Pittura a Milano negli anni 50 e 60
La rassegna presenta opere realizzate negli anni Cinquanta e Sessanta, da oltre trenta artisti attivi a Milano: Valerio Adami, Giuseppe Ajmone, Enrico Baj, Mario Ballocco, Gianni Bertini, Mario Bionda, Renato Birolli, Agostino Bonalumi, Angelo Cagnone, Bruno Cassinari, Enrico Castellani, Alfredo Chighine, Roberto Crippa, Dadamaino, Sergio Dangelo, Lucio Del Pezzo, Gianni Dova, Edoardo Franceschini, Franco Grignani, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Umberto Mariani, Gino Meloni, Ennio Morlotti, Mario Nigro, Cesare Peverelli, Mauro Reggiani, Bepi Romagnoni, Emilio Scanavino, Paolo Scheggi, Turi Simeti, Emilio Tadini, Luigi Veronesi.
Sono trentaquattro opere, di altrettanti artisti, che non intendono certo esaurire il panorama milanese dei decenni Cinquanta e Sessanta, ma che offrono un interessante spettro di esperienze, di varia declinazione, inquadrabili nei raggruppamenti e nei movimenti attraverso cui spesso viene interpretata la storia dell’arte, o riconducibili a percorsi solitari. Non una mostra “di tendenza”, dunque, ma una proposta di opere che, se si dismettono gli occhiali della sufficienza, conferma il valore dell’arte italiana di quei due decenni, niente affatto marginale o periferica rispetto alle vicende internazionali.
Intensi e memorabili furono gli anni Cinquanta e Sessanta a Milano, in un clima di fervore che coinvolgeva e segnava non solo l’economia, la politica, le istituzioni, la società civile, ma anche e soprattutto gli ambienti artistici, in cui si andavano dipanando ricerche ed innovazioni, ad un ritmo che non lasciava certo spazio alla monotonia. Furono anni in cui la circolazione delle idee e delle nuove esperienze era quotidiana, quasi in presa diretta, in scambi e incontri tra gli stessi artisti milanesi e con gli esponenti di un determinato movimento in altri Paesi; un contributo determinante lo diedero alcune gallerie che, proprio a Milano, presentarono le ricerche italiane e internazionali più innovative.
Animavano quel dibattito e quello scambio incontri pubblici e riviste d’arte specializzate e di cultura; alcuni degli esiti più innovativi e sorprendenti s’affacciavano pure, anche attraverso semplificazioni e stravolgimenti, sui rotocalchi tanto diffusi all’epoca. Non se ne stavano certo rinchiusi in un recinto o in una torre d’avorio, gli artisti, ma erano attenti all’interazione e agli svolgimenti dell’architettura e del design, della fotografia e del fumetto, della letteratura e del cinema, della musica e del teatro, della stessa ricerca scientifica.
Confronti e transiti di idee e di esperienze non avvenivano solo negli studi degli artisti e nei luoghi (bar, osterie, trattorie, locali notturni) che essi frequentavano, in un rapporto di solidarietà umana che si sarebbe nei decenni successivi ampiamente diradato o dissolto. Era un incontro di generazioni diverse che coinvolgeva artisti, scrittori, musicisti, intellettuali, i quali confrontavano idee ed esperienze, facendo germinare invenzioni linguistiche e lampi di nuove sperimentazioni in campo artistico.
Accompagna la mostra un volume, con un testo introduttivo, bilingue, di Sandro Parmiggiani, che riproduce a colori le opere in mostra e le copertine dei cataloghi delle oltre settanta mostre fin qui proposte da Arte 92.