maestà il mare di Linosa. Dove Palmisano ha trovato la culla della sua passione e dove trascorre gran parte dell’anno, approfittando della possibilità di lavorare a distanza con il computer. I suoi molteplici impegni però, non sempre possono essere assolti dalla sua postazione sull’isola. Insegna all’ISFCI, l’Istituto Superiore di Fotografia, dove si era diplomato, partecipa a conferenze internazionali, e le apprezzate mostre sul blu richiedono la sua presenza.

È anche un coscienzioso e attivissimo ecologista. Sta lavorando a un grande progetto sulla migrazione della balenottera comune nel mar Mediterraneo e spesso lavora come fotografo subacqueo per la Guardia Costiera Italiana. Che i suoi lavori siano giornalistici o creativi o di postproduzione c’è un filo rosso che li collega, ed è quella certa lievità, quella ritrosia agli eccessi. Specialmente nella postproduzione, dove molte opere di grandi professionisti sono sofferenti di tinte esagerate, le sue sono riconoscibili perché lontane da quel margine di cattivo gusto, per quel tocco di classe che lo rende tra i più desiderati fotografi marini e  postproduttori al mondo.

Su gentile concessione del quotidiano “La Ragione”

15 Gennaio 2022

Roberto Vignoli

Roberto Vignoli ha lavorato con le agenzie fotografiche Image Bank, Action Press, Granata Press, Grazia Neri, MaxPPP, Luz Photo, per 12 anni e' stato responsabile degli Esteri all'ufficio fotografico dell'"Espresso", ha fatto piu' di cento mostre fotografiche in Italia, Francia Ungheria, Argentina, Cuba, Stati Uniti, Turchia e Australia, insegna fotografia di architettura al Centro Sperimentale di Fotografia a Roma e collabora con il quotidiano "La Ragione".

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