Jerūiyq: Journey Beyond the Horizon
Sono gli ultimi giorni per visitare il Padiglione del Kazakistan alla 60ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, in corso fino al 24 novembre 2024. La mostra, Jerūiyq: Journey Beyond the Horizon, ospitata al Museo Storico Navale, trae ispirazione dalle antiche leggende kazake e dalle avventure del mistico Asan Kaigy, figura simbolica del XV secolo.
Il termine “Kaigy,” che in kazako significa “dolore,” riflette i profondi traumi della società moderna, esplorati attraverso una combinazione unica di tradizione e visioni future distopiche. La mostra, promossa dalla Ministra della Cultura e dell’Informazione Aida Balayeva e curata da Danagul Tolepbay insieme al co-curatore Anvar Musrepov, si inserisce nel tema principale della Biennale 2024, Foreigners Everywhere – Stranieri Ovunque. Presenta visioni artistiche di mondi ideali, animati da spiriti e rituali mistici, che propongono un futuro in cui umano e non umano si fondono in una sintesi innovativa.
I visitatori possono esplorare un ampio spettro di opere che abbracciano cultura, storia e innovazione del Kazakistan. Jerūiyq: Journey Beyond the Horizon è un manifesto dell’arte contemporanea kazaka, che offre una prospettiva avvincente sul passato, presente e futuro, mettendo in risalto i movimenti e le tendenze artistiche emerse nel Paese dal 1967. La mostra adotta un approccio multidimensionale, indagando le più significative trasformazioni politiche del XX secolo, come la Resistenza contro il dominio sovietico, e affrontando temi rilevanti come la dispersione progressiva della razza umana.
La prima sezione dell’esposizione include due opere di Tolepbay, figura di spicco nell’arte kazaka, che indagano la tensione tra speranza e distruzione in scenari apocalittici. La seconda sezione, approfondisce il legame tra l’umanità e il cosmo, mentre l’ultima parte della mostra si concentra sulla simbiosi tra uomo e natura.
In un’epoca segnata dalla globalizzazione, Jerūiyq: Journey Beyond the Horizon testimonia l’abilità degli artisti kazaki nel mescolare tradizione e innovazione, generando un dialogo unico tra eredità culturale e contemporaneità.
Gli artisti da scoprire:
Kamil Mulashev (nato nel 1944 a Urumqi, Cina) è un artista versatile con una vasta carriera internazionale. Dopo aver studiato a Urumqi e presso l’Istituto Surikov di Mosca, vive ora ad Astana, Kazakistan.
Yerbolat Tolepbay (nato nel 1955) è un maestro delle belle arti kazake, noto per il suo forte legame con il patrimonio culturale del Paese. Vive ad Almaty ed è stato insignito dell’Ordine del Cavaliere delle Arti e delle Lettere di Francia.
Saken Narynov (Esik, 1946 – Almaty, 2023) ha combinato le sue competenze architettoniche e scultoree con una passione per la scienza e la filosofia, lasciando un’eredità di opere ispiratrici.
Sergey Maslov (1952-2002), figura centrale dell’arte contemporanea kazaka, ha vissuto ad Almaty, influenzando la scena artistica con opere che mescolano mito e approcci non convenzionali.
The2vvo: duo artistico formato da Eldar Tagi (nato nel 1987) e Lena Pozdnyakova (nata nel 1985), originari di Almaty e ora con base a Berlino. Integrano suono, arti visive e performance per creare opere nomadi e sperimentali.
Anvar Musrepov (nato nel 1994), artista e curatore di Astana, lavora con i nuovi media esplorando temi di futuro e identità, influenzando significativamente l’arte contemporanea locale.