Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

LENE KILDE | ECHOES

Lene Kilde espone una serie di sculture in calcestruzzo e rete metallica che raffigurano bambini, colti in diverse situazioni collegate tra loro. L’artista intende infatti descrivere i sentimenti dell’infanzia, i piccoli gesti quotidiani, la magia dei giochi, la felicità e la riflessione, chiamando lo spettatore a “riempire” il vuoto apparente delle sculture con il proprio vissuto.
I bambini di Kilde non hanno volto, ma “parlano” attraverso il linguaggio del corpo, con le mani, i piedi e la postura, che rivelano gesti a volte abituali altre casuali. Sta a chi guarda attivare frammenti di memoria e adeguarli agli spazi lasciati liberi dall’artista, attraversati dal “vento” dei ricordi.

ECHOES è il titolo che Lene ha scelto per la sua prima mostra personale a PUNTO SULL’ARTE, pensando che le sculture riflettano, come una eco, il pensiero del visitatore e colmino così il vuoto (solo volutamente apparente) che “respira” oltre le mani, la vita, le gambe, il busto delle bambine soggetto di una lunga ricerca. Un respiro che parrebbe un ossimoro rispetto al “peso” di ciò che è adoperato per creare, il calcestruzzo e la rete metallica, non certo, nella loro sostanza, materiali che diano l’idea di leggerezza.
Ma il passo finale deve compierlo la fantasia, in primis quella dell’artista, e poi di chi fruisce dell’opera, rivangando magari ricordi d’infanzia, giochi e abitudini, perfino capricci o passioni, colmando di vita vissuta quel “vento” che attraversa il corpo immaginato del soggetto.
Lene Kilde è una fine osservatrice del linguaggio corporeo, e nelle sue sculture materializza attimi fuggenti, piccoli movimenti delle dita, gesti quasi impercettibili, posture che magari sembrerebbero banali, ma che riviste nell’opera parlano di noi come e più di un ritratto finito. Non è necessario scolpire emozioni attraverso la mimica di un volto, perché occhi naso bocca sono parte stessa dell’azione immaginata, di quel lembo corporeo perfettamente dettagliato che Lene descrive grazie al suo vissuto, a ciò che l’infanzia le ha regalato oppure ha osservato nelle bambine che giocavano con lei, ma anche grazie alla continua osservazione dell’altro, alla costruzione di emozioni condivise.

L’artista sarà presente al Vernissage aperto al pubblico che si terrà SABATO 11 NOVEMBRE h 11 – 13 nella sede principale di Viale Sant’Antonio 59/61 a Varese. La Galleria rimarrà poi regolarmente aperta dalle 14 alle 17.

Un CATALOGO BILINGUE con la riproduzione delle opere esposte e il testo critico sarà realizzato da PUNTO SULL’ARTE.
La mostra resterà aperta fino al 23 Dicembre 2023.

LENE KILDE nasce a Rælingen, piccola cittadina nei pressi di Oslo, in Norvegia, nel 198. Ha frequentato la Scuola d’Arte ad Asker e ha studiato scultura alla Einar Granum School of Art a Oslo. Nel 2012 ha conseguito un Master in Design del prodotto all’Oslo and Akershus University College e successivamente è stata premiata con una borsa di studio di tre anni dal prestigioso Norwegian Arts Council. Ha esposto il suo lavoro in mostre personali e collettive e Fiere di settore in Europa, Svizzera, Stati Uniti, Dubai, Libano e Taiwan. Tra le fiere di settore si segnalano SCOPE Basel e SCOPE Miami. Da gennaio 2022 è rappresentata in Italia dalla Galleria PUNTO SULL’ARTE a Varese. Le sue sculture fanno parte di collezioni private in tutto il mondo. Una sua grande installazione è stata acquistata dalla NRK, importante azienda pubblica norvegese responsabile della teleradiodiffusione in Norvegia. Vive e lavora in Svezia.

Galleria PUNTO SULL'ARTE

Fondata a Varese nel 2011 da Sofia Macchi, la galleria PUNTO SULL'ARTE in pochi anni è diventata punto di riferimento centrale per i collezionisti. La sua eccellenza è stata premiata da riconoscimenti importanti: nel 2013 è già membro dell’Associazione Nazionale Gallerie D’Arte Moderna e Contemporanea, mentre nel gennaio del 2016 esordisce ad Artefiera Bologna. La filosofia di PUNTO SULL’ARTE è quella di sostenere pittori e scultori italiani e internazionali di impostazione tradizionale, ma dalla sensibilità contemporanea, accomunati sempre dall’altissima qualità, che per la galleria è imprescindibile. È con questo criterio che Sofia Macchi ha scelto di promuovere artisti come Matteo Massagrande, Alex Pinna o Annalù, dalla poetica profondamente italiana e oggi di rilevanza internazionale. Proprio l’anima internazionale della galleria è una delle chiavi del suo successo. La curiosità nei confronti di ciò che si muove nel mondo è di stimolo, infatti, per proficui rapporti di collaborazione con gallerie nazionali ed estere (dal Nord Europa agli Stati Uniti) alla ricerca delle voci più nuove e interessanti. Come nel caso di Federico Infante, giovane artista cileno molto apprezzato a New York e approdato alla galleria varesina per il suo debutto in Europa. Fondamentale per i rapporti con artisti, operatori e collezionisti italiani e stranieri è l’assidua partecipazione della galleria alle principali fiere di settore, dalla già citata Artefiera, a Bologna, ad ArtVerona fino alla partecipazione ad alcune fiere all’estero. Situato in una palazzina Liberty non lontana dal centro della città, lo spazio di 300 m2 della galleria è distribuito su due piani. Le sale espositive a livello strada sono abitualmente adibite alle mostre in corso, mentre al piano superiore, con un allestimento attentamente studiato e in continua trasformazione, sono esposti in una collettiva permanente tutti gli artisti della galleria.


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1 Marzo 2024

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