M. Sacchini-Luce forma colore. Viaggio ai confini del reale
Galleria d’Arte Contemporanea
“STUDIO C”
via Giovanni Campesio, 39
29121 Piacenza
cell:348-8703060
Email: studio.c.immagine@gmail.com
MOSTRA PERSONALE DI MAURIZIO SACCHINI
LUCE, FORMA, COLORE. VIAGGIO AI CONFINI DEL REALE
14 – 26 GENNAIO 2023
Alla Galleria d’Arte Contemporanea “Studio C” di Piacenza, in via Giovanni Campesio 39, si inaugura sabato 14 gennaio, alle ore 18, la mostra personale di Maurizio Sacchini dal titolo “Luce, Forma, Colore. Viaggio ai confini del reale ”.
Il mio incontro con l’arte di Maurizio Sacchini è avvenuto alla recente Triennale di Roma dove, per la terza volta consecutiva, ero stato chiamato a far parte della Commissione Scientifica. Grande la mia sorpresa quando, entrando in modo più approfondito nella sua espressione artistica, mi sono trovato di fronte ad un mondo variegato e complesso, ad un percorso culturale ed esperienziale vario e interessante.
Nato ad Ancarano, in provincia di Teramo, dove anche oggi vive e lavora, Maurizio Sacchini è pittore, grafico e fotografo. Dopo aver frequentato l’Istituto d’Arte di Ascoli Piceno, ha da subito iniziato un lungo lavoro di studio e ricerca all’interno delle forme, dei colori e dei materiali partecipando poi a svariate manifestazioni artistiche di rilievo nazionale e internazionale. Ampio e variegato, dunque, il suo curriculum artistico e di rilievo anche il suo bagaglio critico che si avvale di numerosi interventi firmati da nomi prestigiosi e autorevoli. Ciò nonostante, Maurizio Sacchini è personaggio discreto e riservato, lontano dai facili clamori e dalle facili ostentazioni così diffuse nel mondo dell’arte di ieri e di oggi. Riservato per scelta, dunque, per cercare una condizione ottimale di lavoro, per seguire in assoluta libertà e indipendenza i suoi sogni e la sue riflessioni, per evitare condizionamenti di ogni tipo ed essere fino in fondo se stesso. Riservato, certamente, ma non per questo fuori dalla storia, anzi, ben ancorato ai Movimenti d’Avanguardia Internazionali (Astrattismo, Surrealismo, Metafisica ecc) perchè colto e riflessivo, attento alle dinamiche relazionali e raffinato interprete dell’animo umano. Dietro al suo atteggiamento, pertanto, c’è sicuramente la saggezza dell’uomo, ma anche e soprattutto, la competenza del vero professionista e il giusto orgoglio di un artista che preferisce parlare di sé attraverso il proprio lavoro: un lavoro svolto con cura meticolosa, con profondità di pensiero e con una padronanza tecnica che spesso può indurre alla sorpresa. Affascinato dall’arte e dai suoi linguaggi, ha sempre proceduto, e ancora procede, con metodo e rigore quasi scientifici affrontando varie tematiche, analizzando argomenti, entrando direttamente, con coraggio e intelligenza, nelle più svariate problematiche del nostro tempo: l’alienazione, il disastro ecologico, la solitudine, la guerra. Procede dunque per “cicli” Maurizio Sacchini, (l’isola non trovata, la guerra, Flash, la mia strada ecc.) seguendo sempre il suo stile, il suo linguaggio, il suo modo di intendere e concepire la comunicazione artistica. Prende vita, in questo modo, un’espressione intensa e personale, un mondo complesso e variegato dove il colore si unisce a cose, oggetti e materiali facendosi forma e percorso, pensiero e fantasia, calando tutto quanto in atmosfere raffinate, delicate e sospese, al di fuori del tempo e dello spazio. In questa mostra piacentina ampio spazio viene dato al ciclo dell’Isola non trovata. E’ questa una tematica particolarmente cara al nostro artista e che ricorre spesso nelle sue opere. L’isola non trovata rappresenta, per Maurizio Sacchini, una meta non raggiunta e forse non raggiungibile, un luogo ideale dove fermare il tempo e vivere in assoluta libertà. Di grande effetto estetico e scenografico i frammenti di specchio inseriti nelle immagini che diventano simbolo e metafora dell’umano esistere, della sempre presente contraddizione tra l’Essere e l’Apparire, tra l’esteriorità e l’interiorità. Non mancano poi, in queste scenografiche sequenze, sagome monumentali ed immobili come le piramidi, eloquenti dimostrazioni di grandezza ed immutabilità a cui però si contrappongono colorati palloncini ed aquiloni che si innalzano liberi nel cielo azzurro: anelito e ricerca di aria diversa e pulita, di un mondo più giusto ed umano, di una libertà vera e concreta. Con la stessa fantasia e creatività, l’artista entra poi nella tematica dedicata alla Guerra Mondiale. Si tratta, anche in questo caso, di un ciclo lungo e articolato, a cui Maurizio Sacchini ha dedicato tempo, lavoro e ricerca. La guerra, argomento violento e drammatico, ingiusto e crudele, è tornato oggi di forte e inaspettata attualità con il conflitto tra Russia e Ucraina, una guerra ai confini dell’Europa che tiene tutti con il fiato sospeso per le terribili conseguenze che ne possono derivare. Ma non c’è retorica nelle opere di Maurizio Sacchini, né facile ostentazione o compiacimento descrittivo. Troviamo, al contrario, delicatezza di pensiero, leggerezza poetica, desiderio e ricerca di pace, armonia e solidarietà. Colori, luce, simboli e materiali vengono così a comporre un vero e proprio mosaico di vita fatto di antiche e nuove memorie e di esaltanti proiezioni cosmiche immerse nel tempo e nello spazio.
La Rassegna, che sarà illustrata dal gallerista e critico d’arte Luciano Carini, chiuderà il 26 gennaio.