Mostra collettiva di Natale
Alessandra Carloni attraverso rapide pennellate introduce il riguardante in un immaginario fiabesco, talvolta futuristico. L’artista vuole rappresentare i principali sentimenti che sono alla base dei rapporti interpersonali fra esseri umani e per far ciò si avvale di scenari in cui compaiono fari bretoni o navicelle spaziali che sorvolano città immaginarie. Al centro delle sue scene una serie di personaggi dalle fattezze appena abbozzate, tratteggiati da rapidi tocchi di colore.
Fabio Carmignani è un artista toscano, grande cultore della vasta eredità artistica del Rinascimento, nelle sue opere possiamo vedere un legame diretto con il passato. Carmignani studia le tecniche e gli effetti usati dai pittori medievali, per poi trasporle ai giorni nostri, arricchendole di invenzioni e di elementi surreali caratterizzati da cromie accese.
Romain Mayoulou nelle sue tele rappresenta la gioia di vivere, i ritmi e i colori dell’Africa. Le scene delle danze tipiche o della vita di tutti i giorni, diventano nei suoi dipinti occasione in cui scomporre l’immagine in frammenti, creando un mosaico di cromie, che volutamente vanno a contrastarsi per creare la volumetria dei suoi personaggi, oppure li costruisce usando differenti toni della medesima tinta.
Daniele Mini è un artista in grado di ereditare le attitudini di due momenti della storia della pittura, coniuga la lezione dei maestri dell’impressionismo e dell’iperrealismo. Mini, grazie alla padronanza che ha del pennello e uno studio attento della luce, riesce a riprodurre i riflessi che caratterizzano le cromature delle auto storiche, gli scafi delle barche a vela o i riflessi dell’acqua in un bicchiere. Sembrano soggetti statici, ma dietro queste opere vi è la ricerca della raffigurazione dell’eleganza e del sereno passare del tempo.
Stefano Ronchi, è un originalissimo miniaturista dei nostri tempi. La sua capacità pittorica stupisce e affascina al primo sguardo il visitatore, in seguito dopo lo stupore e l’ammirazione per l’esecuzione tecnica, il riguardante rimane affascinato dalla fervida immaginazione dell’artista, capace di creare scenari con animali fantastici, dove ogni singolo particolare è reso alla perfezione e mai abbozzato.
Marina Tabacco è un’artista di Torino che ha viaggiato molto ed è innamorata del continente africano. Non è solo innamorata dei suoi paesaggi, è innamorata anche delle energie creative che abitano il continente, tanto da cercare di entrare in contatto con alcuni artisti contemporanei africani. Questo incontro artistico ha fatto sì che anche le opere di Marina Tabacco ne risentano e le sue tele si sono arricchite di maschere africane o di elementi apparentemente astratti che guardano ai soggetti della figurazione africana.
Gianrico Agresta e Giulio Zanet, sono due artisti che si muovono nell’ambito della pittura astratta, sebbene con due differenti anime. Zanet crea delle striature che corrono lungo tutta la tela, con colori a volte caldi, talvolta freddi, ma sempre caratterizzati da una viva brillantezza. In questo tessuto di striature di colore inserisce qualche elemento geometrico, un fascio di rette parallele oppure un semicerchio, il quale diventa elemento di contrasto con le linee colorate. Agresta è un artista che è partito dalla figurazione; come molti aveva notato che le scene che rappresentava avevano una matrice geometrica, dopo questa intuizione, vi fu la svolta e la ricerca di quella matrice, di quell’anima nascosta nei suoi dipinti.
Le sue opere appaiono oggi come campiture geometriche di colori e talvolta rimane la curiosità di decifrare che immagine può scaturire da quelle forme.