Oscar Accorsi, Fabio Adani, Enigmi
«Il lavoro dell’artista è sempre quello di approfondire il mistero» (Francis Bacon). Gli “Enigmi” di Oscar Accorsi e Fabio Adani in mostra, dal 14 settembre al 16 novembre 2018, presso la Casa di Cura Privata Polispecialistica Villa Verde di Reggio Emilia (Via Lelio Basso, 1).
Promosso dalla Casa di Cura e dal Circolo degli Artisti di Reggio Emilia, il progetto sarà presentato al pubblico venerdì 14 settembre 2018, alle ore 18.00, da Fabrizio Franzini (Presidente Casa di Cura Villa Verde), Alessandra Franzini (Consigliere d’Amministrazione Casa di Cura Villa Verde), Enrico Manicardi (Presidente del Circolo degli Artisti), Gaia Bertani e Nicla Ferrari (curatrici), Oscar Accorsi e Fabio Adani (artisti).
Il vernissage sarà animato dalla giovane musicista Agatha Bocedi, che eseguirà all’arpa brani di sua composizione e arrangiamento, e dalle lettrici volontarie dell’Associazione “Degustibook”, che leggeranno per i presenti alcuni testi letterari dedicati al tema della pioggia e degli agenti atmosferici.
Due percorsi espositivi paralleli che interessano l’esterno e l’interno di Villa Verde: un’installazione di Oscar Accorsi diffusa nel parco; una mostra di acquerelli di Fabio Adani negli spazi di accoglienza e nei corridoi della struttura.
Oscar Accorsi presenta “Voronoi”, installazione di dodici totem metallici che formano un percorso nel quale il pubblico è invitato ad addentrarsi. Sculture nate dalla frequentazione del mondo tridimensionale digitale. “Voronoi”, infatti, è una funzione che si trova in alcuni programmi di modellazione 3D che permette la creazione di frantumazioni di solidi virtuali. «L’arte – scrivono le curatrici – si presenta a noi sotto varie forme, talvolta enigmatiche, e proprio per questo stimola la nostra curiosità e ci invita alla riflessione. E quale altra sensazione può trasmetterci l’installazione di Oscar Accorsi, composta da elementi indecifrabili nella forma e nelle dimensioni (parallelepipedi attraversati da linee di frattura che, come fossero magnetiche, tengono salda la struttura esterna) se non quella di enigma? Ci troviamo forse di fronte a icone provenienti da un’altra dimensione spazio-temporale? È possibile. Questo metallo è assemblato dalle mani di Oscar e dal suo amico fuoco, ma non è tutto. “Voronoi” è un gate tra noi e ciò che ci attende, tra noi e il resto del mondo».
Fabio Adani espone una ventina di acquerelli su carta di piccole e medie dimensioni, raccolti sotto il titolo “Di sperduto silenzio”. «Ciò che diviene subito chiaro nella ricerca dell’artista – scrivono Bertani e Ferrari – è la luminosa evanescenza delle immagini, capace di evocare al tempo stesso un’aura di spirituale mistero ed un terreno, brumoso sentimento padano. L’atmosfera è resa palpabile da una tecnica completamente distante da certi conclamati virtuosismi, eppure, allo spettatore attento, non può sfuggire la maestria nell’ottenere quelle rarefazioni, quelle sfocature necessarie ad un racconto che si nutre di estremo minimalismo e di eccezionale rigore».
«Il progetto – spiega Enrico Manicardi – rientra nella collaborazione ultra-quindicennale tra Villa Verde e il Circolo degli Artisti, “insieme per la cultura”, che ci ha consentito di promuovere congiuntamente mostre, conferenze ed interventi d’arte ambientale, valorizzando inoltre alcuni artisti reggiani del recente passato. Dopo ventisette anni di attività, quindici dei quali trascorsi nella prestigiosa sede del Palazzo Vecchio al Mauriziano per gentile concessione del Comune di Reggio Emilia, lo storico Circolo degli Artisti è in via di liquidazione. Non si tratta di una fine, ma dell’inizio di una nuova avventura che porterà alla costituzione di un nuovo Soggetto, al quale desidero fare i migliori auguri».
Le mostre, visitabili fino al 16 novembre 2018 negli orari di apertura della Casa di Cura, sono accompagnate da brochure con testi di Gaia Bertani e Nicla Ferrari. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 328611, info@villaverde.it, www.villaverde.it.
Oscar Accorsi nasce a Correggio (RE) nel 1958. Ha studiato Composizione con Salvatore Sciarrino all’Accademia Musicale di Città di Castello (PG). Dal 1985 è diplomato in “Strumentazione per banda” e dal 1987 in “Musica corale e direzione di coro”. Ha svolto attività direttoriale e compositiva indagando, con quest’ultima, principalmente i rapporti tra la percezione del suono e l’organizzazione del medesimo. Nel 1988 viene segnalato al 1° Concorso internazionale di Composizione per Organo Serassi “Olivier Messiaen” di Bergamo col brano “L’antico forzare”. Nel 1990 vince il 2° premio al VI “Concorso internazionale di Composizione ed elaborazione corale” indetto dalla Federazione Cori del Trentino, categoria “Trascrizione ed elaborazione di canto popolare trentino”. Nel 1990 ottiene una menzione d’onore al “Concorso Nazionale di Composizione per Quintetto a Fiati” di Livorno col brano “I° Quintetto”. Dal 1993 affianca alla propria ricerca compositiva un’attività artistica volta a coordinare suono, materia e luce in un unicum dai risvolti teatrali evidenti, dove lo spettatore non è tale, bensì si ritrova ad essere mutato in attore senza che da questo suo nuovo ruolo possa uscire. Al suo attivo ha diverse personali e collettive in Italia, Belgio e USA. Per lui hanno scritto Salvatore Sciarrino, Claudio Cerritelli, Valerio Dehò, Valeria Tassinari, Sandro Parmiggiani, Luciano Ernesto Francalanci, Stefano Gualdi, Alessandra Vaccari e altri. Svolge attività didattico/laboratoriale su temi di varia natura, dal suono alla materia, in scuole di vario ordine e grado e come formatore di insegnanti e atelieristi presso ReMida e le Scuole dell’infanzia di Reggio Emilia, oltre che all’Istituto Comprensivo di Neviano degli Arduini (PR). Nel 2008 forma, assieme a Mauro Casappa, “OTTOelectro Sound and visual art”, gruppo votato alla proposta di musica elettronica live in multidiffusione, intrecciata a soluzioni visive, a carattere performativo, applicate anche alla danza e al teatro. Da qualche anno ha allargato ulteriormente i propri orizzonti affrontando la produzione di video e il loro uso dal vivo, declinandolo a fini installativi e performativi propri e in collaborazioni altre rispetto al proprio lavoro, specialmente applicate al teatro (collaborazioni con Teatro al Parco e Teatro del Cerchio di Parma e Teatro San Materno di Ascona). Dal 2005 insegna Educazione Musicale all’Istituto Comprensivo di San Polo d’Enza (Reggio Emilia).
Fabio Adani nasce nel 1974 a Correggio (RE), dove vive e lavora. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna portando la sua ricerca artistica verso una rarefazione metafisica della materia, dello spazio e della luce, emblematica di una poetica di passaggio dalla forma alla sostanza delle cose, attraverso i medium della grafite e dell’acquerello usato in modo atipico ed evocativo e, ultimamente, ampliando la sua ricerca verso l’installazione, il libro d’artista e la contaminazione fotografica, in un dialogo tra mondo reale e immaginifico. Ha esposto sia in Italia che all’estero, ricevendo numerosi premi e riconoscimenti. È stato inserito nel volume “Il disegno”, parte della collana “Dizionari dell’arte” (Electa, Milano, 2011). Nel 2014 ha pubblicato il libro d’artista “Orizzonti Erranti – Wandering Horizons”, edito da Experiences nella collana “Black & White”. Tra le principali mostre personali si segnalano: “Quintessenze…” (Mirogallery, Bologna, 2012), “Gradi di transizione” (Galleria OpenArt, Milano, 2012, a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei), “Bilder der Unendlichkeit” (Gecko Galerie, Solingen, Germania, 2012, a cura di K. Gehrmann e H. Müller), “Ubique” (Galleria Loppis OpenLab, Parma, 2016, a cura di Francesca Baboni), “Il Diario di Castiglioni” (Ar[t]cevia International Art Festival, Castiglioni di Arcevia, Ancona, 2016), “Limes” (Galleria Tiziana Severi Artecontemporanea, Rubiera, Reggio Emilia, 2017, a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei), “Limes – Limite” (Satura Art Gallery, Genova, 2017, a cura di Associazione Culturale Satura), “S-confini”, bi-personale con Ivano di Maria (Galleria Civica Ezio Mariani di Seregno, Monza-Brianza, 2018, a cura di Antonella Giovenzana).