Video Sound Art Festival 2016
“TA EROTIKA Hidden doors”
Dal 20 ottobre al 6 novembre, a Milano, la VI edizione del Festival
5 sedi espositive, 4 giovani curatori accanto alla direttrice e curatrice del festival, Laura Lamonea, e 8 grandi artisti internazionali
Con numerose novità torna anche quest’anno VIDEO SOUND ART, il festival milanese dedicato all’innovazione e all’arte contemporanea diretto da Laura Lamonea e giunto alla sua VI edizione.
Realizzato con il sostegno del Comune di Milano, della Regione Lombardia e di Pro Helvetia – fondazione svizzera per la cultura – il festival quest’anno si svolge in autunno – dal 20 ottobre al 6 novembre, con una struttura reticolare che si sviluppa sul territorio cittadino milanese, toccando cinque differenti sedi: l’Institut Français Milano, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo Da Vinci”, Villa Simonetta, il Teatro Franco Parenti, il Museo del Design 1880 -1980.
IL TEMA DEL FESTIVAL: “TA EROTIKA Hidden doors”
Dopo aver indagato il rapporto tra l’uomo e la mappa in tutte le sue possibili varianti e rappresentazioni (The Man into the Map), quest’anno Video Sound Art abbandona il razionale e guarda all’interruzione del pensiero logico e al perturbante freudiano, sentimento enigmatico, insieme pericoloso e familiare.
“TA EROTIKA Hidden doors” è il titolo della nuova edizione del festival: il collasso della ragione di fronte all’oggetto erotico, “Ta erotika” appunto; mentre “Hidden Doors”, il sottotitolo, identifica proprio l’elemento perturbante, lo spaventoso che riaffiora e che invece sarebbe dovuto rimane segreto.
GLI ARTISTI OSPITI DELLA VI EDIZIONE DI VIDEO SOUND ART
L’arte diventa così la via privilegiata di accesso all’evento erotico. Sette artisti internazionali indagano il tema mescolando linguaggi diversi: il video, la scultura, l’installazione e l’azione performativa.
Sono: la franco libanese Nour Awada (Institut Français Milano – Galleria, 20 – 23 ottobre); gli italiani Ugo La Pietra (Villa Simonetta – Cappella, 26 – 30 ottobre) e Cleo Farinelli (Villa Simonetta – Cappella, 4 – 6 novembre); la brasiliana Bibi Yamamoto (Museo della Scienza e della Tecnologia – Sala delle Colonne, 28 – 30 ottobre), l’artista canadese Alice Jarry (Museo della Scienza e della Tecnologia – Sala del Cenacolo, 28 – 30 ottobre) a cui si aggiunge, come ogni anno, il vincitore della Open Call di Video Sound Art (Museo della Scienza e della Tecnologia – Chiostro e Sala del Cenacolo, 28 – 30 ottobre); il tedesco Thadeusz Tischbein (Teatro Franco Parenti – Sala Treno Blu, 29 – 30 ottobre); l’artista svizzera Delphine Depres (Museo del Design 1880 -1980, 2 – 6 novembre).
Gli artisti conducono lo spettatore all’incontro con l’oggetto d’amore, all’interno di spazi non convenzionali ma che proprio in virtù di quell’atto artistico, e dialogando con esso, acquistano un valore e un significato nuovi.
I QUATTRO CURATORI OSPITI
Sotto la supervisione della direzione artistica e il coordinamento dello staff di Video Sound Art, accanto alla curatrice Laura Lamonea, sono stati selezionati altri quattro giovani curatori, che svilupperanno con gli artisti del festival progetti site specific.
Si tratta del vincitore dell’Open Call dell’ultima edizione del festival Lucio La Pietra, figlio di Ugo, con cui collaborerà alla realizzazione di un’opera interattiva; le giovani Marta Cereda e Barbara Gatti, conosciute in occasione dei workshop organizzati dalla Temporary Academy di Video Sound Art; Michele Pili, il giovane direttore del settore cultura dell’Institut Français Milano.
Con loro collabora anche il giovanissimo assistente curatore Thomas Ba, studente di curatela della Central Saint Martins di Londra.
CONTAMINAZIONE CREATIVA E CONFRONTO MULTIDISCIPLINARE
Il festival, che da sempre promuove i linguaggi innovativi e le pratiche di contaminazione creativa, intende favorire lo scambio di competenze tra gli artisti; quest’anno lo fa anche attraverso un’inedita collaborazione tra lo staff di VSA e 4 degli artisti partecipanti- Ugo la Pietra, Bibi Yamamoto, Nour Awada e Cleo Farinelli– ciascuno dei quali impegnato alla realizzazione di un installazione interattiva prodotta ad hoc per il festival.
Infine, a dialogo con le esposizioni artistiche, e nello spirito di un vero e proprio confronto multidisciplinare, anche quest’anno gli spazi di VSA festival ospitano performance live e, per la prima volta, un programma di lectio magistralis condotte da docenti di filosofia e teorici del mondo dell’arte, su questioni d’attualità e tematiche evidenziate dal comitato scientifico del festival.
In collaborazione con la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, verrà presentato anche un articolato programma di concerti – dalle esibizioni di quartetti d’archi a performance di musica antica, da progetti di ricerca musicale e esibizioni blues – che faranno da cornice e contrappunto alle vernici presentate in tutte le sedi del festival.
“TA EROTIKA Hidden doors”
GLI ARTISTI e i CURATORI PROTAGONISTI AL FESTIVAL
Nour Awada
Institut Français Milano – Galleria, 20 – 23 ottobre
Nour Awada è nata a Beyruth nel 1985. Ha studiato Arti Figurative presso l’Università Sorbonne di Parigi dove attualmente vive e lavora. Nel 2012 ha vinto il premio dedicato ai giovani talenti nella sezione ‘video arte’, indetto dalla Fondazione François Schneider. Realizza video, illustrazioni e opere scultoree manipolando bronzo, ceramica e terracotta. In occasione della sesta edizione di Video Sound Art l’artista presenterà un video performance, che ritrae il suo stesso corpo esposto ad una pioggia ghiacciata, e una serie di sculture in terracotta e bronzo.
“Maturazione dall’interno e deterioramento dall’esterno, il mio lavoro oscilla tra la memoria della forma e l’espansione ella stessa”. Nour Awada
http://www.nourawada.com/
Bibi Yamamoto
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia – Sala delle Colonne, 28 – 30 ottobre
Nata a Rio de Janeiro nel 1984, vive e lavora a Milano. Bibi Yamamoto esplora la relazione tra mente e materia combinando concetti psico – fisici e installazioni multimediali inspirate alla vita di tutti i giorni. Nei sui video, l’artista mette a confronto astrazione ed elementi figurativi; si esprime attraverso fotografia analogica, pittura ad olio, sculture in argilla, oggetti ritrovati portatori di intimità e identità. La serie di video Man Nest and Bunnies, Swans and Ducks è una documentazione intuitiva di comportamenti e valori simbolici. L’approccio estetico – l’utilizzo del colore, le forme essenziali e i materiali preziosi, come la seta e l’oro – è influenzato dall’esperienza professionale nel campo del fashion e graphic design.
http://www.bibiyamamoto.com/
Laura Lamonea
Curatrice della mostre di Nour Awada e di Bibi Yamamoto
Dal 2011, Laura Lamonea è direttrice artistica del festival Video Sound Art, fondato grazie ad un contributo della Fondazione Cariplo. Per cinque anni ha seguito il lavoro di Gennadi Nikolaevic Bogdanov, erede della biomeccanica teatrale di Meyerhold. Nel 2004 ha ottenuto il premio della Societé Amphiteatre Rennes per la realizzazione dello spettacolo con il miglior progetto regia. Ha lavorato come regista radiofonica in Rai, è consulente del Teatro Franco Parenti e della Filarmonica della Scala. Attualmente è impegnata nella realizzazione di nuove produzioni artistiche che prevedono forme di collaborazione integrata con istituzioni universitarie o centri di ricerca tecnologici.
Alice Jarry
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia – Sala Cenacolo, 28 – 30 ottobre
Alice Jarry vive e lavora a Montreal (Canada). Ha concentrato la sua ricerca sulla materialità, in quanto agente rivelatore, interrogandosi sul suo potenziale di azione: la capacità di reazione, l’interferenza con le sensazioni, la produzione di effetti imprevedibili in grado di alterare e modificare il corso degli avvenimenti. Le sue opere sono state presentate alla Triennale Device_Art (Zagabria), presso Invisible Dog Art Center (New York), in numerosi contesti espositivi in Europa, negli Stati Uniti e in Canada. Insegna Computation Arts presso l’Università Concordia di Montreal.
http://www.alicejarry.com/
Michele Pili
Curatore della mostra di Alice Jarry
Michele Pili nasce a Cagliari nel 1983; si diploma nel 2002 al liceo artistico della città e nel frattempo prende parte all’organizzazione e creazione di spettacoli, mostre e attività culturali in varie compagnie e laboratori del suo territorio. Nel 2007 si laurea in Arti visive e spettacolo allo Iuav di Venezia. Subito dopo, nel 2008, è assunto come assistente agli allestimenti dal Teatro Lirico di Cagliari. Dal 2013, dopo varie esperienze all’interno di associazioni culturali e compagnie teatrali, diventa Coordinatore degli eventi e delle attività culturali dell’Institut Français Milano. In questo ruolo, partecipa alla realizzazione di mostre di vario genere, sia come organizzatore, sia come curatore. Ha al suo attivo diverse collaborazioni con artisti e architetti, nella progettazione di esposizioni d’arte, e come redattore di testi per la comunicazione delle stesse.
Cleo Fariselli
Villa Simonetta – Cappella, 4 – 6 novembre
Cleo Fariselli (Cesenatico, 1982) vive e lavora tra Varese, Milano e Torino; ha una formazione in ambito teatrale e un approccio eclettico al lavoro. L’artista ha una particolare indole sperimentale che si esprime in diverse opere e installazioni utilizzando diversi mezzi, dalla pittura alla fotografia, dal video alla performance. Nel suo lavoro il tema dell’erotismo è trattato con delicato pudore (si veda “Senza titolo” del 2010 o la serie “Sculture impugnate” del 2014). Nei lavori del 2015 l’artista dà forma ad un immaginario inconscio e ancestrale come in “Serpenti nelle grondaie” e “Cleofe”. Nella performance “U.”, presentata lo stesso anno alla Fonderia Artistica Battaglia di Milano, emerge appieno la sua attitudine sperimentale e multidisciplinare; la performance “è nata dall’esigenza di creare un contesto per fare vivere il […] lavoro in una dimensione esperienziale, contemporanea in senso letterale, e condivisa. Il desiderio di condivisione […] è sostanziale, costituisce la spinta emotiva alla base dell’atto stesso del mostrare” (cit.).
http://cleofariselli.tumblr.com/
Barbara Garatti
Curatrice della mostra di Cleo Fariselli
Barbara Garatti si è laureata in Storia e Critica dell’Arte presso l’Università degli Studi di Milano con una tesi sul Padiglione d’Arte Contemporanea e il sistema dell’arte milanese tra anni Sessanta e Novanta. Ha lavorato come assistente conservatore presso il Museo del Novecento di Milano.
Dal 2013 cura le nuove produzioni e gli archivi di Amalia Del Ponte (dal 2013), Pharaildis Van Den Broeck (dal 2015), Marco Morandi (2014-2015). Nello specifico è interessata allo lo sviluppo del processo creativo: partendo dall’idea iniziale dell’artista fino alla formalizzazione finale dell’opera.
Ugo La Pietra
Villa Simonetta – Cappella, 26 – 30 ottobre
Classe 1938. Laureato in Architettura al Politecnico di Milano, dal 1960 Ugo La Pietra si dedica a ricerche nelle arti visive e nella musica. Artista, architetto, designer e soprattutto ricercatore nella grande area dei sistemi di comunicazione. La sua attività è nota attraverso mostre, la direzione di diverse testate, la didattica negli Istituti d’Arte e nelle Università. Ha progettato prodotti e collezioni per molte aziende italiane e internazionali.
Lucio La Pietra
Curatore della mostra di Ugo La Pietra
Nato a Milano nel 1977, laureato in Design al Politecnico di Milano. Lavora e sperimenta nel campo delle arti visive. E’ stato docente all’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha fondato un’agenzia di grafica, una casa di produzione video e un fablab. Progetta e produce video per aziende, istituzioni, case di moda, tv, studi di architettura, ecc. Partecipa a mostre con installazioni video.
Thadeusz Tischbein
Teatro Franco Parenti – Sala Treno Blu, 29- 30 ottobre
Thadeusz Tischbein nasce nel 1971 in Karl-Marx-Stadt (Chemnitz) in Germania. Vive e lavora a Lipsia dove si laurea nel 2015 presso l’Accademia di Arti Visive. Rivendica una concezione dell’arte che esiste nella sua forma originale solo in quanto espressione temporanea, ma che può continuare a vivere attraverso diversi media, non necessariamente sotto forma di documentazione ma piuttosto attraverso una sua “traduzione” materica. Lavora spesso con la carta utilizzando questo materiale fragile per costruire set fotografici o video all’intero dei quali le forme elaborate appaiono come sculture monumentali. Ha vinto partecipato a numeri festival in Europa ottenendo menzioni speciali per i suoi video.
Delphine Depres
Museo del Design 1880 -1980, 2 – 6 novembre
Artista visiva, regista e performer, Delphine Depres si è laureata nel 2008 presso l’Università di Ginevra di Arte e Design. La sue ricerche e sperimentazioni indagano il tema della teatralità nell’immagine proiettata e contengono una riflessione sul tempo. L’artista decostruisce immagini semplici per rivelarne il ‘retroscena’; manipola materiali poveri e insignificanti propri della quotidianità, ricercando una tensione espressiva tra il piccolo movimento che avviene in tempo reale e le immagini roboanti sullo schermo. La maggior parte del suo lavoro è concepito in collaborazione con musicisti. Le sue opere sono state esposte in città come Berlino, Friburgo, Lione, Basilea e Tokyo.
http://www.delphinedepres.net/
Marta Cereda
Curatrice delle mostre di Thadeusz Tischbein e di Delphine Depres
Marta Cereda (Busto Arsizio, 1986) è curatrice indipendente e project manager per spazi pubblici e gallerie private. La sua attenzione si focalizza sull’indagine della generazione di artisti a lei contemporanea. Laureata con lode in Gestione dei Beni Culturali all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Premio Gemelli come miglior studente della facoltà, ha trascorso periodi di ricerca a Parigi presso l’Université Dauphine e la direzione di Musées de France. Collabora con “Artribune” e “Artslife”, dove ha ideato la rubrica “Studio Visit-Dentro l’Atelier”. Svolge attività di analisi teorica, pubblicando saggi e contributi critici in riviste e cataloghi d’arte.
VIDEO SOUND ART festival
“TA EROTIKA Hidden doors”
Dal 20 ottobre al 6 novembre – MILANO
Institut Français Milano – Corso Magenta, 63
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo Da Vinci” – Via San Vittore, 21
Villa Simonetta – Via Stilicone, 36
Teatro Franco Parenti – Via Pier Lombardo, 14
Museo del Design 1880 -1980 – Via Giosuè Borsi, 9
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