TIME MACHINE: Percezioni, memorie e transiti tra passato e f
TIME MACHINE: Percezioni, memorie e transiti tra passato e futuro
18 – 31 MAGGIO 2024
Si inaugura sabato 18 maggio alle ore 19:00 la mostra collettiva di arte contemporanea internazionale dal titolo “TIME MACHINE: Percezioni, memorie e transiti tra passato e futuro” organizzata da Primo Piano LivinGallery, presso la Fondazione Palmieri a Lecce. L’evento, patrocinato dal Comune di Lecce è curato da Dores Sacquegna. Catalogo in mostra.
Durante l’inaugurazione si esibiranno l’artista francese Sandra Detourbet con “Spatio-Temporal Outbreak, una esperienza sonora e visiva elettrizzante che mescola teatro, voce, danza, video art, suoni digitali e il musicista e direttore italiano m° Alberto Nick Bolettieri con “Re-Construction Sound Machine”, un gioco sonoro che mira a ricostruire la timeline di pulsazioni ritmiche e di cellule melodiche, proponendo l’interazione tra l’uso dei moderni software sonori e antichi strumenti a fiato come la tromba e il trombone. Un viaggio nel tempo e una performance di arte totale unica. Drink Welcome Drink offerto da Contino Azienda Agricola.
La mostra e le opere – Raccontare il Tempo, attraversarlo seguendo traiettorie scientifiche o narrative di volta in volta diverse, è l’idea che muove questo nuovo progetto curato da Dores Sacquegna. Time Machine, è una mostra di arte contemporanea multidisciplinare e che attraverso le espressioni artistiche come le arti visuali, la musica, il cinema e la performance, diventa un archivio fluido, che è insieme visivo, sonoro e poetico, proponendo diversi ed inaspettati luoghi di riflessione sul presente. La mostra è suddivisa in due cicli e sperimenta il tempo come natura transitoria, che ruota attorno alla condizione umana tra passato e futuro. Spetta a chi osserva decidere da dove e come entrare: si potrebbe partire dalla memoria e dalla sua de-costruzione per riflettere sulle questioni di identità, tempo, memoria, storia, attraversando le sue discontinuità e gli stati temporanei o ci si potrebbe soffermare sull’idea di flusso o approdo dove la natura è imprevedibile e il tempo è irriverente.
Nel primo ciclo sugli Archivi della memoria e de(costruzione) dell’appartenenza fanno parte artisti come Nancy Barwell le cui opere sono in bilico tra la profondità delle proprie radici e la nostalgia. Sulle questioni di identità, memoria e sopravvivenza le micro-sculture di Ronald Gonzalez. Sul dialogo intertemporale e interspaziale con la storia e il futuro, il video “Eva Clone Babel I” di Pey-Chwen Lin, tra post-umano, cybersessualità e torri di Babele. La salvaguardia dell’umanità e risorgere dalle ceneri sono invocate nelle opere di Margot Reding-Schroeder e di Verena Schwarz. Tra arte classica e immaginario contemporaneo, troviamo la ricerca sui capolavori del passato nelle texture dell’artista foggiano Nunzio Lobasso. Natura e artificio è presente nell’imponente pianta tetragona “Post Xalento” del salentino Salvatore Sava che gioca sulla memoria dell’ulivo devastato dalla Xylella. Conclude questo ciclo il film sul razzismo, povertà, espropriazione ed emarginazione dell’artista e regista francese Clotilde Verriès presente tra l’altro con opere pittoriche ispirate dalla musica e alle tragedie nel Mediterraneo in cui emergono luoghi non-luoghi dalle distanze annullate.
Il secondo ciclo riguarda i transiti, le derive o approdi con l’arte di presenza di Eva Breitfuss, ma anche con le nuove ere, le preghiere geopolitiche e le migrazioni verso Nord di Sandra Detourbet. Tra itinerari immaginari, matrici algoritmiche e automatismo psichico, rispettivamente le opere di Sara McKenzie, Marco Riha. La condizione di fragilità umana è indagata attraverso storie di travagli e isolamento, di limite e superamento nelle opere di Gaka Mira e nel video “Flux: on the road” di Deniz Sak, in tournee per il Festival in Grecia e il CICA Museum in Corea dopo la tappa a Lecce. Sulla simultaneità e la casualità George Syrakis. Natura transitoria, ambiente marino e decadimento nelle opere di Dorine Valorge, nel video di Xieni Zhou nell’opera dell’artista indigena canadese Lajah Sage Warren.
TIME MACHINE a cura di Dores Sacquegna
Dal 18 al 31 maggio 2024 – Fondazione Palmieri, Vico Dei Sotterranei, Lecce
Tutti i giorni con ingresso libero: 16:30-20:30 (Mattina e domenica su appuntamento) Tel: +39 349 37 20659 https://primopianospecialprojects.com/2024/05/07/time-machine/ | primopianogallery@gmail.com