Cyan-IDE 2.0 | Marika Vicari e Jernej Forbici
GIOVEDÌ 27 OTTOBRE la seconda sede della Galleria PUNTO SULL’ARTE in Via San Martino della Battaglia, 6 (nel Centro Storico di Varese) ospiterà il Vernissage della mostra Cyan-IDE 2.0, doppia personale di JERNEJ FORBICI e MARIKA VICARI.
Artisti di punta della Galleria varesina fin dalla sua apertura nel 2011, JERNEJ FORBICI (Slovenia, 1980) e MARIKA VICARI (Vicenza, 1979) presentano per la prima volta negli spazi della seconda sede di PUNTO SULL’ARTE, nel cuore di Varese, una selezione di ricercati dipinti su tela, su tavola e su carta di varie dimensioni che consentono di indagare compiutamente le rispettive poetiche artistiche.
La natura entra nella nostra quotidianità in tante forme, spazi e tempi diversi e sempre più l’arte si dà il compito di esprimere e registrare la realtà come sfera di azione sulle dinamiche di trasformazione della terra, del mondo e dell’uomo.
La trasfigurazione del paesaggio, il processo di mutazione dell’ambiente che l’uomo ha innescato come una via senza ritorno, non sono solo i temi fondamentali della ricerca artistica di Jernej Forbici, ma sono, metaforicamente intesi, quali risultato di uno dei tanti veleni con cui stiamo distruggendo il mondo.
Il cianuro, conosciuto e potente, presente già in natura, in alcune piante e noccioli di frutta, se inalato in pochi istanti è capace di bloccare la respirazione cellulare, impedendo il rilascio dell’ossigeno. Per paradosso quell’ossigeno che fa parte di numerosi composti chimici e nel suo essere indispensabile per la vita, rigenera nelle piccole e grandi tavole di Marika Vicari tra le crepe, le fenditure, le bolle d’acqua color cyan, elevando verso l’alto gli alberi e la foresta.
Il colore della fantasia, del viaggio, il cyan di Vicari è in questo senso il complementare del rosso dei paesaggi antropici di Forbici, materia pulsante calda, reale e viva. Entrambi rimandano a uno spazio dove dell’uomo, mai fisicamente presente, rimane comunque una traccia, simbolo dell’estrema sofferenza del pianeta, irrimediabilmente compromesso.
Ciò che si dispone davanti ai nostri occhi in questo strano intricato viaggio all’interno della mostra sono quadri-finestre che aprono e diventano parte di un luogo altro, un nuovo ambiente di sviluppo che, integrato con nuovi codici e linee scritte, è di fatto tutto da decifrare.
Il Vernissage della mostra dal titolo Cyan-IDE 2.0 si terrà GIOVEDÌ 27 OTTOBRE dalle 17 alle 20 presso la seconda sede della Galleria in Via San Martino della Battaglia 6, nel Centro Storico pedonale di Varese. Gli Artisti saranno presenti.
Un CATALOGO BILINGUE, con la riproduzione di tutte le opere esposte e l’introduzione degli Artisti sarà realizzato da PUNTO SULL’ARTE.
JERNEJ FORBICI. Nasce a Maribor (Slovenia) nel 1980. Laureato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia (cattedra Carlo Di Raco), dopo la Laurea Specialistica in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo, si dedica al paesaggio e ai grandi formati, raccontando la storia del suo paese di origine, Kidričevo, una cittadina immersa nel verde segnata dall’industria di alluminio. Il tema fondamentale su cui è improntata tutta la sua ricerca artistica è quello, sempre attuale e controverso, di denuncia dell’inquinamento ambientale e del ruolo centrale che l’uomo ne riveste. Dal 1999 realizza mostre personali e collettive in Europa, Canada, Stati Uniti, Argentina e Cina. È stato invitato alle Biennali: Hicetnuc a Pordenone (2003), IBCA Biennale internazionale d’arte a Praga (2005), 51° e 53° Biennale di Venezia (2007 e 2011). Nel 2009 l’Accademia di Belle Arti di Venezia gli dedica la retrospettiva In My place ai Magazzini del Sale e nel 2012 vince una borsa di studio dal Ministero della Cultura Sloveno per cui viene successivamente invitato in residenza a Londra, dove si dedica allo studio dei maestri inglesi. Nel 2019 debutta a New York con la sua prima mostra personale americana dal titolo Long gone. Dal 2005 è Direttore Artistico di ART STAYS, Festival Internazionale di Arte Contemporanea che si svolge ogni anno a Ptuj, in Slovenia. Con i suoi lavori, Jernej Forbici si è conquistato l’interesse di tutto il sistema internazionale dell’arte e ad oggi le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche di tutto il mondo. Vive e lavora tra Kidričevo, Ptuj (SI) e Vicenza.
MARIKA VICARI. Nasce a Vicenza nel 1979. Dopo il diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2003, si è laureata in Progettazione e Produzione delle Arti Visive alla Facoltà di Arti e Design dello IUAV di Venezia nel 2005. Ha studiato e lavorato su progetti site-specific con artisti, curatori e fotografi internazionali tra i quali: Hans Ulrich Obrist, Lewis Baltz, Mona Hatoum, Antoni Muntadas, Antonio Arevalo, Armin Linke, Cesare Pietroiusti e Angela Vettese. Dal 2000 ha all’attivo numerose mostre personali e collettive in Europa, Stati Uniti, Messico, Brasile, Canada e Cina. Le sue opere fanno parte di collezioni sia pubbliche che private in particolare in Europa, Canada, Stati Uniti ed Emirati Arabi. Da anni è costantemente presente nelle fiere di settore in Europa e Canada. Dipinge e disegna in grande e piccolo formato con grafite su carta e su legno. I soggetti delle sue opere sono alberi filiformi sospesi in paesaggi montani indefiniti e sognanti. La sua tecnica, in continua evoluzione, prevede la produzione delle sue opere su tavole di Pioppo mentre, a partire dal 2019, ha iniziato la sperimentazione su carta cotonata con una presenza sempre maggiore dell’acquerello. Questo nuovo supporto aggiunge leggiadria alle foreste rappresentate andando ad alimentare la metafora con l’essere umano e la sua fragilità e caducità. Dal 2005 è curatrice indipendente e Direttore Creativo di ART STAYS, Festival Internazionale di Arte Contemporanea che si svolge ogni anno a Ptuj, in Slovenia. Vive e lavora a Creazzo (Vicenza).