INFINITAMENTE
infinitaMente è la nuova mostra della Galleria Alice Schanzer di Sutri (Viterbo), a cura di Silvia PREVITI, visitabile dal 18 febbraio al 18 marzo 2023 che vede protagonisti otto artisti: Bruno ALLER, Fabrizio BERTUCCIOLI, Marisa FACCHINETTI, Mariano FILIPPETTA, Giorgio FIUME, Silvana LEONARDI, Fabio MARIANI, Mario NALLI.
Le radici non devono affondare nel buio atavico delle origini ma aprirsi, come rami di un albero, sino ad incontrare altri rami e altri alberi, come mani che si stringono. ÈDOUARD GLISSANT, Il quarto secolo.
È questa l’immagine forse piu’ rappresentativa di questa seconda mostra ma più in generale, dell’intero progetto espositivo.
Una foresta rigogliosa di alberi di diverse nature e specie, con fusti più o meno giovani, con fogliami caratteristici e aderenti al proprio essere: un reticolo fitto, ma gentile che più si allarga con nuovi componenti, più sprigiona ossigeno e nuova linfa. Un’immagine sicuramente romantica, ma oggi più che mai, piegati dalle logiche di un sistema che incita gli individui alla continua competizione, può essere di ispirazione.
Glissant, poeta e saggista francese, ancora poco tradotto in Italia, ha focalizzato la sua ricerca sulla poetica della Relazione, che si allaccia con l’Altro riconosciuto e rispettato nella sua alterità e complessità.
Un messaggio di speranza e auspicio per un futuro prospero e vivace grazie alla cooperazione tra esseri umani, ognuno diverso e per questo unico.
Questo nuova mostra è il risultato di un preciso metodo distintivo della Galleria Schanzer, basato su un principio semplice, ma nonostante ciò non comune: sulla base della sola stima e apprezzamento, sulla percezione di una genuinità più ancora che sui curricula, con apertura al dialogo con i giovanissimi, gli artisti presentano altri artisti, un metodo di certo fuori dagli schemi e che apparentemente potrebbe favorire la rete più intima di contatti, ma che in verità applicato con rigore, si può espandere “infinitaMente” includendo via via sempre più diverse personalità.
L’arte come etica è una dichiarazione di intenti, è un atto politico, è decidere che non conta l’individuo, conta l’uomo.
Tra gli artisti partecipanti è il colore è il trait d’union, la chiave di lettura che con tempi e strategie diverse definisce il comune denominatore. Tra questi otto artisti vi è anche una forte coscienza individuale, una consapevolezza sociale dello stare al mondo ma anche un’espressione caratterizzata dalle varie sollecitazioni, per alcuni più marcatamente frutto del proprio tempo, quando le dispute culturali ed intellettuali sono state segnanti. Ognuno con un universo a sé, ha a sua volta perso una rigidità deontologica nella scelta di un altro, rafforzando così lo spirito filosofico del metodo.