La Ghematrià. Elementi di calcolo trascendentale
A pochi giorni dalla giornata delle Memoria, in ricordo delle vittime dell’Olocausto ( il 27 Gennaio) e dopo i terribili fatti avvenuti in Francia, lo SPAZIO OPEN, Bevacqua Panigai, vuole dare un segnale e dimostrare che la cultura e l’arte hanno la forza di andare oltre ogni confine, oltre ogni tradizione.
Lo fa coinvolgendo l’artista presente con le sue opere in galleria, TOBIA RAVA’, che presenterà in una conferenza un aspetto che continua ad affascinare matematici, ma anche studiosi di semiotica e linguistica: la GHEMATRIA’, ovvero il valore numerico delle parole.
GIOVEDì 22 GENNAIO a partire dalle 18.30 lo SPAZIO OPEN di Piazza Sant’Andrea a Treviso lascerà la parola all’artista Tobia Ravà che, attraverso lo studio della Qabbalah intesa come percorso mistico della cultura ebraica ha riscoperto la “ghematrià”, un’interpretazione conoscitiva del testo e base costitutiva dei suoi lavori artistici più recenti.
Tra numeri e parole, l’artista spigherà come la matematica si possa applicare al linguaggio e come la sequenza di Fibonacci sia una legge di natura. Le parole sono anche numeri e parole dallo stesso valore numerico determinano equazioni tra concetti che in realtà sono legati da un percorso logico. L’arte contemporanea può essere un veicolo conoscitivo che utilizza percorsi antichi per proiettarci nel futuro.
Durante la conferenza verranno trattati diversi argomenti a partire dalla storia del percorso teorico tra arte e matematica, passando per la Qabbalah e di seguito le relazioni tra numeri e concetti con esempi presi proprio dalle opere presenti in galleria, fino a Fibonacci e alla “congettura di Ravà”, una legge matematica di cui l’artista ne ha la paternità.
MOSTRA VISITABILE FINO AL 24 GENNAIO 2015
Una nota di spirito all’occasione verrà data dalla birra GHETTO VENEZIANO, ottenuta con ingredienti naturali, come l’uso di erba e di frutta, che risale all’antica tradizione dei monaci e permette di creare birre con straordinarie fragranze.
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Ravà, artista veneziano laureatosi in semiologia delle arti a Bologna, allievo anche di Umberto Eco, fin dagli anni ’70 ha partecipato a mostre personali e collettive in Italia e in tutto il mondo dal Belgio alla Croazia, dalla Francia e Germania al Brasile, Argentina e Giappone, dalla Cina agli Usa; dal 1988 si occupa di iconografia ebraica svolgendo anche un lavoro di ricerca e schedatura nell’ambito dell’epigrafia ebraica nel Triveneto.