Il mito – il tempo
La mostra personale di Nicla Ferrari sarà inaugurata sabato 20 maggio alle ore 17.30 presso Galleria LA FORTEZZA, in collaborazione con Circolo Culturale Gradisc’arte (Gradisca d’Isonzo, Gorizia).
In mostra una quindicina di opere, oli su tela o su tessuto, sia di piccole che di grandi dimensioni, della pittrice reggiana Nicla Ferrari.
Come scrive Gaia Bertani, Il referente principale delle opere di Nicla Ferrari è la classicità, ideale indiscusso nelle nostre menti, simbolo di un passato che fa parte di noi e che rimane indelebile nel tempo. Ma l’intenzione di Ferrari non è quella di rappresentare la classicità in quanto tale, bensì rappresentarla nello stesso modo in cui è arrivata a noi, tramite frammenti corrosi dallo scorrere del tempo, ma ancora prepotentemente espressivi.
Condensando la bellezza delle sculture greche classiche, la sua memoria di donna/artista e la contemporaneità del nostro tempo, Nicla crea opere che sembrano voler mettere in guardia dall’incuria, dalla negligenza e dalla corruzione dei valori.
Ispirandosi non solo ai personaggi mitologici maggiori, quelli di cui tutti abbiamo sentito parlare, fosse anche solo nel famosissimo Classico Disney del 1977, “Hercules” (Il primo film d’animazione Disney basato sulla mitologia greca in cui si narrano le avventure di Eracle, che viene però chiamato con il suo nome latino Hercules), in cui vengono citati molti degli Dèi venerati dagli antichi greci; bensì a personaggi mitologici minori – come ad esempio le Ninfe -, l’artista dipinge, su tela o su tessuto derivante da antichi corredi di famiglia, figure frammentate, scrostate, mai complete. E’ come se il tempo si fosse dato un gran da fare intorno a loro riducendole, con il passare degli anni, a meri scampoli di qualcosa che un tempo fu.
A questi busti dallo sguardo vuoto mancano sempre gli arti, e la testa, scrigno di memorie, va ad aprirsi e dissolversi in un altrove a noi sconosciuto. Nonostante tutto, queste figure trovano sempre una sorta di “altro equilibrio” che le mantiene in assetto e in relazione con lo spazio circostante, spesso vuoto o attraversato da incrostazioni e gocciolature.
Le mani poi, soggetto amato e ricorrente nella ricerca di Nicla Ferrari, sono ritratte come mozzate, recise, parti di un tutto non più palese ma non per questo prive di vita, colte in un momento di sosta o di azione e spesso accompagnate da colate di colore che ne sottolineano il palpito o da un delicato bocciolo di rosa.
La personale sarà visitabile da mercoledì a venerdì con orario e 17.30-19.30,
sabato dalle 10.30 alle 12.30 / 17.30-19.30 e domenica dalle 10.30 alle 12.30.
Per informazioni: cel. 347 4647937, www.gradiscarte.com, gallerialafortezza@gmail.com
Nicla Ferrari nasce a Cavriago (RE) dove tuttora vive e lavora nel 1960. Si diploma disegnatrice stilista all’Istituto G. B. Sidoli di Reggio Emilia. Nel 2000 lascia definitivamente l’attività di stilista per dedicarsi interamente alla sua ricerca artistica.
Attualmente collabora con il Circolo degli Artisti di Reggio Emilia dove tiene corsi di disegno e pittura ad olio. In collaborazione con Gaia Bertani cura per il Circolo degli Artisti di Reggio Emilia le attività espositive presso la Casa di Cura Polispecialistica “ Villa Verde” di Reggio Emilia.
Collabora con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Villimpenta (MN) e coordina le attività espositive nel Castello Scaligero.
Cura alcune attività espositive presso Spazio ART E’, Reggio Emilia.
Nel 2013 ha pubblicato il libro d’artista DIARIO INTIMO. Sempre nel 2013 una sua installazione è stata esposta nella mostra Jean Cocteau et les mots a cura di Mauro Carrera presso il “Centre du Livre et du Tourisme” a Bécherel (Francia) nel corso delle celebrazioni del cinquantenario dalla morte. Nelle ricerche più recenti, classificabili nell’ambito della neofigurazione, la sua pittura diviene sempre più dinamica, espressa in composizioni dove elementi descritti nel dettaglio si alternano a tratti di materia fluida o tormentata. Importante elemento ricorrente nelle installazioni e non solo è il tessuto, a volte riciclato, materia versatile e medium perfetto per la resa di effetti tridimensionali. Nelle installazioni spesso sono presenti brani di tessuto che escono
“tangibilmente” da grandi tele dipinte, mentre nella serie di opere raccolte nel progetto “Diario Intimo” (2013) la pittura ad olio o la grafite vengono stese su tele provenienti da antichi corredi di famiglia e i soggetti rappresentati sono quelli che circondano l’artista nella sua quotidianità: i volti e i corpi dei propri figli o quelli di conoscenti, le proprie mani colte nel compiersi di un gesto. Nelle ricerche più recenti l’interesse dell’artista si sposta verso tematiche legate alla memoria e al mito. I soggetti si impongono frammentati su campiture neutre o molto scure attraversate talvolta da colature, e in compagnia di un singolo elemento naturale, in particolare nella serie delle “Ninfe”, figure mitologiche minori, funzionale a riflessioni sulla natura e sull’ambiente.