L’infinito e oltre… viaggio nelle galassie e nella beatitudine del Paradiso
Alla galleria d’arte contemporanea “Studio C” di via G. Campesio 39 si inaugura, alle ore 18, la mostra personale di Venere Chillemi dal suggestivo titolo “L’Infinito e Oltre… viaggio nelle galassie e nella beatitudine del Paradiso”.
Un ritorno atteso, questo di Venere Chillemi: atteso da critici ed operatori che, come sempre, la seguono attraverso i canali della comunicazione digitale e cartacea, ma anche e soprattutto da amatori e collezionisti che, ormai da diversi anni, si sono appassionati ai suoi studi e alla sua ricerca, al suo mondo espressivo e alle sue proiezioni all’interno dell’animo umano. Una ricerca, quella dell’artista piemontese, che non conosce sosta e che, pur nella coerenza e continuità, ha sempre presentato mutamenti ed evoluzioni di grande interesse. Articolato e complesso, dunque, il suo percorso artistico che in oltre quarant’anni di pittura ha conosciuto vari momenti e ha spaziato dalla pittura alla scultura con periodi di forte lirismo dedicati anche alla poesia. Dopo un primo periodo di area Espressionista, caratterizzato da colori forti e linee decise, il suo stile ha iniziato gradualmente a modificarsi, a farsi più leggero ed elegante. Inizia da qui il suo straordinario viaggio dentro il Surrealismo e il Simbolismo alla ricerca di verità nascoste, di valori dimenticati, di risposte a domande ancestrali riferite all’uomo e al suo umano esistere. Spinta da queste motivazioni, nel 1998 fonda una vera e propria Scuola “I semi di Sesamo” improntata sulla sua particolare visione dell’arte intesa come terapia e conoscenza, come grande strada per riscoprire origini e identità, per superare limiti e confini. Una ricerca continua, quella di Venere Chillemi, che la porta gradualmente verso una maturità straordinaria che si manifesta attraverso una gestualità istintiva e spontanea di matrice informale supportata da una scala cromatica luminosa e potente. E’ il periodo dedicato allo spazio, alla magia delle galassie, alle profondità siderali. Da fondi scuri e raccolti si dipartono vere e proprie esplosioni di colore, improvvise aperture e squarci di profondità che aprono a mondi sconfinati che diventano simbolo e metafora dell’ignoto e dell’inconscio. Di grande effetto, poi, l’uso quasi costante dell’oro, magico e prezioso metallo, simbolo di unione tra l’umile natura umana e il sovrannaturale. E a questo nobile metallo Venere Chillemi ricorre anche nelle sue sculture ottenendo risultati di grande effetto. Ultimamente, però, la nostra artista torna a stupirci con una nuova produzione e/o un nuovo percorso di ricerca che, nell’intensità cromatica e nei risultati estetici sembra rivolgersi non tanto e non solo allo spazio, all’esplorazione del cosmo e dei suoi infiniti spazi, ma ad altri luoghi e altre realtà, forse a verità purissime ed assolute ben lontane dall’umano pensiero e dalle umane potenzialità. Ora Venere Chillemi sembra tutta concentrata e proiettata verso l’infinito e oltre, come recita il titolo della mostra. I suoi occhi e la sua mente si posano adesso su atmosfere leggere e pulite, su territori e confini senza tempo, vagano muti ed estasiati verso il divino e l’assoluto. I suoi sfondi, quindi, di solito scuri e ispirati ad atmosfere notturne, hanno subito un profondo ed inaspettato cambiamento: il buio della notte siderale si è fatto luce piena, i fondi tetri e grumosi si sono fatti chiari e luminosi richiamando stati interiori di pace e tranquillità, di quiete e armonia. Senza dubbio l’artista ha sentito l’influenza della “Poetica Paradisiaca” proposta nell’ultima Triennale di Roma e l’ha fatta sua trovando in essa quei valori e quei principi che già appartengono e fanno parte della sua filosofia di vita, del suo “credo” artistico ed espressivo. Un ulteriore, significativo apporto si è così aggiunto alla sua espressione già ricca e variegata coinvolgendo lo spettatore in altri meravigliosi viaggi, in altre approfondite ricerche dentro i misteri dell’anima.
La mostra, che sarà introdotta dal critico d’arte Luciano Carini, chiuderà il 1° ottobre.
Orari: feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30
Lunedì, giorno di chiusura
Luciano Carini