WA
Apre sabato 25 giugno alla Accesso Galleria di Pietrasanta la mostra di Vitaliano dal titolo WA.
Curata da Francesca Carol Rolla, la personale presenta fino al 30 luglio una decina di lavori inediti dell’artista. L’esposizione, nella scelta delle opere quanto nell’articolazione dello spazio, cerca di restituire allo spettatore quella sensazione di serena malinconia e ardore spirituale che è alla base dell’estetica giapponese Wabi-sabi.
È a tale particolare visione del mondo, fondata sull’accoglimento dell’impermanenza delle cose, che Vitaliano si è ispirato per la serie di opere qui presentata.
La riflessione dell’artista sul concetto di transitorietà, su una bellezza imperfetta e sempre in qualche modo incompleta che si riflette sulla ricerca della forma quanto sull’utilizzo dei materiali, portano l’opera a costituirsi in un furente ma armonioso alternarsi di pieni e vuoti, di caos e ordine.
In questa prospettiva, WA si propone allo spettatore come esperienza di un’unica, totale installazione: pennelli, tavoli di lavoro, libri sono presenti nello spazio della galleria, strumenti e tracce dell’atmosfera che si vive nell’atelier dell’artista. Solo all’interno di questo percorso, il visitatore incontrerà i grandi dipinti di Vitaliano, dove la matericità si rivela attraverso la forte presenza del vetro, frammentato, rotto e modellato con le mani; gabbie metalliche che delimitano lo spazio d’azione dell’artista, contenendone quindi l’esplosione; il ferro alterato e trasformato dal fuoco nei suoi punti di sutura.
“Attraverso la forma di un mistero che ci viene chiesto di onorare, siamo con lui in un processo di pura trasformazione, nel vortice dell’orgasmo creativo, nel rituale e nella sacralità del suo silenzio. Siamo in una dimensione costituita da equilibri taglienti. Siamo con lui nei limiti e al di fuori di questi”, scrive la curatrice indipendente Francesca Carol Rolla. Ad accrescere questa sensazione enigmatica e contrapposta, i grandi volti femminili dai tratti orientali, protagonisti delle opere di Vitaliano, nascondono il segreto di uno sguardo femminile distante, ma sempre pronto a chiamarci a sé. La donna di Vitaliano è guerriera, ma allo stesso tempo è madre, misteriosa e impenetrabile, fredda e seduttiva. È una donna che si rivela attraverso il velo, la ruggine e il vetro, e che appare profondamente attraversata dal tempo e dall’enigma della bellezza.