il mare in un imbuto – Mariangela Redolfini
… il mare in un imbuto
Parafrasando Italo Calvino posso dire che per me la pittura è questo: far passare il mare in un imbuto; cercare di esprimere con pochi colori e forme semplici la complessità e l’ordine che esiste in ciò che ci circonda.
Fiori
Per me i fiori rappresentano modelli perfetti, le cui forme possono essere di una raffinata e complessa eleganza o di una semplicità sconcertante, i loro colori racchiudono una gamma infinita di toni e sfumature e gli ambienti in cui amo rappresentarli mi permettono di raccontare di mondi fantastici, fatti di luci assolate e ombre misteriose, di morbide foglie o di delicate trasparenze su cieli limpidissimi. Una cosa di non secondaria importanza è, inoltre, la libertà che questi soggetti mi permettono nella restituzione della loro immagine sulla tela. Infatti, prima di ogni realizzazione analizzo e studio in modo puntuale il soggetto, disegnandolo più volte per appropriarmi della sua struttura più profonda, ricercando quell’ordine generale che è il nucleo fondamentale della mia ricerca artistica. Tutto ciò mi consente nel momento della stesura finale di staccarmi dall’aderenza naturalistica al soggetto, operando una sintesi delle forme e degli spazi colorati senza preoccuparmi o sentirmi troppo vincolata al dato reale di partenza. È un po’ come se i fiori mi autorizzassero e in qualche modo mi concedessero di dar loro nuove sembianze. Nel tempo, questo studio mi ha permesso di maturare una tecnica più sicura sia per quanto riguarda l’organizzazione formale che nella resa pittorica. In particolare, la stesura del colore acrilico a campiture piatte senza alcuna sfumatura, relativamente facile da ottenere nelle piccole superfici, si è rivelata di non semplice esecuzione quando gli spazi interessati assumono dimensione importanti, richiedendo una notevole perizia.
Chiaramente in questi anni non mi sono occupata solo di fiori, ma il loro studio è stato uno dei miei temi prediletti, portandomi alla costruzione di quello che amo chiamare” Il mio giardino segreto” una raccolta di opere dedicate interamente ai fiori.
Paesaggi
I miei paesaggi costruiscono sulla tela un mondo immaginario, dove il colore, perdendo ogni pretesa naturalistica, serve a sottolineare la geometricità delle forme e la profondità dello spazio, che, nonostante tutto, rimane uno spazio prospettico. Dunque in queste immagini si evocano delle suggestioni del mondo naturale, senza però preoccuparsi della loro verosimiglianza. Spesso l’osservatore è posto in alto come ad assumere una posizione interlocutoria tra la terra e il cielo, con una visione a volo d’uccello che gli permette di aprire lo sguardo fino e oltre l’orizzonte. Queste vedute creano luoghi fantastici e misteriosi in cui perdersi e viaggiare.
Paesaggi urbani
Cristalli di forma, ordine e esattezza
Negli ultimi anni il mio lavoro si è evoluto nella direzione della sintesi e ha voluto rispecchiare una concezione dell’arte come distillazione del reale, che porta alla realizzazione di opere che desiderano ricreare vere e proprie “zone d’ordine”: spazi di equilibrio estetico e cromatico, baluardi logici in cui difendersi dall’irrazionale e dal brutto che dilaga nella quotidianità. In questo percorso artistico, mi sono lasciata guidare o meglio sono stata sostenuta nel mio pensiero, dalla lettura di Italo Calvino e, in particolare, dalle sue Lezioni Americane che sono considerate il suo testamento letterario, qui lo scrittore ligure individua i valori da conservare per il futuro millennio, fra i quali particolare importanza, a miei occhi, assume l’Esattezza, in grado di rintracciare l’ordine dentro il caos: “L’universo si disfa in una nube di calore, precipita senza scampo in un vortice d’entropia, ma all’interno di questo processo irreversibile possono darsi zone d’ordine, porzioni d’esistente che tendono verso una forma, punti privilegiati da cui sembra di scorgere un disegno, una prospettiva”.
Mariangela Redolfini