MOOD IN THE MOOD # 1 start/ Saluzzo Fiere
Nella Kermesse di start/ Saluzzo Fiere ci saremo anche noi con il progetto,MOOD IN THE MOOD # 1
MODALITA’ – UMORE – MONDI
a cura di Togaci
> OPENING
Sabato 27 Maggio ore 11.30
Saluzzo Arte 2017
22a Mostra di Arte Contemporanea
Antiche Scuderie della Fondazione Amleto Bertoni
Piazza Montebello, 1, 12037 Saluzzo CN
// ARTISTI
Matteo Ceccarelli
Giordana Brucato
Michele Liuzzi
Chiara Luzi
Cristina Meduri
Diego Pomarico
Paola Rattazzi
Luj Vacchino
Artisti con tecniche diverse e con mood differenti entrano in aderenza, donando mondi, modalità e umori.
Si definisce “situazione emotiva” ciò che noi comunemente designamo col termine “umore”. Compito di questa fase del “pensiero sull’essere” è di analizzare l’umore nella sua struttura esistenziale.
È fondamentale sottolineare questo fatto: l’uomo (Esserci) è sempre immerso in un determinato umore. Non c’è esistenza priva di tonalità emotiva, fosse anche l’indifferenza, quel grigiore uniforme e persistente in cui l’esistenza (l’essere dell’Esserci) diventa un peso. La modalità d’essere della “conoscenza” è inadeguata a penetrare nella regione del proprio essere in cui l’uomo già da sempre si trova. La tonalità emotiva è la risposta alla domanda “come va?” che “CI” colloca nella nostra esistenza. L’Esserci è dunque un esistere emotivamente; l’uomo è un esistente che è in quanto “aperto” in una situazione emotiva.
Che l’esistente umano viva sempre in un qualche stato emotivo non vuol dire che egli ne sia consapevole o sappia il perché del suo modo d’essere; al contrario, egli sfugge a questa consapevolezza negando radicalmente il proprio sentire. Volgendo le spalle a questo perché, l’uomo evade.
Non è una percezione fisica ma esistenziale (autosentimento situazionale). Percezione che si manifesta più nella forma della fuga che in quella della ricerca. Anche se l’esistente umano si ritiene “per fede” sicuro del suo destino o se crede nella scienza e nelle sue spiegazioni sulle cause e i perché della vita, tutto ciò nulla toglie che le radici esistenziali del nostro modo d’essere nel mondo, del nostro sentirci gettati in un certo umore, rimangano un enigma impenetrabile. Prima ancora di comprendere, vedere, agire, studiare il mondo, noi già ci troviamo (siamo aperti) in un certo modo d’essere o tonalità emotiva.
La vita è sempre emotivamente ‘intonata’. Gli stati d’animo dell’allegria e della tristezza, dell’euforia e dell’angoscia, della felicità e della malinconia – ma anche le situazioni apparentemente ‘apatiche’ come quelle della noia e dell’indifferenza – pervadono l’esistenza e le conferiscono, di volta in volta, una ‘tinta’ particolare. È solo all’interno di questa sorta di atmosfera emozionale che avviene l’incontro con il mondo: la percezione dello spazio e del tempo, il contatto con le cose e le persone. Le tonalità emotive stanno a fondamento di tutta la vita psichica: sono i modi del sentire che connotano e trasformano la realtà, schiudendo – o precludendo, a seconda dei casi – le molteplici forme dell’essere-nel-mondo.
Possiamo cercare di padroneggiare con la volontà le nostre emozioni, ma ciò dimostra soltanto che non è la nostra volontà che le ha stabilite. Questo “sentirsi in” è molto diverso dal “percepirsi”, non è cioè uno stato “psicologico”. “Percepirsi” implica cioè un “fare attenzione a sé stessi” che è totalmente estraneo a quello stato dell’essere gettato nel mondo, anteriore a ogni comprensione, che chiamiamo “umore”.
Pittura, scultura ,fotografia, sono strumenti che possono permettere di esprimere la sfera emotiva poiché l’atto creativo fa esprimere il contenuto interno.
Mondi, modalità e umori protagonisti di una variegata collettiva, sono:
Diego Pomarico, che si impone con i suoi edifici abbandonati, testimonia un immenso patrimonio il cui censimento è in divenire. Pomarico ci stimola a pensare a possibili riusi di carattere temporaneo che restituiscano alla collettività spazi d’uso.
Cristina Meduri, con i suoi scatti rigorosamente eseguiti con lo smartphone, ne coglie il movimento donandoci giochi caleidoscopici, dal gusto raffinato, creando una nuova chiave di lettura della fotografia contemporanea .
Tra pittura e macchie evocative Chiara Luzi ricama la sua malinconia, predilige il bianco e nero sperimentando un linguaggio semplice e diretto che la contraddistingue in ogni suo tratto, immagini di uomo e donna in cerca dell’altra, attratta con amore verso la ricostituzione di quella unità primitiva perduta.
La poetica di Giordana Brucato, dona al fruitore sempre un punto interrogativo, gioca con la parola e la materia che vengono analizzate con attenzione e sono fonti di stimoli e ricordi che affondano nell’inconscio sia individuale che collettivo.
Le opere di Luj Vacchino sono ispirate ad un immaginario metropolitano decontestualizzato e simboleggiato fino ad assumere un rilievo epico, dotato di una forte dose di liricità.
La poetica di Michele Liuzzi, si articola in una serie di progetti, dalla pittura, al disegno, con elaborazioni digitali, immagini dal gusto e stile rètro che tratta temi di estrema contemporaneità.
Matteo Ceccarelli concilia arte e architettura, indaga nelle frenetiche faccende quotidiane che non permettono di farci rendere conto dell’ambiente che ci circonda, di quanto la natura, pur nella sua semplicità, sia armonica e simmetrica in ogni suo aspetto.
Paola Rattazzi , favole e sogni, mosaico, con il suo grande tappeto di tessere, pieno di animali ed esseri strani, la Rattazzi si basa su un linguaggio analogico, che ha tre caratteristiche: l’assenza di categorie spazio-temporali, della negazione, e del principio di casualità; cioè nei sogni ci sono solo giustapposizioni tra cose, non legate da un filo logico, ma accostate per analogia. Dunque, il pensiero iconico, come il sogno, denota una comunicazione tra conscio e inconscio, attraverso la poesia.