In Flore Furoris
Pietro Geranzani
IN FLORE FURORIS
A cura di Area35 Art Gallery
Testi critici di Rolando Bellini, Luca Ferri, Maurizio Temporin e Erica Tamborini
In mostra dal 3 marzo al 7 aprile 2016
Inaugurazione giovedì 3 marzo 2016 ore 18.30
Area35 Art Gallery via Vigevano 35, Milano
Giovedì 3 marzo 2016 alle ore 18.30 si terrà l’inaugurazione di IN FLORE FURORIS mostra personale di Pietro Geranzani presso la galleria d’arte contemporanea Area35 Art Gallery di Milano.
Dopo numerose mostre internazionali in Europa e negli Stati Uniti, importanti rassegne come Il Male – Esercizi di pittura crudele, nella Palazzina di Caccia di Stupinigi; Ombre ammonitrici, nel Palazzo Ducale di Genova; L’arte non è cosa nostra, alla 54. Biennale dell’Arte di Venezia, AREA35 Art Gallery presenta la mostra personale In flore furoris, di Pietro Geranzani. Una selezione ragionata delle più significative opere dell’artista caratterizzate da una personalissima pittura che attinge da interrogativi filosofici ed inquietudini esistenziali. Ricca di citazioni e invenzioni oniriche, la pittura di Geranzani è fisica, violenta ed allo stesso tempo surreale, metafisica, destabilizzante.
Due quadri, Damp Mop, del 2015, e Ombra ammonitrice VI (Awrah), del 2004, costituiscono l’ideale nucleo dialogico della mostra, fatta di pitture imponenti, discrete, a volte, ed esuberanti, antiche. «Damp Mop è in inglese lo straccio umido, quello per lavare i pavimenti. È il titolo che ho dato a un quadro che rappresenta un paio d’ali rotte, strappate dalla carne viva, e la ferita ribolle di materia pittorica densa e grumosa. Del corpo vivo rimane null’altro che questo straccio, per parte flaccido e inerme. L’ala è bianca, dove la ferita non ha inquinato il suo candore, di un bianco calcinato, stridore su tutti i colori. È la nostra equivalenza interiore. Rovescia la nostra fisicità ordinaria, limitante, orizzontale, ed è capace di darci l’emblema di un fatto, non già il suo simbolo didascalico, ma quel fatto individuato in tutta la sua energia: la morte, terribile, che nella bellezza del bianco permette alla forza dello spirito di non inorridire davanti alla consunzione della carne. Allora l’ala del mio dipinto doveva avere un atteggiamento composto, ho cercato di darle un equilibrio pacato, non un ardore espressionista. Mi sono ricordato del cavallo di George Stubbs per il marchese di Rockingham intitolato Whistlejacket. L’ho dipinta su un fondo senza profondità, proprio come è dipinto il cavallo, affinché fosse, in termini di rimemorazione, un altro monumento, o forse sempre lo stesso. Con sforzo ho considerato di sviluppare questa forma fino a renderla monumento così da tramandare tutto ciò che è strettamente connesso con la mortalità dell’essere-nel-mondo. Non voglio parlare di origine e di verità, ma di sforzo, di messa in opera di qualcosa che per me è implicito, addirittura non pensato». (Pietro Geranzani)
Nell’opera Ombra ammonitrice VI (Awrah), iconografie del Rinascimento francese sono sovrapposte, pittoricamente “mescolate”, ad altre di natura completamente diversa, come le stampe erotiche giapponesi della tradizione Shunga: il gesto di Geranzani tende a sovvertire l’ordine costituito delle regole della morale, che pongono nell’avvenire il loro senso. Nel dipinto, di preoccupante attualità, realizzato di getto nel 2004, pochi giorni dopo l’assassinio di Fabrizio Quattrocchi in Iraq, Geranzani s’interroga sul ruolo della figura dell’eroe in una guerra non patriottica. Awrah, il sottotitolo del quadro, che nella tradizione islamica indica ciò che del corpo è proibito mostrare, provocatoriamente invece sottolinea gli aspetti più scabrosi e morbosi della morte e degli abusi, che affiorano espliciti nel dipinto. L’impianto può avere il suo riferimento nell’estetica del male teorizzata da Bataille: essa è generata dall’infrangere i limiti imposti dalle interdizioni, è il rovescio inquietante della santità, ma ne presuppone la stessa tensione e lo stesso rigore. Tramite il simbolo, il mito e la storia, Geranzani rappresenta l’intera lacerazione del mondo contemporaneo: il decadimento fisico, morale e mentale sono come solchi che attraversano le sue tele che raccontano e investono di dramma l’intera razionalità umana. Il culto della morte analizzato da Bataille, in cui l’erotismo è una cifra tragica, coglie l’essenza profonda di questo artista visionario dalla corporeità ingombrante, e “dall’indecenza” travolgente.
IN FLORE FURORIS: OPERE DI PIETRO GERANZANI
A cura di Area35 Art Gallery
Testi critici di Rolando Bellini, Luca Ferri, Maurizio Temporin e Erica Tamborini
Area35 Art Gallery
Via Vigevano 35 Milano
Opening: 3 marzo 2016 h 18.30
Durata mostra: 3 marzo – 7 aprile 2016
Orari: martedì – venerdì 15.30 – 19.30 sabato, domenica e lunedì su appuntamento al numero +39 339.3916899
www.area35artgallery.com / info@area35artgallery.com
Comunicazione
Olivia Spatola: olivia.spatola@gmail.com | +39 3346865540