Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Luigi Carini – La poesia del vero

Galleria d’Arte Contemporanea
“STUDIO C”
Via Giovanni Campesio, 39
29121 Piacenza
Tel: 348-8703060
E mail: studio.c.immagine@gmail.com

MOSTRA PERSONALE DI LUIGI CARINI

LA POESIA DEL VERO

29 MARZO – 10 APRILE 2025

Alla Galleria d’Arte Contemporanea “STUDIO C” di via Giovanni Campesio 39 si inaugura sabato, 29 marzo, la mostra personale di Luigi Carini dal suggestivo titolo “La poesia del Vero”.
Ancora una volta, dunque, Luigi Carini ritorna allo “Studio C” dopo le belle mostre che qui ha tenuto negli anni precedenti, dopo i meritati successi ottenuti con le sue straordinarie vedute tutte ispirate alle nostre vallate e alle nostre colline.
Nato a Gropparello, ma residente a Piacenza, Luigi Carini è un artista che vanta un nutrito e interessante curriculum artistico fatto di svariate mostre, personali e collettive, tenute in molte città italiane e di qualificati interventi critici che, nel corso degli anni, hanno commentato e descritto il suo mondo pittorico.
Affascinato dai “Grandi Maestri” del passato, possiamo veramente affermare che Luigi Carini disegna e dipinge da una vita, fin da quando era bambino ricercando sempre novità e perfezione all’interno di quel variegato e complesso mondo definito, in modo molto sommario, “Pittura figurativa”. La pittura figurativa! Un tipo di espressione oggi alquanto dimenticato, o per lo meno non più alla “moda” forse perché praticato solo da pochi eletti o perché incredibilmente sostituito dall’Informale e dalle ultime tendenze del novecento siano esse di derivazione europea o d’oltreoceano. Eppure il “figurativo” e la capacità grafica (disegno) sono e restano la base dell’arte, il cuore e la sostanza di ogni espressione. Allora ancora più autentica e preziosa ci appare l’opera e la produzione di Luigi Carini. Autentica perché controcorrente e quindi coraggiosa, moderna e rivoluzionaria. Preziosa perché tutta concentrata sul “segno” e la “forma”, sulla rappresentazione, quasi iperrealistica, di cose, oggetti e persone senza però tralasciare la sua libera interpretazione, il suo intimo sentire, la sua straordinaria capacità di entrare dentro le sfumature del reale e dell’animo umano. Ma, come ormai è risaputo, la tematica preferita dall’artista piacentino è senza dubbio quella della natura, con particolare riguardo al paesaggio agreste e bucolico della nostra collina o alle atmosfere magiche e silenti dei nostri fiumi, anche se, ogni tanto, il suo sguardo e la sua attenzione si rivolgono pure a visioni urbane, alla descrizione di strade e ambienti della nostra vita quotidiana fatta di traffico e caos.
Pittura vera e concreta dunque, libera da trucchi e invenzioni tecnologiche oggi sempre più diffuse e utilizzate per raggiungere chissà quali obiettivi. La sua espressione è invece basata su costruzioni chiare e ben delineate, su superfici sapienti e meticolose capaci di testimoniare, senza troppi equivoci, la padronanza delle tecnica e del mestiere. Così, nelle sue opere non troviamo voli pindarici di forme, né vaghe astrazioni cromatiche, ma precisione realistica, solidità di materia e poi, molto spesso, un’atmosfera rarefatta e sospesa, delicata e leggera, che sa di stupore e magia. E’ la nuova realtà dei nostri giorni che, filtrata dall’immaginazione e dalla meraviglia, riesce a materializzare sulla tela gli stati d’animo. E’ l’arte che non è succube della natura, ma la controlla e la domina adeguandola alla sua visione e alla sua interpretazione.
Nello scorrere dei dipinti, che sulle luminose pareti della galleria si susseguono in magica sequenza, è dunque possibile rivedere come in un flash back tutto il percorso estetico dell’arista: un percorso autonomo, libero e personale, che certamente affonda le radici nella buona e saggia pittura della nostra migliore tradizione ma che si distingue e si affranca per personalità, scatto inventivo, gusto cromatico. Una pittura, quella del nostro artista, percorsa sempre da un intimo sentimento, da una specie di meditazione interiore che, partendo dal dato reale, gradualmente si modifica e trasfigura elevando il tutto ad intima visione, a poesia pura, a spirituale sensazione. Così i suoi paesaggi, immediati e sintetici, luminosi e puliti, pur nella loro naturale e realistica descrizione, acquistano la leggerezza del pensiero, sembrano sfiorati da una delicata atmosfera metafisica e da una spinta tutta interiore capace di dare vita e movimento. Certe opere di Luigi Carini, i lunghi orizzonti dei paesaggi di pianura, le magiche visioni di montagne e colline lontane e poi i suoi cieli, profondi e puliti, trasmettono all’osservatore attento e sensibile una specie di raccoglimento pensoso, un senso di religioso silenzio e ci invitano ad entrare delicatamente in noi stessi, a ricordare attimi e momenti perduti, a ricercare origini, scopi e identità del nostro “essere” e del nostro “esistere”.
Espressione intensa e senza cedimenti, questa di Luigi Carini, una vera ed autentica valorizzazione della nostra grande e insuperabile tradizione basata sulla conoscenza delle tecniche e del “mestiere”.

La rassegna, che sarà illustrata dal gallerista e critico d’arte Luciano Carini, chiuderà il 10 aprile

ORARI: feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30
Lunedì, giorno di chiusura

lucianocarini


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Libero pensiero

1 Marzo 2024

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