Walter Davanzo: l’infanzia come radice creativa
La nuova mostra di Walter Davanzo a Spazio Thetis, Sulle tracce dell’infanzia (a cura di Saverio Simi De Burgis), porta al centro uno dei temi più profondi e costanti della sua ricerca: il legame tra memoria personale e dimensione universale.
Autodidatta, ma segnato dall’incontro decisivo con Carmelo Zotti, Davanzo ha costruito negli anni un percorso pittorico che intreccia esperienze di vita, viaggi e suggestioni culturali. Dal Sud America al Marocco, dalla Francia alla lunga permanenza a Berlino negli anni ’90, la sua ricerca si è arricchita di influenze che hanno alimentato un linguaggio pittorico polimorfico, radicato nell’esperienza esistenziale.
La mostra non si presenta come un’antologica, ma come un capitolo centrale del suo percorso: le opere, spesso nate da vecchie fotografie scolastiche, trasformano il ricordo in immagini condivise, capaci di toccare archetipi collettivi. Tra lirismo ed espressionismo, con richiami a Bacon, Richter e Dumas, Davanzo restituisce alla pittura un ruolo di contenuto, oltre che di forma.
Il risultato è un “album collettivo” che invita ogni visitatore a riconoscere nei segni e nei colori dell’artista frammenti della propria infanzia, in un dialogo costante tra ironia, malinconia e vitalità.