Jason Shulman, Fast Forward
Jason Shulman, Fast Forward.
Scultore e fotografo eclettico di fama internazionale, per la prima volta in Italia dopo diverse collaborazioni con artisti del calibro di Marc Quinn.
Shulman parte dal cinema, mezzo che più di tutti è in grado di simulare la vita. Ogni pellicola da 90 minuti è composta da circa 130mila frame, ciascuno di essi è un tassello del codice genetico della storia. Shulman li comprime in una sola immagine, attraverso lunghissime esposizioni fotografiche.
Le scene quindi si sovrappongono le une alle altre, l’audio sparisce, il movimento viene condensato, la consequenzialità logica perde di significato in favore di un’impressione del tutto emotiva. La figura è a volte maggiormente riconoscibile, in altre si perde all’interno di macchie di colore effimere e senza nome.
Esteticamente assimilabili ad una trasposizione fotografica delle opere di Gerhard Richter, si tratta di un processo di sintesi per addizione, in cui per comprendere il tutto bisogna rinunciare al dettaglio.