La Biennale di Venezia, istituzione fondamentale del panorama artistico internazionale, si prepara ad aprire le porte della sua 60ª Esposizione Internazionale d’Arte, un evento che promette di offrire uno sguardo profondo e stimolante sull’arte contemporanea e sulle complesse dinamiche dell’identità globale.
Sotto il titolo “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere”, curata da Adriano Pedrosa e prodotta con maestria dalla Biennale stessa, questa edizione si distingue per il suo impegno verso la sostenibilità ambientale, seguendo il percorso avviato nel 2021 e confermato nel 2023 con l’ottenimento della certificazione di “neutralità carbonica”.
Il tema della mostra, tratto da opere del collettivo Claire Fontaine, invita alla riflessione sulla natura dell’appartenenza e dell’estraneità, esplorando le molteplici sfaccettature dell’identità umana in un mondo sempre più interconnesso e multiculturali. Attraverso sculture al neon che proclamano “Stranieri Ovunque” in diverse lingue, l’arte si fa eco delle voci di coloro che si sentono fuori luogo, ma anche delle potenzialità di un mondo in cui la diversità è celebrata anziché temuta.
La mostra si articolerà in due nuclei distinti: il Nucleo Contemporaneo e il Nucleo Storico. Nel Nucleo Contemporaneo, l’attenzione sarà rivolta verso gli artisti queer, outsider e indigeni, offrendo uno spazio per esplorare le identità che sfidano le norme e le convenzioni sociali. Particolare rilievo verrà dato al Disobedience Archive, un progetto che mette in luce il legame tra arte e attivismo, offrendo uno sguardo sulle lotte per i diritti umani e la giustizia sociale.
Nel Nucleo Storico, invece, si esploreranno le opere del XX secolo provenienti da diverse parti del mondo, con un’attenzione particolare ai modernismi globali e del Sud del mondo. Questa sezione si propone di mettere in discussione i confini e le definizioni del modernismo, evidenziando le influenze incrociate e le interazioni tra le diverse culture e contestualizzando le opere nel loro contesto storico e sociale.
Il presidente della Biennale, Roberto Cicutto, ha sottolineato l’importanza della visione di Adriano Pedrosa, primo curatore latinoamericano della Biennale, nel portare una prospettiva diversa e inclusiva nell’arte contemporanea. Ha inoltre evidenziato il ruolo unico della Biennale di Venezia come osservatorio privilegiato sullo stato del mondo attraverso l’arte, con la presenza dei Padiglioni Nazionali che favoriscono il confronto e lo scambio culturale tra i paesi partecipanti.
Con 88 paesi e 30 Eventi Collaterali coinvolti, la 60ª Esposizione Internazionale d’Arte promette di essere un’esperienza unica e stimolante, capace di suscitare riflessioni profonde sulla nostra società e sul nostro rapporto con l’alterità e la diversità. Siamo invitati a immergerci in un viaggio attraverso le molteplici identità del mondo, celebrando la ricchezza della diversità e riconoscendo la nostra comune umanità.