Riflessioni Danzanti di Maurizio Esposito regista e pittore
Sabato 4 marzo 2017, si inaugura alla TILANEinArte fino al 25 marzo, la prima personale di Maurizio Esposito, regista e pittore, in sintesi artista.
“Riflessioni Danzanti”, a cura di Arianna Nava Assessore della cultura del comune di Paderno Dugnano, espone per la prima volta pubblicamente, 60 opere della sua collezione.
Maurizio Esposito nasce a Milano in un freddo gennaio del 1957, sin da piccolo coltiva la passione per il disegno e la recitazione. Recita di fronte allo specchio e disegna su qualsiasi foglio gli capiti sotto mano…
Da ragazzino, passeggiando per la città, entra in un portone di corso Italia che lo conduce in un enorme stanzone. È qui che incontra i più grandi illustratori italiani da Giorgio De Gaspari a Mario Tempesti, da Roy D’Amy a Carlo Ponciani, e tanti tanti altri.
Mentre pulisce i piatti sporchi di colore ascolta gli artisti raccontare, nel loro modo vivace e ironico, storie per lui incredibili, cercando di cogliere e rubare i movimenti veloci e sicuri delle loro pennellate.
Nel frattempo, mentre studia da grafico pubblicitario, inizia a seguire il suo professore, lo scenografo Angelo Poli, con il quale comincia a passare i pomeriggi, i sabati e le domeniche in teatro. Qui ascolta, guarda e copia gli attori mentre recitano: Franca Nuti, Glauco Mauri, Giancarlo Dettori… La recitazione diventa così la sua passione principale.
Messi da parte colori e pennelli, inizia un vorticoso viaggio… Accademia dei Filodrammatici; cabaret con la Compagnia del Refettorio; teatro classico con Paola Borboni, Bianca Toccafondi e poi in Rai, a condurre trasmissioni per ragazzi (Fresco Fresco; l’Econogioco e Topolino Show su Rete 4).
Interpreta tanti spot ed è proprio da qui che nasce la curiosità di raccontare, nel breve spazio di un soffio, una storia.
In Svizzera diventa aiuto regista di Louis Jent. Inizia a girare spot a Milano, una sit-com per la Rai e video istituzionali per grandi marchi commerciali. E dopo anni passati dietro la cinepresa, torna il momento di riprendere in mano colori e pennelli, ma non basta: per raccontare ancora una volta ciò che vede intorno a sé ha bisogno di carta, colla e manifesti strappati da fondere insieme.
Volti di donne, incontrate o immaginate, danzatrici che si plasmano su un palcoscenico immaginario e materico, a volte figurativo a volte espressionista.
Ricordi di spettacoli, forse mai fatti, magari immagini solo viste in una lontana televisione in bianco e nero tanto tempo fa e magicamente diventate a colori, in un universo tutto al femminile.
Un appuntamento da non perdere, un momento per conoscere questo artista che ci emozionerà con le sue opere, perchè l’arte non abbia mai confini e chiusure.