Contemporary Art Magazine
Autorizzazione Tribunale di Roma
n.630/99 del 24 Dicembre 1999

Jernej Forbici | AURI SACRA FAMES

Jernej Forbici, acclamato artista sloveno e direttore creativo di ART STAYS, torna da PUNTO SULL’ARTE per AURI SACRA FAMES, un evento di tre giorni, dove esporrà un ciclo inedito di dipinti improntati sul tema della crisi climatica, all’interno dei quali emerge l’utilizzo della foglia oro, una novità nel suo linguaggio artistico. L’artista sarà presente per tutta la durata dell’evento che si configura come un’imperdibile opportunità di approfondire con lui questo nuovo sviluppo del suo lavoro.
Il VERNISSAGE si terrà GIOVEDÌ 25 GENNAIO dalle 17 alle 19 presso la sede principale della Galleria in Viale Sant’Antonio 59/61 a Varese (Casbeno).

Auri Sacra Fames espressione deprecativa abbreviata di “Quid non mortalia pectora cogis, auri sacra fames” traduce ed interpreta quella maledetta fame d’oro che seduce ed attanaglia l’uomo moderno fino alla totale perdita di autocontrollo verso il proprio futuro e l’ambiente. Un titolo importante quello scelto dall’artista Jernej Forbici, usato già in precedenza per un’installazione site specific della mostra Welcome to the final show, del 2018, creata per PUNTO SULL’ARTE e qui riproposto per questa nuova mostra a Varese.
Dopo una breve pausa ed aver passato questi ultimi mesi in studio seguendo gli ultimi eventi internazionali, tra cui i negoziati la riflessione sull’accordo da poco raggiunto a Dubai per una transizione dai combustibili fossili; l’artista ci presenta la salute del pianeta con il suo tradizionale e personale linguaggio pittorico fatto di colori, forme ed improbabili e metaforici nuovi materiali in dialogo: oro e petrolio (uno dei tre combustibili fossili appunto). In occasione dell’impegno internazionale della Cop28, era emerso un interesse economico – auri sacra fames – ineludibile con un piano diverso da quello inizialmente atteso, fatto, secondo parte dei paesi coinvolti, di accordi commerciali impropri poiché rappresentativi di una grave violazione dell’impegno preso nei confronti del cambiamento climatico, verso l’obiettivo di emissioni zero.
Un tema importante quello dell’ecologia a lungo seguito da Jernej Forbici che ruota attorno allo studio del paesaggio, dell’umano agire e delle tragiche conseguenze cui assiste con inquietudine e discernimento. Rendendosi egli stesso regista del teatro della crudeltà umana, declina nelle nuove opere qui presentate, inesauribili ed indelebili tracce pittoriche e sequenze installative secondo un duale e personale termometro visivo tra grandi cambiamenti e scenari apocalittici cui il nostro pianeta volge e situazioni stranianti, inquietanti eppure affascinanti. Nelle sue tele ci imbattiamo in una lettura dicotomica della realtà dove, alla bellezza del paesaggio contaminato, corrisponde silenzio e allarme. Non tutto è ciò che sembra. Qui l’uomo cerca, in un senso del mondo che gli si offre davanti affidandosi al limite dell’opera e del proprio corpo, una relazione dimenticata con la natura, quella stessa di cui l’arte da secoli, attraverso la sua stessa bellezza come l’umanità perduta si nutre.

L’Artista sarà presente per tutta la durata dell’evento, da Giovedì 25 a Domenica 28 Gennaio 2024.

JERNEJ FORBICI nasce a Maribor (Slovenia) nel 1980. Laureato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia (cattedra Carlo Di Raco), dopo la Laurea Specialistica in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo, si dedica al paesaggio e ai grandi formati, raccontando la storia del suo paese di origine, Kidričevo, una cittadina immersa nel verde segnata dall’industria di alluminio. Il tema fondamentale su cui è improntata tutta la sua ricerca artistica è quello, sempre attuale e controverso, di denuncia dell’inquinamento ambientale e del ruolo centrale che l’uomo ne riveste. Dal 1999 realizza mostre personali e collettive in Europa, Canada, Stati Uniti, Argentina e Cina. È stato invitato alle Biennali: Hicetnuc a Pordenone (2003), IBCA Biennale internazionale d’arte a Praga (2005), 51° e 53° Biennale di Venezia (2007 e 2011). Nel 2009 l’Accademia di Belle Arti di Venezia gli dedica la retrospettiva In My place ai Magazzini del Sale e nel 2012 vince una borsa di studio dal Ministero della Cultura Sloveno per cui viene successivamente invitato in residenza a Londra, dove si dedica allo studio dei maestri inglesi. Dal 2005 è Direttore Artistico di ART STAYS, Festival Internazionale di Arte Contemporanea che si svolge ogni anno a Ptuj, in Slovenia. La sua carriera è stata segnata da numerose mostre personali in Italia e all’estero tra le quali si ricordano: Long Gone personale che nel 2019 ha sancito il suo debutto a New York HA-HA ultimo solo show dell’artista alla Galleria PUNTO SULL’ARTE di Varese, nel 2022 le personali Let the beauty Prevail in Olanda e Nature speaks and we remain silent in Slovenia e nel 2023 Wasteland, mostra personale tenutasi in Slovenia.
I suoi dipinti sono una presenza costante nelle fiere di settore. Con i suoi lavori, Jernej Forbici si è conquistato l’interesse di tutto il sistema internazionale dell’arte e ad oggi le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche di tutto il mondo. Vive e lavora tra Kidričevo, Ptuj (SI) e Vicenza.

Galleria PUNTO SULL'ARTE

Fondata a Varese nel 2011 da Sofia Macchi, la galleria PUNTO SULL'ARTE in pochi anni è diventata punto di riferimento centrale per i collezionisti. La sua eccellenza è stata premiata da riconoscimenti importanti: nel 2013 è già membro dell’Associazione Nazionale Gallerie D’Arte Moderna e Contemporanea, mentre nel gennaio del 2016 esordisce ad Artefiera Bologna. La filosofia di PUNTO SULL’ARTE è quella di sostenere pittori e scultori italiani e internazionali di impostazione tradizionale, ma dalla sensibilità contemporanea, accomunati sempre dall’altissima qualità, che per la galleria è imprescindibile. È con questo criterio che Sofia Macchi ha scelto di promuovere artisti come Matteo Massagrande, Alex Pinna o Annalù, dalla poetica profondamente italiana e oggi di rilevanza internazionale. Proprio l’anima internazionale della galleria è una delle chiavi del suo successo. La curiosità nei confronti di ciò che si muove nel mondo è di stimolo, infatti, per proficui rapporti di collaborazione con gallerie nazionali ed estere (dal Nord Europa agli Stati Uniti) alla ricerca delle voci più nuove e interessanti. Come nel caso di Federico Infante, giovane artista cileno molto apprezzato a New York e approdato alla galleria varesina per il suo debutto in Europa. Fondamentale per i rapporti con artisti, operatori e collezionisti italiani e stranieri è l’assidua partecipazione della galleria alle principali fiere di settore, dalla già citata Artefiera, a Bologna, ad ArtVerona fino alla partecipazione ad alcune fiere all’estero. Situato in una palazzina Liberty non lontana dal centro della città, lo spazio di 300 m2 della galleria è distribuito su due piani. Le sale espositive a livello strada sono abitualmente adibite alle mostre in corso, mentre al piano superiore, con un allestimento attentamente studiato e in continua trasformazione, sono esposti in una collettiva permanente tutti gli artisti della galleria.


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1 Marzo 2024

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