Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Massimiliano Luschi – En plein air

Alla galleria d’arte contemporanea “Studio C” di via G. Campesio 39 si inaugura oggi, alle ore 18, la mostra personale di Massimiliano Luschi dal titolo “En plein air-viaggio nelle atmosfere toscane tra memoria e realtà”.
Ritorna dunque a Piacenza, Massimiliano Luschi, e vi ritorna dopo i grandi successi ottenuti in Inghilterra, Germania, Svezia, Norvegia e Olanda. Sempre fedele al suo mondo, alla sua verità, al suo modo di sentire e intendere l’arte. Pittura tutta ispirata al vero, al sentimento, alla visione schietta e sincera di paesaggi, cose e persone legate al suo territorio, alla vita di ogni giorno, al trascorrere del tempo. Perchè l’arte è come la vita, è essa stessa vita, tempo, emozione.
Così anche questa volta l’artista toscano non si smentisce e non delude le aspettative di tanti estimatori e appassionati e nuovamente ripresenta nella nostra città i suoi splendidi paesaggi toscani, la Maremma, i butteri con le mandrie, le chiare e delicate marine dell’Ardenza e del Romito.
Pittura di forte impatto visivo, quella di Luschi, eseguita di getto e di prima intenzione perchè sorretta da straordinaria abilità tecnica ed esperienza, ma anche, e soprattutto, da un grande “sentire”, da un amore vero e particolarissimo per la sua gente e il suo mestiere, da un attaccamento forte e deciso verso la pittura espressa nel tempo dalla sua Livorno, terra di artisti grandi ed immensi, di macchiaioli, post- macchiaioli e di labronici.
Così Massimiliano porta la sua espressione in giro per il mondo e ogni volta è un nuovo e meritato successo, un incentivo a proseguire sulla strada intrapresa. E’ la chiara ed evidente dimostrazione che la pittura figurativa, quando è bella e sentita, è sempre la più amata e preferita e che, nonostante tutto, nonostante le mode, i “fuochi di paglia” e i fenomeni di breve durata, la buona e sana pittura, quella che viene dal mestiere e dalla grande tradizione non muore mai, ma continua a vivere e prosperare.
Pittore per vocazione, Massimiliano Luschi ama riprendere le cose dal vero, “en plein air”, come facevano gli Impressionisti, i Macchiaioli e i tanti artisti così detti di “atmosfera”, capaci cioè di cogliere l’aria, il vento e la luce a seconda dell’ora e del momento. Ecco perché, quando vai a trovarlo, non devi cercarlo nel suo studio, ma in una delle tante spiagge della città, su qualche scogliera a picco sul mare, in un campo di girasoli o nel bellissimo entroterra di Livorno.
Massimiliano Luschi ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Pisa, ma poi, per tanti anni, ha seguito il padre Masaniello, noto pittore labronico, nelle sue uscite e nelle sue abituali frequentazioni, ha seguito i suoi preziosi suggerimenti, si è affinato nella tecnica e appreso tutti i segreti di un “mestiere” unico e affascinante. Quando nel 1995, a soli 64 anni, il padre gli è venuto a mancare, lui, suo allievo prediletto, ne ha raccolto il testimone proseguendo sulla stessa strada, perseguendo gli stessi obiettivi con la stessa fede e le stesse convinzioni.
Allora, quasi per un fatto genetico che si tramanda di padre in figlio e da generazione in generazione, l’arte labronica continua a vivere e a farsi conoscere nel mondo intero.
La rassegna, che sarà introdotta dal critico d’arte Luciano Carini, chiuderà l’11 dicembre.
Orari: feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30.
Lunedì, giorno di chiusura

Luciano Carini

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