OGNI FAVOLA È UN GIOCO | Giuseppe Veneziano
Il VERNISSAGE della mostra si terrà SABATO 29 NOVEMBRE dalle 11 alle 13 presso la sede principale della Galleria in Viale Sant’Antonio 59/61 a Varese. L’artista e il curatore Ivan Quaroni saranno presenti.
Da sempre, Veneziano pratica una pittura capace di metabolizzare le immagini già esistenti, trasformandole in nuovi intrecci iconografici e in storie inedite, raccontate attraverso una grammatica visiva che mescola la tradizione occidentale alla cultura popolare contemporanea. In questa nuova esposizione, il tema delle favole – spesso filtrate attraverso le riletture del cinema disneyano – occupa un posto privilegiato, diventando un vero e proprio teatro visivo in cui l’innocenza apparente dei protagonisti si confronta con i codici adulti della religione, del costume e della cronaca.
Il titolo stesso della mostra, ripreso da una canzone di Edoardo Bennato del 1983, allude alla possibilità di leggere le fiabe come sistemi narrativi capaci di mettere in luce la natura ambigua e contraddittoria della società. In tal senso, Veneziano rilancia in chiave pittorica una tradizione che attraversa musica, letteratura, folklore e arti visive, trasformando la favola in una parabola delle inquietudini contemporanee, ma anche delle pulsioni e dei desideri più segreti.
Tra i protagonisti privilegiati del suo immaginario troviamo Biancaneve, figura che l’artista trasforma in un feticcio capace di riflettere le trasformazioni del costume collettivo. Così, nelle opere esposte, la principessa disneyana appare in versioni inattese e perturbanti: eroina vendicativa in La strage degli innocenti (2022), figura lasciva e contemporanea in Selfica (2021), dominatrice ironica in Cinquanta sfumature di Pippo (2022). Anche Pinocchio ritorna più volte, come nella Madonna delle bugie (2022) o nella Venere di Collodi (2023), in cui la sua immagine si intreccia con la tradizione rinascimentale e con l’iconografia classica.
Accanto a loro, Cappuccetto Rosso e Alice diventano figure emblematiche di un immaginario traslato nel presente, come nel dipinto In bocca al lupo (2023), che rimanda alle radici simboliche e psicoanalitiche della fiaba, o in Alice Wonder Social (2025), dove la meraviglia del racconto carrolliano si traduce nello scrolling digitale.
Le opere pittoriche dialogano con lavori tridimensionali e installativi, come The murder of Grumpy (2021) o Innocenti evasioni (2015), confermando la vocazione narrativa e pop dell’artista. In ogni caso, il linguaggio di Veneziano rimane immediato e riconoscibile: campiture piatte, contorni netti e cromie vivide restituiscono una chiarezza che, lungi dal ridurre la complessità, diventa strumento di perturbazione e di ironico svelamento.
Con Ogni favola è un gioco, Veneziano ci mostra le fiabe liberate dalla loro funzione pedagogica, trasformate in allegorie della contemporaneità, figure esemplari di una moderna Commedia umana.
Il Vernissage si terrà SABATO 29 NOVEMBRE dalle 11 alle 13 presso la sede principale di Viale Sant’Antonio 59/61 a Varese. L’artista e il curatore Ivan Quaroni saranno presenti.
Un CATALOGO BILINGUE realizzato da PUNTO SULL’ARTE, con la riproduzione delle opere esposte e il testo critico di Ivan Quaroni, accompagnerà l’esposizione.
La mostra resterà aperta fino a Sabato 20 Dicembre 2025.
GIUSEPPE VENEZIANO (Mazzarino, 1971) vive e lavora tra Milano e Pietrasanta (LU). Architetto di formazione, ha scelto di dedicarsi interamente all’arte, affermandosi come uno dei principali esponenti della corrente New Pop e Italian Newbrow. La sua pittura unisce cultura pop, storia dell’arte e attualità, spesso attraverso provocatori mash-up iconografici. Ha partecipato alla 54ª Biennale di Venezia (Padiglione Italia, 2011), alla Biennale Italia-Cina (2012), alla Biennale di Praga (2009), alla Biennale di San Pietroburgo (2008), e alla mostra “Artâthlos” in occasione delle Olimpiadi di Pechino (2008). Sue opere sono state esposte in sedi pubbliche come Triennale di Milano, Museo RISO di Palermo, MART di Rovereto, Museo Civico di Trento, Musei Capitolini di Roma, Museo Pecci di Prato, Palazzo Ducale di Massa, Palazzo Pallavicini di Bologna e Museum of Modern Art di Shangai. Ha esposto in diverse gallerie italiane e internazionali tra cui Londra, Monaco e New York. Il suo lavoro, noto per l’impatto visivo e la forza comunicativa, riflette con ironia e intelligenza critica sui temi e i miti della contemporaneità.











